Meteo, ritorna il fresco: ecco quando avremo una pausa dal gran caldo

L’Italia vive la prima grande ondata di calore del 2025 con picchi fino a 40°C. Dopo una breve pausa da lunedì 16 giugno, nuovo picco attorno al 20-21. Il vero fresco arriverà solo nell’ultima settimana di giugno.

L’Italia si trova attualmente nel pieno della prima significativa ondata di calore del 2025, con l’anticiclone nordafricano che domina incontrastato la scena meteorologica peninsulare da oltre dieci giorni. Le condizioni atmosferiche si stanno rivelando particolarmente severe, caratterizzate non soltanto da temperature eccezionalmente elevate per il periodo, ma anche da un progressivo incremento dell’umidità che sta rendendo il clima sempre più afoso e difficilmente sopportabile per ampie fasce della popolazione.

Il Ministero della Salute ha già diramato le prime allerte per il caldo eccessivo, con livello 2 di colore arancione per Bolzano, Campobasso e Perugia, mentre altre nove città italiane si trovano sotto allerta di livello 1 con bollino giallo. La configurazione barica attuale vede un vasto promontorio di alta pressione subtropicale conquistare stabilmente il Mediterraneo centrale, trasportando masse d’aria torrida direttamente dal deserto del Sahara verso le nostre latitudini.

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I prossimi giorni rappresenteranno il momento più alto di questa fase calda, con le temperature destinate a raggiungere valori eccezionali su gran parte del territorio nazionale. Le previsioni meteorologiche indicano che le massime potranno toccare agevolmente i 37-38 gradi celsius nelle aree interne del Nord e lungo il versante tirrenico, mentre nelle zone interne di Sardegna e Sicilia non si escludono picchi prossimi ai 40 gradi.

Particolarmente critica si prospetta la situazione nelle aree urbane e nella Pianura Padana, dove l’effetto combinato di temperature elevate e alti tassi di umidità determinerà condizioni di disagio bioclimatico estremo. L’indice di calore risulterà molto alto a causa della scarsa ventilazione e dell’elevata umidità presente negli strati bassi dell’atmosfera, rendendo la percezione termica ancora più opprimente. Le temperature minime notturne, inoltre, si manterranno frequentemente sopra i 20 gradi, configurando quelle che in climatologia vengono definite “notti tropicali”, particolarmente gravose per il benessere fisico della popolazione.

Nonostante il dominio assoluto dell’alta pressione subtropicale, a partire dal weekend si prevede lo sviluppo di temporali di calore, inizialmente concentrati sulle regioni settentrionali e successivamente estesi anche al centro-sud. Questi fenomeni atmosferici saranno strettamente correlati all’eccesso di energia termica accumulata negli strati bassi dell’atmosfera e si manifesteranno prevalentemente come episodi isolati e di breve durata.

La caratteristica principale di questi temporali sarà la loro natura localizzata e sporadica, sviluppandosi principalmente durante le ore centrali della giornata quando il contrasto termico raggiunge la massima intensità. Non si tratterà di perturbazioni organizzate in grado di attraversare sistematicamente il bacino del Mediterraneo, ma piuttosto di fenomeni convettivi legati al forte riscaldamento diurno del suolo. Le Alpi di confine potrebbero vedere i primi episodi di instabilità già durante il weekend, con possibili fenomeni temporaleschi accompagnati da grandinate localmente intense.

Quando Torna il Fresco?

Un primo, seppur limitato, allentamento della presa dell’anticiclone africano è previsto a partire da lunedì 16 giugno e per i successivi tre giorni. Le temperature dovrebbero registrare una diminuzione di alcuni gradi, particolarmente evidente sulle regioni adriatiche e al Nord, pur mantenendosi su valori superiori alle medie climatiche del periodo.

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Sul versante tirrenico, nelle regioni meridionali e sulle isole maggiori, questo calo termico risulterà molto più contenuto, con le temperature massime che continueranno a oscillare tra i 33 e i 34 gradi celsius. Si prevede tuttavia una lieve riduzione dell’umidità atmosferica, elemento che dovrebbe rendere il caldo leggermente più tollerabile rispetto ai giorni precedenti. Questa fase di parziale attenuazione rappresenterà comunque soltanto una breve tregua all’interno di un quadro meteorologico complessivamente dominato dalle alte pressioni.

Quando Torna il Caldo?

Le proiezioni meteorologiche a medio termine indicano un risorgere dell’intensità del caldo africano attorno al 20-21 giugno, quando è atteso un nuovo picco termico accompagnato da condizioni di afa particolarmente marcata. Durante questa fase, il disagio bioclimatico interesserà un’ampia porzione del territorio nazionale, dalla Pianura Padana fino alle regioni più meridionali, con particolare intensità durante le ore pomeridiane e serali.

Le temperature massime potranno nuovamente superare i 35-36 gradi celsius nelle zone interne e pianeggianti del Centro e del Sud, in un contesto atmosferico caratterizzato da stabilità assoluta e assenza di ventilazione significativa. L’umidità elevata presente negli strati bassi dell’atmosfera accentuerà la percezione del calore, determinando condizioni di stress termico particolarmente gravose per le categorie più vulnerabili della popolazione.

Fresco in arrivo nell’ultima settimana di giugno

Il ritorno di condizioni meteorologiche più fresche e dinamiche appare probabile soltanto nell’ultima settimana di giugno, quando le tendenze a lungo termine suggeriscono un significativo cambiamento nella circolazione atmosferica generale. Le elaborazioni dei principali centri meteorologici internazionali, tra cui il Centro Europeo ECMWF e il modello americano GFS, convergono nell’indicare una possibile ristrutturazione barica su larga scala.

Questa evoluzione meteorologica dovrebbe concretizzarsi attraverso l’arretramento dell’anticiclone verso l’Atlantico e il conseguente ingresso di aria più fresca e instabile proveniente dal Nord Europa o dalle regioni nord-atlantiche. Il cambiamento di scenario potrebbe determinare un periodo caratterizzato da maggiore dinamicità atmosferica, con temperature più in linea con i valori climatici del periodo e possibili episodi di instabilità più organizzati.

La probabile risalita dell’anticiclone delle Azzorre verso le isole britanniche potrebbe creare un effetto domino barico capace di liberare un corridoio per l’afflusso di aria più fresca dai quadranti nord-occidentali. Tuttavia, il contatto tra le masse d’aria ancora termicamente cariche presenti sul territorio nazionale e quelle più fresche in arrivo dal Nord potrebbe dare origine a fenomeni meteorologici particolarmente intensi, inclusi temporali violenti, grandinate e venti impetuosi.

L’attuale scenario meteorologico rappresenta un esempio emblematico della nuova normalità climatica che caratterizza il bacino del Mediterraneo. Il riscaldamento delle temperature medie italiane nei primi quindici giorni di giugno ha mostrato un incremento di circa 1,3 gradi celsius nell’ultimo decennio, confermando il Mediterraneo come hotspot del cambiamento climatico con temperature in aumento del 20% più velocemente rispetto alla media globale.

La persistenza di configurazioni bariche caratterizzate da anticicloni subtropicali particolarmente estesi e duraturi sta diventando una costante delle stagioni estive, con alternanze sempre più marcate tra fasi di caldo estremo e improvvisi affondi freschi. Questa dinamica atmosferica, che un tempo rappresentava un’eccezione, è ormai diventata parte integrante del nuovo equilibrio climatico, caratterizzato da squilibri rapidi, cicli brevi e contrasti termici accentuati.

Le conseguenze pratiche di questa evoluzione meteorologica si riflettono non soltanto sul benessere della popolazione, particolarmente delle fasce più vulnerabili come anziani e bambini, ma anche su settori cruciali dell’economia nazionale. L’agricoltura, il turismo e il sistema energetico devono confrontarsi con condizioni sempre più estreme, richiedendo strategie di adattamento e mitigazione sempre più sofisticate per far fronte alle nuove sfide climatiche.