Nelle ultime ore il web è stato letteralmente invaso da una notizia clamorosa riguardante Khaby Lame, il celebre tiktoker di origine senegalese naturalizzato italiano nel 2022, che sarebbe stato arrestato dalle autorità statunitensi per presunta violazione delle leggi sull’immigrazione. La vicenda, che ha rapidamente raggiunto dimensioni globali attraverso i social media, presenta tuttavia numerosi elementi che destano forti sospetti sulla sua veridicità, tanto da essere considerata da molti esperti una delle più eclatanti fake news dell’anno.
La notizia ha avuto origine da un post pubblicato su X (l’ex Twitter) da Bo Loudon, diciottenne influencer conservatore americano che si definisce intimo amico di Barron Trump, figlio del presidente degli Stati Uniti. Nel suo messaggio, Loudon sostiene che Khaby Lame, definito provocatoriamente “tiktoker di estrema sinistra e clandestino”, sarebbe stato arrestato a Las Vegas e si troverebbe attualmente sotto custodia dell’ICE (United States Immigration and Customs Enforcement) presso l’Henderson Detention Center in Nevada. L’influencer americano afferma inoltre di aver contribuito personalmente alla segnalazione del tiktoker alle autorità, sostenendo che questi avrebbe superato la scadenza di un visto non valido ed evaso le tasse.
Il post di Loudon è stato accompagnato da quello che appare essere uno screenshot del sito ufficiale del Dipartimento per la Sicurezza Interna (DHS), contenente presumibilmente il nome completo dell’influencer e le informazioni relative alla sua detenzione. Tuttavia, le verifiche condotte da diverse testate giornalistiche hanno rivelato discrepanze significative che mettono in dubbio l’autenticità di tali documenti. In particolare, il codice identificativo per i detenuti fornito da Loudon non corrisponde ad alcun risultato quando inserito nel sistema di ricerca ufficiale dell’ICE, elemento che rappresenta un chiaro indizio della falsità della notizia.
La rapidità con cui la notizia si è diffusa sui social media ha colto di sorpresa anche i media tradizionali, che si sono trovati a dover gestire una storia dalle implicazioni potenzialmente enormi senza avere conferme ufficiali da parte delle autorità competenti. Diversi giornalisti hanno tentato di verificare la veridicità dell’arresto consultando il database pubblico dell’ICE attraverso il sito locator.ice.gov, ma le ricerche effettuate inserendo il nome completo di Khabane Serigne Lame non hanno prodotto alcun risultato. Questa assenza di riscontri ufficiali rappresenta uno degli elementi più significativi che smentiscono la veridicità del presunto arresto.
Un altro aspetto che desta perplessità riguarda le versioni contrastanti circolate sui social media relativamente al luogo del presunto arresto. Mentre Loudon parla di Las Vegas, altri account hanno fatto riferimento a Miami come città in cui sarebbe avvenuto il fermo. Queste discrepanze geografiche, unite all’assenza di conferme ufficiali, rafforzano l’ipotesi che si tratti di una notizia completamente inventata, progettata per sfruttare la popolarità internazionale del tiktoker e generare engagement sui social media.
L’entourage di Khaby Lame ha mantenuto un silenzio che potrebbe apparire sorprendente, considerando la gravità delle accuse mosse nei confronti del loro assistito. L’ex manager del tiktoker, Nicola Paparusso, ha dichiarato che i rapporti professionali con Lame si sono interrotti da alcuni mesi e che attualmente della gestione dell’immagine dell’influencer si occupano direttamente i familiari dal Senegal. Paparusso ha tuttavia espresso la propria incredulità riguardo alle accuse, sottolineando che se davvero ci fosse stato un arresto, si tratterebbe probabilmente di questioni amministrative legate a irregolarità documentali o fiscali piuttosto che a reati gravi.
La figura di Bo Loudon merita un approfondimento particolare per comprendere le dinamiche che hanno portato alla diffusione di questa presunta fake news. Il diciottenne è figlio di Gina Loudon, personalità dei media conservatori e membro del comitato consultivo sui media della campagna elettorale di Trump del 2020, e di John Loudon, ex senatore dello stato del Missouri. La famiglia Loudon fa parte della comunità di Mar-a-Lago, la residenza privata di Trump in Florida, e Bo ha pubblicamente dichiarato di considerare Barron Trump come il suo migliore amico. Questi collegamenti con l’ambiente trumpiano potrebbero spiegare le motivazioni politiche dietro la diffusione di una notizia che dipinge Khaby Lame come un “tiktoker di estrema sinistra”.
La scelta di prendere di mira Khaby Lame non appare casuale, considerando che l’influencer rappresenta un simbolo di integrazione e successo per molti giovani di origine straniera. Nato a Dakar nel 2000 e trasferitosi in Italia all’età di un anno, Khaby ha vissuto per oltre dieci anni nel quartiere popolare di Chivasso, alle porte di Torino. La sua ascesa mediatica è iniziata durante il lockdown del 2020, quando, dopo essere stato licenziato da una fabbrica, ha iniziato a pubblicare video su TikTok caratterizzati da un’ironia silenziosa e universale che gli ha permesso di conquistare oltre 162 milioni di follower.
Il riconoscimento ufficiale del suo status di cittadino italiano è arrivato nel giugno 2022, quando Khaby Lame ha prestato giuramento presso Palazzo Santa Chiara a Chivasso. La cerimonia, presieduta dal sindaco Claudio Castello, ha rappresentato il coronamento di un percorso di integrazione che ha reso il tiktoker un esempio di successo per molti giovani italiani di origine straniera. La cittadinanza italiana acquisita da Lame rappresenta inoltre un elemento giuridico fondamentale che renderebbe ancora più improbabile la versione dei fatti raccontata da Loudon, poiché un cittadino italiano non potrebbe essere considerato un “immigrato illegale” negli Stati Uniti.
La vicenda si inserisce in un contesto più ampio caratterizzato dall’intensificarsi delle politiche migratorie restrittive negli Stati Uniti dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Questo clima politico potrebbe aver contribuito a rendere più credibile, almeno inizialmente, una notizia che in altri momenti sarebbe stata immediatamente riconosciuta come una fake news. La capacità delle false notizie di sfruttare i timori e le tensioni sociali del momento rappresenta uno degli aspetti più pericolosi della disinformazione nell’era digitale, specialmente quando coinvolge personalità di fama internazionale come Khaby Lame.