Fiorello chiude “La Pennicanza” dopo tre settimane, ecco quando ritornerà su Rai Radio2

Il programma radiofonico di Fiorello “La Pennicanza” chiude dopo sole tre settimane su Rai Radio2, ma lo showman promette un ritorno ad ottobre con una formula più stabile e strutturata.
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Si conclude il 6 giugno l’avventura di “Radio2 Radio Show – La Pennicanza”, il programma radiofonico che ha segnato il ritorno di Rosario Fiorello su Rai Radio2 dopo appena tre settimane di messa in onda. Lo showman siciliano, accompagnato dal fedele Fabrizio Biggio, ha annunciato personalmente la chiusura temporanea della trasmissione con la consueta ironia che lo contraddistingue, lasciando però aperto uno spiraglio per un possibile ritorno nella prossima stagione autunnale.

Il programma, debuttato il 19 maggio 2025 nella fascia oraria delle 13:45-14:30, ha immediatamente conquistato gli ascoltatori di Rai Radio2 grazie al format consolidato di Fiorello basato su improvvisazione, satira e commenti ironici sull’attualità. La decisione di interrompere la trasmissione è stata comunicata dallo stesso conduttore durante una delle ultime puntate con una battuta dal sapore provocatorio che nasconde però una verità sostanziale: “Questa è l’ultima settimana. I vertici Rai dicono che siamo troppo forti, facciamo sfigurare il resto della radio e quindi dobbiamo fermarci”. Una dichiarazione che, seppur ironica nella forma, evidenzia il notevole successo ottenuto dal programma in così poco tempo.

Il fenomeno “La Pennicanza” ha effettivamente creato una situazione di squilibrio all’interno del palinsesto di Rai Radio2, monopolizzando l’attenzione degli ascoltatori durante la fascia pomeridiana e sovrastando gli altri programmi radiofonici in competizione nello stesso slot orario. Secondo quanto emerso dalle comunicazioni interne dell’azienda, il livello di successo raggiunto dalla trasmissione ha reso meno rilevanti le altre proposte del palinsesto radiofonico, generando la necessità di un riequilibrio che ha portato alla decisione di sospendere temporaneamente il programma. Questa motivazione ufficiale, pur celata dietro le battute di Fiorello, riflette una realtà concreta: il talento dello showman aveva creato un’attrazione così forte da compromettere l’equilibrio dell’intera programmazione.

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La durata limitata dell’esperienza, poco più di due settimane effettive di programmazione, ha sorpreso molti ascoltatori che si erano già affezionati al format e alle modalità di conduzione tipiche di Fiorello. Il programma aveva tutte le caratteristiche per diventare una presenza stabile nel palinsesto, considerando il background radiofonico del conduttore e la sua capacità di adattarsi ai diversi mezzi di comunicazione. L’annuncio della chiusura, arrivato senza preavviso, ha lasciato spazio a numerose domande sul futuro del conduttore e sulla strategia programmatica di Rai Radio2.

Nonostante la chiusura imminente, Fiorello ha voluto tranquillizzare il suo pubblico lanciando una prospettiva concreta per il futuro: “Questo potrebbe essere stato solo un antipasto. È possibile che il programma ricominci a ottobre, con una serie lunga e in maniera stabile. Vedremo!”. Questa dichiarazione assume particolare rilevanza considerando che arriva direttamente dal conduttore, suggerendo l’esistenza di trattative già in corso o comunque di un interesse concreto da parte dell’azienda per riproporre il format in una versione più strutturata. La scelta del mese di ottobre non appare casuale, coincidendo con l’avvio della nuova stagione radiofonica e televisiva, momento ideale per il lancio di nuove proposte programmatiche.

L’ipotesi di un ritorno “con una serie lunga e in maniera stabile” rappresenterebbe un’evoluzione significativa rispetto all’esperienza attuale, suggerendo la volontà di trasformare quello che è stato di fatto un esperimento in un progetto duraturo e ben strutturato. Questa prospettiva potrebbe permettere ai vertici di Rai Radio2 di organizzare meglio il palinsesto, trovando una collocazione ottimale per il programma di Fiorello senza compromettere l’equilibrio delle altre trasmissioni. La formula “stabile” implica inoltre un impegno a lungo termine che potrebbe garantire continuità agli ascoltatori e permettere al format di evolversi e consolidarsi nel tempo.

“La Pennicanza” ha rappresentato un ritorno alle origini per Fiorello, che ha riproposto il suo stile consolidato basato su improvvisazione, gag, satira e commenti sull’attualità, elementi che hanno sempre caratterizzato le sue performance radiofoniche. Il programma si è distinto per la capacità di trasformare la cronaca quotidiana in intrattenimento, con lo showman che ha saputo commentare ironicamente eventi di attualità, dalla Festa della Repubblica con le battute su Papa Leone XIV fino alla sconfitta dell’Inter in finale di Champions League, trasformando la propria delusione sportiva in momento di comicità per gli ascoltatori. La presenza di Fabrizio Biggio al suo fianco ha garantito la continuità con l’esperienza di “Viva Rai2”, creando una sinergia consolidata che ha contribuito al successo immediato del format.

Un elemento innovativo del programma è stata la capacità di Fiorello di trasformare lo show in un evento crossmediale, utilizzando le dirette Instagram in contemporanea con la trasmissione radiofonica e sfruttando i canali social di Rai Radio2 per raccontare in tempo reale lo show e il backstage. Questa strategia ha permesso di ampliare notevolmente la portata del programma, raggiungendo un pubblico più vasto e diversificato rispetto ai tradizionali ascoltatori radiofonici. Le telefonate ad personaggi del mondo dello spettacolo, da Amadeus a Michelle Hunziker, hanno aggiunto un elemento di spettacolarità che ha contribuito alla viralizzazione dei contenuti sui social media.

La breve ma intensa esperienza de “La Pennicanza” lascia un’eredità significativa nel panorama radiofonico italiano, dimostrando come un format apparentemente semplice basato sull’improvvisazione e sulla personalità del conduttore possa ancora conquistare il pubblico nell’era digitale. Il successo immediato ottenuto dal programma conferma la validità dell’approccio di Fiorello alla radio, medium che lo showman ha sempre considerato privilegiato per esprimere la propria creatività e spontaneità. La chiusura temporanea, pur deludendo gli ascoltatori che si erano già abituati all’appuntamento pomeridiano, non cancella i risultati ottenuti e le prospettive future che si aprono per il ritorno autunnale.

Le puntate del programma rimangono disponibili on demand su RaiPlay Sound, permettendo agli ascoltatori di rivivere i momenti più divertenti e di mantenere vivo l’interesse in attesa del possibile ritorno di ottobre. Questa disponibilità rappresenta anche un’opportunità per analizzare gli elementi di successo del format e per perfezionare la formula in vista di una eventuale ripresa più strutturata. L’esperienza de “La Pennicanza” dimostra inoltre come la radio mantenga un ruolo centrale nell’ecosistema mediatico, capace di generare contenuti virali e di creare comunità di ascoltatori fedeli anche in tempi brevi, confermando le potenzialità del mezzo radiofonico quando supportato da talenti consolidati e strategie crossmediali efficaci.