La Formula 1 e la FIA hanno ufficializzato il calendario del Campionato mondiale 2026, confermando l’esclusione del Gran Premio dell’Emilia-Romagna dall’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. La decisione, attesa ma non per questo meno dolorosa per il territorio emiliano-romagnolo, segna la fine di un percorso iniziato nel 2020 con il ritorno del circuito imolese nel calendario iridato dopo quasi vent’anni di assenza. Al posto della tappa italiana, il nuovo Gran Premio di Madrid farà il suo ingresso nella stagione 2026, portando la Spagna ad avere due appuntamenti nel calendario mondiale insieme a Barcellona.
Il calendario 2026 conferma la struttura di 24 Gran Premi che caratterizzerà la prossima stagione, con partenza fissata per l’8 marzo a Melbourne in Australia e conclusione il 6 dicembre ad Abu Dhabi. La scelta di inserire Madrid al posto di Imola risponde a logiche economiche e strategiche precise, considerando che il limite massimo di gare europee nel calendario non poteva essere superato per fare spazio al nuovo circuito spagnolo. L’evento madrileno è tuttavia inserito con un asterisco nel calendario ufficiale, poiché il circuito urbano denominato Madring è ancora in fase di costruzione e deve ottenere l’omologazione definitiva dalla FIA.
La reazione delle istituzioni locali non si è fatta attendere, con il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale e il sindaco di Imola Marco Panieri che hanno espresso in una dichiarazione congiunta il loro disappunto per la decisione. “L’esclusione di Imola dal calendario 2026 del mondiale di Formula 1 non rappresenta la parola fine”, hanno sottolineato i due amministratori, aggiungendo di essere “già al lavoro per presentare una proposta strutturale per il 2027” ed eventualmente pronti a “subentrare a Madrid in qualsiasi momento già dal prossimo anno”. Questa dichiarazione apre uno spiraglio di speranza per il futuro del circuito imolese, considerando che il progetto madrileno potrebbe incontrare difficoltà nella sua realizzazione nei tempi previsti.
L’impatto economico dell’esclusione di Imola dal calendario mondiale rappresenta una perdita significativa per il territorio emiliano-romagnolo. Secondo lo studio della Fondazione Censis presentato nel 2024, il Gran Premio di Imola genera un valore economico di 85 milioni di euro, considerando le spese per biglietti, merchandising, trasporti, alloggio e ristorazione. Il valore complessivo dell’evento, includendo anche la valorizzazione del brand territoriale, le ricadute sul sistema produttivo italiano e il valore mediatico, raggiunge i 261 milioni di euro secondo le stime elaborate. Una ricchezza che coinvolge non solo il circuito ma l’intero sistema economico locale, dai settori alberghiero e della ristorazione fino alle attività commerciali del centro storico imolese.
Il Gran Premio dell’Emilia-Romagna aveva conquistato negli anni un posto speciale nel cuore degli appassionati e dei piloti, diventando uno degli eventi più amati del calendario mondiale. L’ultima edizione disputata nel maggio 2025 ha visto la vittoria di Max Verstappen, che ha conquistato il suo quarto successo consecutivo sul circuito imolese battendo le McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri. L’evento ha confermato la sua capacità di attrarre spettatori da tutto il mondo, con oltre 130mila presenti nei tre giorni di gara e un’affluenza di pubblico che includeva una significativa componente internazionale.
La storia del ritorno di Imola nel calendario di Formula 1 inizia nel 2020, durante la pandemia di Covid-19, quando il circuito venne inserito nella riforma “europeista” del calendario per far fronte alle cancellazioni dovute alle restrizioni sanitarie. Il contratto siglato nel 2021 prevedeva la presenza di Imola nel calendario fino al 2025, con la possibilità di recuperare l’edizione del 2023 annullata a causa dell’alluvione che colpì l’Emilia-Romagna. Tuttavia, questa opportunità di recupero non si è concretizzata nel calendario 2026, nonostante le promesse iniziali del circus iridato.
La strategia futura per il ritorno di Imola nel calendario mondiale si concentra ora sul 2027, con l’obiettivo di inserire il circuito emiliano-romagnolo nel sistema delle rotazioni. Questa soluzione permetterebbe di ridurre significativamente i costi di partecipazione, passando dai 55-60 milioni di euro annui richiesti per una presenza fissa nel calendario ai 30-35 milioni a gara per un evento che si svolgerebbe ogni due o tre anni. Un approccio che potrebbe rendere più sostenibile economicamente la partecipazione di Imola al mondiale, aprendo anche a possibili investimenti privati nel sistema attualmente totalmente pubblico che sostiene l’organizzazione della gara.
Il calendario 2026 presenta diverse novità oltre all’esclusione di Imola e all’ingresso di Madrid. I Gran Premi del Bahrain e dell’Arabia Saudita si terranno nuovamente ad aprile, scelta legata al periodo del Ramadan che nel 2026 si svolgerà tra febbraio e marzo. Il Gran Premio del Canada è stato anticipato e seguirà immediatamente Miami, creando efficienza logistica nel trasporto delle attrezzature tra i due eventi nordamericani. La stagione europea inizierà a Monaco dal 5 al 7 giugno e si concluderà con il debutto di Madrid dall’11 al 13 settembre.
La Formula 1 del 2026 segnerà anche l’inizio di una nuova era tecnica, con l’introduzione di nuovi regolamenti per le monoposto e l’utilizzo di carburanti sostenibili al 100%. Inoltre, la griglia di partenza vedrà l’ingresso di nuovi marchi automobilistici come Audi, Cadillac e Ford, arricchendo ulteriormente il panorama competitivo del circus iridato. I test precampionato sono già stati programmati, con le prime sessioni previste dal 26 al 30 gennaio a Barcellona, seguite da due sessioni in Bahrain dall’11 al 13 febbraio e dal 18 al 20 febbraio.
Nonostante l’esclusione dal calendario 2026, l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola mantiene vivo il suo impegno nel panorama motoristico internazionale. La società Formula Imola, che gestisce l’attività del circuito con capitale interamente pubblico, si prepara ad affrontare il calo di fatturato derivante dall’assenza del Gran Premio mondiale, mantenendo come obiettivo primario il mantenimento dei conti in ordine. Il socio unico Con.Ami ha già annunciato la volontà di continuare gli investimenti sull’Autodromo, risparmando al contempo i due milioni di euro della tassa per la gara che non dovrà più essere versata. L’attenzione si concentra ora sul 2027, con la speranza che il circuito imolese possa trovare una collocazione stabile nel futuro del campionato mondiale di Formula 1.