L’Italia si prepara ad affrontare il primo vero weekend di fuoco dell’estate 2025, con un’ondata di calore africana che raggiungerà il suo apice tra sabato 14 e domenica 15 giugno. Le previsioni meteorologiche convergono unanimemente su uno scenario climatico eccezionale, caratterizzato da temperature che supereranno abbondantemente i 35 gradi su gran parte del territorio nazionale e toccheranno picchi di 38-40 gradi nelle zone più critiche, accompagnate da livelli di umidità che renderanno l’aria praticamente irrespirabile.
Il protagonista assoluto di questa fase meteorologica sarà l’anticiclone africano, una struttura di alta pressione subtropicale che si è consolidata sul bacino del Mediterraneo portando con sé masse d’aria torrida direttamente dal deserto del Sahara. Secondo le elaborazioni dei principali centri meteorologici internazionali, questo sistema atmosferico rappresenta la configurazione tipica di quello che gli esperti definiscono un “blocco atmosferico”, una particolare situazione in cui le condizioni meteorologiche rimangono praticamente immobili per diversi giorni consecutivi. La distensione dell’anticiclone africano si estenderà per diverse migliaia di chilometri, proteggendo quasi tutto il bacino del Mediterraneo e gran parte dell’Europa, con l’Italia che si troverà nel cuore di questa sorta di bolla alto pressoria.

Le temperature massime raggiungeranno facilmente i 33-35 gradi da Nord a Sud, mentre sulla Valle Padana e sulle zone interne di Toscana, Lazio, Molise, Basilicata, Puglia, Sicilia, Sardegna e Calabria il termometro toccherà punte anche di 37-38 gradi, con possibilità di raggiungere localmente i 40 gradi sulle zone interne delle Isole Maggiori. Le principali città italiane non saranno risparmiate da questa ondata di calore: Milano, Bologna, Roma, Firenze e Napoli registreranno temperature che oscilleranno tra i 33 e i 35 gradi, valori tipicamente associati al periodo di piena estate e non certo alla metà di giugno. Anche le zone costiere, solitamente mitigate dalle brezze marine, non offriranno il consueto sollievo, con valori termici che si manterranno comunque su livelli molto elevati.

Ad aggravare significativamente la situazione sarà l’aumento dell’umidità relativa, che renderà le condizioni biometeorologiche particolarmente fastidiose e potenzialmente pericolose per la salute umana. Gli esperti hanno evidenziato come lo Stress Index, l’indicatore climatico che misura il livello di stress termico a cui è sottoposto il corpo umano considerando temperatura, umidità e velocità del vento, salirà fino ai livelli di estrema cautela e pericolo, rappresentati dalle aree in colore rosso e nero nelle mappe previsionali. Questo indice, espresso in percentuale, indica la quantità di evaporazione necessaria per mantenere l’equilibrio termico del corpo rispetto alla massima quantità di evaporazione possibile nell’ambiente, e valori più alti corrispondono a un rischio maggiore di colpo di calore o altri problemi legati al calore.
Le regioni maggiormente colpite dal caldo afoso saranno Sardegna, Sicilia, Campania, Lazio, Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Piemonte e Lombardia, dove non solo le temperature toccheranno i valori più alti, ma l’umidità sarà particolarmente elevata, soprattutto in prossimità delle coste e nelle valli dove l’aria ristagna. Le notti tropicali diventeranno una costante, con temperature minime notturne spesso sopra i 23-24 gradi, impedendo al corpo umano il necessario refrigerio durante le ore di riposo. La persistenza del promontorio nordafricano sul bacino del Mediterraneo porterà con sé condizioni da clima subtropicale, dove anche la minima attività fisica comporterà sudorazione continua e disagio diffuso.
In questo scenario di oppressivo dominio anticiclonico, tuttavia, si profila un elemento di parziale disturbo per la giornata di domenica 15 giugno. Una “goccia fredda” in avvicinamento dalla Francia, ovvero un’area caratterizzata dalla presenza di aria più fredda in quota, riuscirà a destabilizzare parzialmente l’atmosfera sovrariscaldata, aprendo varchi temporaleschi localizzati su parte del Nord Italia. Non si tratterà di un cambiamento significativo a livello sinottico, ma di infiltrazioni instabili in quota che riusciranno a disturbare l’atmosfera surriscaldata della Valle Padana. I territori più esposti a questi fenomeni temporaleschi saranno l’Alto Piemonte, la Valle d’Aosta, l’Alta Lombardia, il Trentino Alto Adige, l’Alto Veneto e il Friuli Venezia Giulia.
I temporali previsti per domenica pomeriggio e sera sulle Alpi e Prealpi del Nord-Ovest potranno assumere caratteristiche di particolare intensità, con possibilità di grandinate, improvvisi nubifragi e raffiche di vento associate a celle temporalesche ben organizzate. Con minore intensità, i fenomeni temporaleschi potranno lambire anche i settori pedemontani di Lombardia, Veneto e Piemonte, e localmente estendersi verso le alte pianure di questi territori, ma non si estenderanno verso le pianure centrali o orientali del Nord, dove continuerà a persistere il caldo intenso. La formazione di questi temporali sarà favorita dal contrasto tra l’aria calda e stagnante nei bassi strati e le modeste infiltrazioni fresche in quota, un meccanismo tipico della stagione estiva che può generare fenomeni a evoluzione rapida ma localmente molto intensi.

La situazione meteorologica prevista per questo weekend rappresenta un anticipo significativo rispetto alle condizioni tipiche del solstizio d’estate, con un’anomalia termica che si attesterà tra gli 8 e i 10 gradi oltre le medie climatiche del periodo. Gli esperti meteorologi sottolineano come questa configurazione atmosferica, pur non raggiungendo probabilmente i livelli eccezionali registrati durante l’ondata di calore del 2003, si inserisce perfettamente nel trend di intensificazione delle ondate di calore estive degli ultimi anni. Il fenomeno è destinato a protrarsi almeno fino alla terza decade di giugno, senza significative interruzioni temporalesche in grado di attenuare la calura su scala nazionale.
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