L’amministrazione statunitense ha formalizzato il 23 maggio 2025 l’aggiornamento del travel advisory per l’Italia, elevando la classificazione dal livello 1 “Exercise Normal Precautions” al livello 2 “Exercise Increased Caution” a causa del persistente rischio di attività terroristiche sul territorio nazionale. La decisione, che inserisce l’Italia nella stessa categoria di sicurezza di Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, rappresenta un segnale di cautela verso una destinazione che nel 2024 ha accolto oltre 65 milioni di visitatori internazionali, consolidandosi come quinta meta turistica mondiale. L’avviso governativo statunitense sottolinea specificamente che “esiste il rischio di violenza terroristica, inclusi attacchi terroristici e altre attività in Italia”, evidenziando come i terroristi possano colpire “con poco o nessun preavviso” strutture e luoghi ad alta frequentazione turistica.
Il Dipartimento di Stato americano ha motivato l’innalzamento del livello di allerta con la persistente minaccia terroristica che caratterizza il panorama di sicurezza europeo contemporaneo. L’advisory del 23 maggio 2025 rappresenta un aggiornamento di routine delle valutazioni di sicurezza che l’amministrazione Trump conduce periodicamente su scala globale, come confermato dalle autorità diplomatiche statunitensi. La classificazione di livello 2 non costituisce una novità assoluta per l’Italia, considerando che il paese mantiene questa valutazione da diversi anni per quanto riguarda il rischio terroristico, come precisato dall’Ambasciata americana a Roma che ha chiarito come “l’Italia è a livello 2 per il terrorismo, insieme a gran parte dei paesi dell’Europa occidentale, da quando il dipartimento di Stato ha implementato nel gennaio del 2018 il nuovo sistema di allerta viaggi”.
L’aggiornamento si inserisce in un contesto di revisioni sistematiche che hanno interessato 21 paesi diversi durante il mese di maggio 2025, con classificazioni che spaziano dal livello 1 al livello 4 della scala di valutazione americana. Il sistema di travel advisory statunitense prevede infatti una gradazione che va dal livello 1 “Exercise Normal Precautions”, considerato il meno severo in termini di rischi per sicurezza e protezione, fino al livello 4 “Do Not Travel”, riservato alle situazioni più critiche caratterizzate da elevati rischi per la vita e capacità severamente limitate del governo americano di fornire assistenza.
L’advisory aggiornato identifica con precisione le categorie di obiettivi che potrebbero essere presi di mira da attività terroristiche sul territorio italiano. Le autorità statunitensi hanno specificato che i luoghi maggiormente esposti includono attrazioni turistiche, hub di trasporto, centri commerciali e mercati, strutture governative locali, hotel, club e ristoranti, luoghi di culto, parchi, eventi sportivi e culturali, istituzioni educative, aeroporti e spazi pubblici. Questa elencazione riflette l’approccio metodico adottato dall’intelligence americana nell’identificazione dei potenziali bersagli, basato sull’analisi dei pattern di attacco terroristico registrati in Europa negli ultimi anni.
Il documento governativo raccomanda specificamente ai viaggiatori americani di “rimanere vigili nelle aree turistiche” e di mantenersi informati attraverso i media locali per eventuali aggiornamenti sulla situazione di sicurezza. Le indicazioni includono inoltre la registrazione nel programma STEP (Smart Traveler Enrollment Program) per ricevere comunicazioni tempestive dall’Ambasciata americana e facilitare l’assistenza in caso di emergenza. L’approccio adottato dal Dipartimento di Stato privilegia la prevenzione attraverso l’informazione e la preparazione dei viaggiatori, piuttosto che scoraggiare completamente i flussi turistici verso l’Italia.
Il settore turistico italiano registra una significativa dipendenza economica dai flussi provenienti dagli Stati Uniti, con i visitatori americani che rappresentano una delle componenti più redditizie del turismo internazionale nel paese. I dati della Banca d’Italia evidenziano come nel 2023 i turisti statunitensi abbiano contribuito con 6,4 miliardi di euro alla spesa turistica complessiva in Italia, posizionandosi tra i primi mercati di origine per volume di spesa. La spesa media dei turisti americani raggiunge i 184,7 euro per notte, il dato più elevato tra tutte le nazionalità, con soggiorni che si protraggono mediamente per 10 giorni.
La crescita del turismo americano ha mostrato una particolare accelerazione nel periodo post-pandemico, con incrementi che hanno più che compensato la perdita dei flussi russi a seguito delle sanzioni internazionali. Nel Veneto, ad esempio, le presenze turistiche provenienti dagli Stati Uniti hanno raggiunto nel 2024 oltre 3 milioni di pernottamenti, segnando un incremento dell’8,3% rispetto all’anno precedente e del 26,2% rispetto al 2019. Questo trend positivo ha caratterizzato l’intero territorio nazionale, con regioni come Lazio, Toscana e Campania che registrano contributi significativi dal mercato americano.
L’innalzamento del travel advisory potrebbe influenzare le dinamiche di prenotazione e i flussi turistici, particolarmente in un periodo di ripresa post-pandemica in cui il settore viaggi cerca stabilità e crescita. Tuttavia, gli operatori del settore evidenziano come la classificazione di livello 2 sia condivisa da tutte le principali destinazioni europee, suggerendo che l’impatto differenziale sull’Italia potrebbe risultare limitato.
L’aggiornamento del travel advisory statunitense si inserisce nel quadro più ampio della cooperazione internazionale in materia di sicurezza e contrasto al terrorismo, che vede Italia e Stati Uniti impegnati in iniziative congiunte di prevenzione e intelligence. L’Accordo bilaterale siglato tra i due paesi il 28 maggio 2009 stabilisce il framework per la collaborazione nelle attività investigative di contrasto alle forme gravi di criminalità attraverso la condivisione di dati dattiloscopici e profili DNA. La cooperazione si estende anche alle basi militari americane presenti sul territorio italiano, che nel luglio 2024 hanno sperimentato un innalzamento del livello di allerta dal “Bravo” al “Charlie” per timori di attacchi terroristici, un livello non registrato da almeno dieci anni.
La strategia di sicurezza adottata dalle autorità italiane prevede l’intensificazione dei controlli e delle misure di protezione nei luoghi sensibili, con particolare attenzione alle aree ad alta concentrazione turistica. Questo approccio mira a garantire la sicurezza di cittadini e visitatori mantenendo al contempo l’attrattività del paese come destinazione turistica internazionale, bilanciando esigenze di sicurezza e sviluppo economico del settore.
L’aggiornamento del travel advisory americano per l’Italia rappresenta un elemento di normale amministrazione nelle relazioni diplomatiche bilaterali, riflettendo valutazioni di intelligence aggiornate sulla situazione di sicurezza europea. La classificazione di livello 2 condivisa con le principali destinazioni europee conferma l’approccio sistematico adottato dall’amministrazione statunitense nella valutazione dei rischi terroristici a livello continentale. Il mantenimento dell’Italia come destinazione privilegiata per il turismo americano, supportato dai dati di crescita economica del settore, suggerisce che l’impatto pratico dell’advisory potrebbe risultare contenuto, favorendo invece una maggiore consapevolezza e preparazione da parte dei viaggiatori nelle loro scelte di sicurezza durante il soggiorno nel paese.