Warner Bros. Discovery annuncia la divisione in due società separate

Warner Bros. Discovery si divide in due società quotate: una per streaming e studi cinematografici sotto Zaslav, l’altra per reti via cavo sotto Wiedenfels, completamento previsto entro metà 2026.
Credit © Warner Bors. Discovery

Warner Bros. Discovery ha ufficializzato lunedì 9 giugno 2025 la decisione di procedere con una divisione aziendale che porterà alla creazione di due distinte società quotate in borsa, segnando una svolta strategica fondamentale per il colosso mediatico nato appena tre anni fa dalla fusione tra WarnerMedia e Discovery.

La ristrutturazione societaria, che dovrebbe completarsi entro la metà del 2026, comporterà la separazione delle attività di streaming e produzione cinematografica dalle reti televisive tradizionali, rispecchiando una tendenza sempre più diffusa nel settore dell’intrattenimento dove le aziende cercano di ottimizzare i propri asset in risposta ai cambiamenti delle abitudini di consumo degli spettatori. La prima entità, denominata temporaneamente Streaming & Studios, sarà guidata dall’attuale amministratore delegato David Zaslav e comprenderà la piattaforma HBO Max, Warner Bros. Motion Pictures, DC Studios, HBO e le relative produzioni televisive e cinematografiche.

La seconda società, identificata come Global Networks, sarà affidata alla leadership di Gunnar Wiedenfels, attualmente direttore finanziario di Warner Bros. Discovery, e includerà CNN, TNT Sports negli Stati Uniti, Discovery Channel e tutte le altre reti via cavo del gruppo, oltre a proprietà digitali come Discovery+ e Bleacher Report. Questa divisione riflette la strategia aziendale di separare i business in crescita da quelli in declino, consentendo a ciascuna entità di concentrarsi sulle proprie specificità operative e sui rispettivi mercati di riferimento.

Motivazioni strategiche e contesto di mercato

La decisione di procedere con la scissione societaria trova le sue radici nelle trasformazioni strutturali che stanno investendo l’industria dell’intrattenimento, con particolare riferimento al fenomeno del cord-cutting che ha determinato una significativa migrazione degli spettatori dalla televisione tradizionale alle piattaforme di streaming on-demand. Zaslav ha sottolineato durante la presentazione agli analisti che questa “scelta audace” riflette la convinzione che “ciascuna società andrà più lontano e più velocemente da sola di quanto potrebbero fare insieme”, evidenziando come la separazione permetterà una maggiore agilità strategica e una focalizzazione più precisa sui rispettivi segmenti di mercato.

Il panorama mediatico contemporaneo sta attraversando quella che gli esperti del settore definiscono una “disruption generazionale”, caratterizzata da cambiamenti accelerati nelle preferenze dei consumatori e nelle dinamiche competitive, elementi che hanno spinto Warner Bros. Discovery a riconsiderare la propria struttura organizzativa per massimizzare il valore degli azionisti. La separazione consentirà alla divisione streaming di attrarre investitori interessati alla crescita del settore digitale senza essere penalizzata dalle performance declinanti delle reti via cavo, mentre le reti tradizionali, pur registrando cali di audience, continuano a generare flussi di cassa significativi e mantenere profittabilità.

Performance finanziarie e prospettive di crescita

I risultati del primo trimestre 2025 hanno evidenziato tendenze contrastanti all’interno del conglomerato, con ricavi totali di 9 miliardi di dollari in calo del 9% rispetto al periodo corrispondente dell’anno precedente, ma con performance positive nel segmento streaming che ha registrato una crescita dell’8% raggiungendo 2,65 miliardi di dollari di ricavi. La piattaforma Max ha aggiunto 5,3 milioni di nuovi abbonati nel trimestre, portando il totale globale a 122,3 milioni di utenti, con l’obiettivo dichiarato di superare i 150 milioni di abbonati entro la fine del 2026.

Il segmento studios ha invece registrato un declino dei ricavi del 18% attestandosi a 2,3 miliardi di dollari, principalmente attribuibile a performance cinematografiche più deboli rispetto al primo trimestre 2024 che aveva beneficiato del successo di “Dune: Parte Due” e “Godzilla x Kong: Il Nuovo Impero”. Nonostante questa flessione, l’EBITDA rettificato del segmento è aumentato significativamente a 259 milioni di dollari, dimostrando una maggiore efficienza operativa e capacità di controllo dei costi.

Contesto industriale e operazioni simili

La strategia di separazione adottata da Warner Bros. Discovery si inserisce in un trend più ampio che sta caratterizzando l’industria mediatica americana, con Comcast che ha annunciato a novembre 2024 l’intenzione di scorporare molte delle sue reti via cavo in una nuova società quotata denominata Versant, che includerà USA Network, CNBC, MSNBC, Oxygen, E!, SYFY e Golf Channel. Questa convergenza di strategie dimostra come i grandi gruppi mediatici stiano riconfigurando i propri portfolio per adattarsi alle nuove dinamiche competitive e alle mutate preferenze dei consumatori.

Parallellamente, Paramount Global sta attraversando un processo di fusione con Skydance Media in un accordo da 8 miliardi di dollari annunciato nel luglio 2024, evidenziando approcci differenti alla ristrutturazione industriale che vanno dalla separazione al consolidamento a seconda delle specifiche circostanze aziendali. Questi movimenti strategici riflettono la pressione crescente sui tradizionali modelli di business mediatici, con ricavi pubblicitari in declino e la necessità di investimenti significativi nelle piattaforme digitali per rimanere competitivi nel lungo termine.

Reazioni del mercato e governance aziendale

L’annuncio della divisione ha generato una reazione positiva immediata sui mercati finanziari, con le azioni di Warner Bros. Discovery che hanno registrato un incremento superiore al 10% nelle contrattazioni pre-mercato di lunedì, suggerendo un’accoglienza favorevole da parte degli investitori verso questa strategia di separazione. Questo rialzo rappresenta un segnale incoraggiante per un titolo che ha perso circa il 66% del suo valore durante i quasi quattro anni di leadership di Zaslav, riflettendo le sfide affrontate dal gruppo nel periodo post-fusione.

La decisione arriva in un momento particolare per la governance aziendale, considerando che durante l’assemblea degli azionisti della scorsa settimana oltre il 59% dei partecipanti al voto ha respinto il pacchetto retributivo di Zaslav da 51,9 milioni di dollari per il 2024, un segnale di insoddisfazione degli investitori verso la performance aziendale. Questa dinamica evidenzia le tensioni esistenti tra management e azionisti, con questi ultimi che chiedono risultati concreti e strategie più efficaci per la creazione di valore nel lungo termine, obiettivi che la divisione societaria potrebbe contribuire a raggiungere attraverso una maggiore trasparenza operativa e focus strategico.