Un terremoto giudiziario ha investito la città di Prato nella mattinata del 13 giugno 2025, quando la Procura della Repubblica di Firenze ha notificato l’avviso di garanzia al sindaco Ilaria Bugetti del Partito Democratico, accusandola di corruzione e richiedendo per lei la misura cautelare degli arresti domiciliari
L’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze ha colpito il primo cittadino pratese, che dal 13 giugno 2024 ricopre il ruolo di sindaco dopo essere stata eletta al primo turno con il 52,22% delle preferenze alla guida di una coalizione di centrosinistra composta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, +Europa e due liste civiche. La perquisizione degli uffici e dell’abitazione del sindaco è avvenuta nelle prime ore della mattinata, quando le autorità hanno proceduto alla notificazione dell’invito a comparire davanti al Giudice per le Indagini Preliminari, che dovrà pronunciarsi sull’eventuale applicazione della misura cautelare richiesta dalla Procura.
L’ipotesi accusatoria si concentra sui rapporti intercorsi tra Bugetti e l’imprenditore tessile Riccardo Matteini Bresci, già amministratore delegato del Gruppo Colle di Cantagallo e presidente del Sistema Moda di Confindustria Toscana Nord. Secondo gli inquirenti, il sindaco avrebbe ricevuto finanziamenti elettorali finalizzati a favorire gli interessi dell’imprenditore, configurando così il reato di corruzione. L’inchiesta rappresenta una costola di un più ampio procedimento relativo alla criminalità cinese che aveva già coinvolto Matteini Bresci nel maggio 2024, quando fu arrestato insieme al tenente colonnello Sergio Turini, ex comandante della Compagnia dei Carabinieri di Prato, per un sistema di favori illeciti.
La vicenda affonda le radici in un’indagine avviata nel 2023 durante intercettazioni telefoniche sul mondo imprenditoriale cinese, quando gli investigatori intercettarono conversazioni sospette che portarono alla luce un presunto sistema di scambio di favori. Nel caso specifico di Bugetti, l’accusa sostiene che l’imprenditore Matteini Bresci avrebbe ‘scommesso’ sulla candidatura del sindaco per proteggere i propri interessi e quelli di persone a lui vicine, fornendo supporto finanziario durante la campagna elettorale del 2024. Gli investigatori ipotizzano inoltre che Matteini Bresci abbia raccolto voti a favore della candidata sindaco durante la campagna elettorale, mentre negli atti dell’inchiesta si contestano anche fatti avvenuti dopo l’arresto dell’imprenditore.
Il legame tra Bugetti e Matteini Bresci non è recente, poiché i due avevano già intrattenuto rapporti di lavoro quando il sindaco ricopriva il ruolo di primo cittadino di Cantagallo, comune della provincia di Prato dove ha esercitato il mandato dal 2004 al 2014. Durante il periodo in cui Bugetti era consigliera regionale per il Partito Democratico, eletta nel 2015 e riconfermata nel 2020, avrebbe continuato a mantenere contatti con l’imprenditore tessile, il quale le avrebbe chiesto di proteggere le sue attività imprenditoriali. La sindaco ha inoltre ricoperto incarichi di primo piano nel Partito Democratico, essendo stata segretaria provinciale di Prato dal 2010 al 2013 e membro della Direzione Nazionale del partito dal 2020 al marzo 2023.
Riccardo Matteini Bresci è una figura di spicco dell’imprenditoria tessile pratese, settore che rappresenta il core business del distretto produttivo locale. L’imprenditore era stato arrestato il 30 maggio 2024 insieme al colonnello Turini e all’investigatore privato torinese Roberto Moretti, accusati di aver messo in piedi un sistema di corruzione basato sullo scambio di favori. Matteini Bresci aveva ottenuto la revoca degli arresti domiciliari nell’ottobre 2024, quando il Tribunale di Firenze gli aveva concesso l’obbligo di dimora nel comune di Vaiano. Nel febbraio 2025, l’imprenditore e il colonnello Turini avevano patteggiato la pena, concordando di svolgere 1.500 ore di lavori socialmente utili.
L’inchiesta che ha coinvolto Bugetti si inserisce in un contesto più ampio di indagini sulla criminalità organizzata cinese che opera nel distretto tessile pratese. Le autorità hanno scoperto un mondo di relazioni poco chiare tra imprenditori, forze dell’ordine e politica locale, evidenziando come i gruppi criminali cinesi abbiano stretto alleanze con soggetti italiani e di altre nazionalità per il controllo di diversi mercati illegali. La Procura di Firenze ha recentemente condotto altre operazioni contro la criminalità cinese, tra cui un’indagine su estorsioni e sfruttamento della prostituzione che ha portato a sei arresti nella giornata del 12 giugno 2025.
Il sindaco Bugetti ha risposto alle accuse attraverso un comunicato stampa diffuso nella mattinata del 13 giugno, dichiarando di aver ricevuto l’avviso di garanzia e di essersi immediatamente messa a disposizione dell’autorità procedente nel rispetto reciproco dei ruoli istituzionali. Nel suo comunicato, Bugetti ha ribadito ‘l’assoluta fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine’, assicurando che non si sottrarrà a nessun riscontro e che spiegherà le proprie ragioni agli inquirenti. Il primo cittadino ha inoltre manifestato la certezza che il proprio operato sia sempre stato improntato alla correttezza personale, istituzionale e giuridica, dichiarando l’intenzione di proseguire nel ruolo con dedizione e attenzione al bene comune.
L’interrogatorio di garanzia del sindaco Bugetti si svolgerà presumibilmente nella prossima settimana davanti al Giudice per le Indagini Preliminari, che dovrà valutare l’eventuale applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari richiesta dalla Procura. Contestualmente, gli inquirenti hanno chiesto la misura cautelare in carcere per Riccardo Matteini Bresci, che risulta nuovamente coinvolto nell’inchiesta nonostante il patteggiamento raggiunto nel procedimento precedente. La vicenda giudiziaria rappresenta un momento critico per l’amministrazione comunale di Prato, che si trova ad affrontare una situazione senza precedenti nella storia della città.
La notizia dell’indagine ha provocato un vero e proprio shock nell’ambiente politico pratese, considerando che Bugetti rappresenta la prima donna nella storia amministrativa della città a ricoprire il ruolo di sindaco. L’esponente del Partito Democratico aveva vinto le elezioni comunali del 2024 guidando una coalizione del ‘campo largo’ che aveva sperimentato per la prima volta a Prato l’alleanza tra Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra, ottenendo un risultato significativo che aveva evitato il ricorso al ballottaggio. Il caso Bugetti si inserisce in un quadro più ampio di indagini giudiziarie che negli ultimi anni hanno coinvolto diversi esponenti politici pratesi, evidenziando la complessità dei rapporti tra politica, economia e criminalità organizzata nel distretto tessile toscano.