Ucraina, Deraglia treno militare russo: Kiev rivendica attacco

L’intelligence militare ucraina rivendica l’attacco a un treno russo carico di carburante presso Melitopol, interrompendo le linee logistiche verso la Crimea in un’escalation di sabotaggi ferroviari.

Il servizio di intelligence militare ucraino ha rivendicato ufficialmente l’attentato contro un convoglio ferroviario russo carico di carburante destinato alle forze armate di Mosca, confermando l’intensificazione della strategia di sabotaggio delle linee di rifornimento nemiche. L’episodio, verificatosi nella notte del 31 maggio nei pressi dell’insediamento temporaneamente occupato di Yakymivka, nel distretto di Melitopol nella regione di Zaporizhzhia, rappresenta un colpo significativo alle capacità logistiche russe nel settore meridionale del fronte. Il treno merci militare, che secondo le fonti ucraine trasportava autocisterne di carburante e altre merci strategiche destinate alle truppe russe dislocate nella regione di Zaporizhzhia e nella penisola di Crimea, è deragliato in seguito a un’esplosione controllata che ha interrotto completamente il traffico ferroviario sulla linea.

La Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino ha sottolineato come questo attacco abbia compromesso quella che definisce “l’arteria logistica chiave dei moscoviti nei territori occupati della regione di Zaporizhzhia e della Crimea”, evidenziando l’importanza strategica dell’operazione nel contesto più ampio della guerra. Il convoglio sabotato rappresentava infatti un elemento cruciale della catena di approvvigionamento che garantisce il rifornimento di carburante e lubrificanti essenziali alle forze armate russe operative nella penisola annessa nel 2014, un’area che riveste particolare rilevanza strategica per le operazioni militari di Mosca. L’intelligence ucraina ha precisato che il treno si stava dirigendo verso la Crimea occupata quando è stato colpito dall’esplosione, confermando la natura militare del carico e la deliberata scelta dell’obiettivo.

L’episodio di Melitopol si inserisce in un contesto di crescente intensificazione degli attacchi ucraini contro le infrastrutture di trasporto russe, come dimostrato dalle operazioni parallele condotte da gruppi partigiani filo-ucraini in altre aree del fronte orientale. Il movimento di resistenza Atesh ha infatti rivendicato contemporaneamente il sabotaggio di una cabina di derivazione sulla linea ferroviaria Volnovakha-Mariupol nell’Oblast di Donetsk, un’infrastruttura recentemente costruita dalle forze di occupazione russe per trasportare carburante, equipaggiamenti e munizioni direttamente in prima linea. Questa coordinazione di attacchi multipli evidenzia una strategia deliberata di Kiev volta a compromettere sistematicamente le capacità logistiche nemiche attraverso operazioni di sabotaggio mirate e sincronizzate.

La scelta di Melitopol come teatro dell’operazione non è casuale, considerando che la città rappresenta uno snodo strategico fondamentale per le comunicazioni e i rifornimenti tra le forze russe stanziate in Crimea e quelle operative sul territorio ucraino continentale. La posizione geografica di Melitopol conferisce infatti alla città un’importanza cruciale per il mantenimento delle linee di comunicazione russe, rendendo qualsiasi interruzione del traffico ferroviario in quest’area particolarmente dannosa per l’efficienza operativa delle forze di occupazione. L’attacco rivendicato dall’intelligence ucraina dimostra inoltre la capacità delle forze speciali di Kiev di operare efficacemente anche nei territori sotto controllo russo, evidenziando le vulnerabilità della rete logistica nemica.

Gli eventi di sabotaggio ferroviario si sono intensificati nelle ultime settimane, culminando con i drammatici crolli di ponti ferroviari verificatisi nelle regioni russe di Bryansk e Kursk nella notte tra il 31 maggio e il 1 giugno. Il Comitato investigativo russo ha confermato che entrambi i ponti sono crollati a causa di esplosioni, causando almeno sette morti e decine di feriti quando i detriti hanno investito treni passeggeri e merci in transito. Le autorità russe hanno immediatamente attribuito questi incidenti a operazioni di sabotaggio ucraine, con il presidente della commissione Difesa della Duma, Andrei Kartapolov, che ha dichiarato trattarsi “sicuramente di opera dei servizi segreti ucraini” finalizzata a complicare i negoziati diplomatici previsti per la settimana successiva.

La strategia ucraina di attaccare sistematicamente le infrastrutture di trasporto nemiche ha dimostrato la sua efficacia nel compromettere le capacità operative russe, come evidenziato dai ripetuti attacchi alle navi da trasporto che garantivano i rifornimenti di carburante alla Crimea attraverso lo stretto di Kerch. La Marina militare ucraina aveva già colpito con successo la nave Conro Trader, un’imbarcazione Roll On Roll Off che trasportava 30 autocisterne di carburante, riducendola a “una palla di fuoco affondata nel porto di Kavkaz” e compromettendo ulteriormente le linee di rifornimento verso la penisola. Questi attacchi coordinati contro navi mercantili, convogli ferroviari e infrastrutture di trasporto dimostrano un approccio strategico coerente volto a isolare progressivamente le forze russe dalle loro basi di approvvigionamento.

L’escalation degli attacchi alle infrastrutture di trasporto avviene in un momento particolarmente delicato, caratterizzato dall’annuncio di possibili colloqui diretti tra Russia e Ucraina previsti per Istanbul nella settimana successiva agli eventi. Il timing degli attacchi ferroviari e il loro impatto sulla popolazione civile russa hanno alimentato le speculazioni su una possibile strategia ucraina volta a rafforzare la propria posizione negoziale attraverso la dimostrazione della capacità di colpire in profondità il territorio nemico. Le autorità russe hanno interpretato questi eventi come un tentativo deliberato di sabotare i colloqui diplomatici, sottolineando come gli attacchi siano finalizzati a “irrigidire la posizione della Federazione Russa e alimentare l’aggressività prima dei negoziati”.

La rivendicazione dell’attacco al treno militare di Melitopol da parte dell’intelligence ucraina conferma l’adozione di una strategia sempre più aggressiva e proattiva da parte delle forze di Kiev, che non si limitano più a operazioni difensive ma conducono attacchi mirati contro obiettivi strategici nemici anche in territorio occupato. Questa evoluzione tattica evidenzia la crescente capacità operativa delle forze speciali ucraine e la loro determinazione nel compromettere sistematicamente l’efficienza logistica russa attraverso operazioni di sabotaggio coordinate e precise. L’interruzione delle linee di rifornimento verso la Crimea rappresenta infatti un obiettivo prioritario per Kiev, considerando l’importanza strategica della penisola per le operazioni militari russe e il suo valore simbolico nel contesto del conflitto.