Meteo, Italia divisa tra Caldo Estremo e Grandinate Improvvise: tutti i dettagli

L’Italia attraversa un’anomalia meteorologica estrema con temperature superiori di 7-8°C alle medie stagionali, seguita dall’arrivo di violente supercelle temporalesche con grandine fino a 3 cm di diametro nelle regioni settentrionali.

L’Italia sta attraversando una delle fasi meteorologiche più estreme dell’anno, caratterizzata da un’anomalia termica senza precedenti che vede il Paese letteralmente diviso tra temperature africane e violenti fenomeni temporaleschi. La Penisola si trova attualmente nella morsa dell’anticiclone Scipione, che sta portando valori termici superiori di 7-8°C rispetto alle medie climatiche attese per la metà di giugno, configurando quello che gli esperti definiscono un vero e proprio blocco atmosferico di proporzioni eccezionali.

Il vasto sistema anticiclonico africano, alimentato da masse d’aria subtropicale provenienti dalle zone interne di Marocco e Algeria, sta determinando condizioni di stabilità atmosferica su gran parte del bacino mediterraneo, con particolare intensità sulle regioni centro-meridionali e sulle isole maggiori. Le previsioni meteorologiche indicano che questa configurazione barica manterrà la propria influenza almeno fino alla terza decade del mese, determinando temperature massime che raggiungeranno i 36-37°C in Toscana, Lazio e Umbria, mentre nelle zone interne di Sardegna e Sicilia si prevedono picchi superiori ai 40°C.

Questo scenario termico estremo si inserisce in un contesto climatico più ampio che vede l’Italia identificata come il Paese europeo maggiormente colpito dalla crisi climatica secondo il Climate Risk Index 2025, posizionandosi al terzo posto a livello mondiale per impatti degli eventi meteorologici estremi. L’analisi dei dati climatici degli ultimi quindici anni evidenzia come le temperature nelle città del Nord Italia siano aumentate in media di 2,4°C rispetto al 2010, traducendosi in un incremento significativo di ondate di calore, notti tropicali e fenomeni meteorologici di intensità crescente.

L’intensità del caldo attuale ha già determinato l’attivazione del sistema di monitoraggio del Ministero della Salute, con bollino rosso diramato per undici città italiane domenica 15 giugno, tra cui Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Rieti, Roma e Torino. L’indicatore climatico dello stress index, che combina gli effetti di temperature elevate e umidità sul corpo umano, ha raggiunto livelli di pericolo particolarmente nelle aree della Pianura Padana e in Toscana, dove le condizioni biometeorologiche possono provocare nausea, vomito, respirazione accelerata, mal di testa e stati confusionali.

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Tuttavia, la caratteristica più preoccupante di questa fase meteorologica risiede nella transizione improvvisa da condizioni di caldo estremo a fenomeni temporaleschi di eccezionale violenza. Un ciclone posizionato tra le Isole Britanniche e la Scandinavia sta infatti inviando un nucleo di aria fredda e instabile in quota che raggiungerà l’Italia nella seconda parte di domenica 15 giugno, destabilizzando profondamente l’atmosfera e innescando temporali di intensità straordinaria.

Lo scontro tra le masse d’aria calda e umida preesistenti, accumulate durante i giorni di dominio anticiclonico, e l’improvviso ingresso di correnti più fresche rappresenta la condizione ideale per la formazione di supercelle temporalesche, sistemi atmosferici che possono svilupparsi fino a 10-12 chilometri di altezza e caratterizzati da una corrente ascensionale rotante denominata mesociclone. Questi imponenti sistemi convettivi sono in grado di scaricare al suolo quantitativi di precipitazione compresi tra 70 e 80 millimetri in tempi brevissimi, generando contemporaneamente raffiche di vento superiori ai 60 chilometri orari e grandinate con chicchi dal diametro compreso tra 2 e 3 centimetri.

Le previsioni meteorologiche indicano che il fronte temporalesco interesserà inizialmente le Alpi occidentali durante le ore pomeridiane di domenica, per poi estendersi progressivamente verso le pianure di Piemonte e Lombardia nel corso della serata, dove sussiste un elevato rischio di grandinate particolarmente intense. La Protezione Civile ha già diramato allerta gialla per rischio temporali in diverse aree del Piemonte, includendo la Pianura Torinese, le Colline, la Val Sesia, le valli di Cervo e Chiusella, insieme alle Valli Orco, Lanzo e Sangone.

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Durante le ore notturne, l’instabilità si propagherà verso le regioni del Nord-Est, interessando Veneto e Friuli Venezia Giulia con acquazzoni e possibili fenomeni grandinigeni. Le aree maggiormente esposte al rischio includono il Torinese, il Biellese, il Varesotto e l’alta Pianura Padana, dove la convergenza delle masse d’aria favorirà l’intensificazione dei fenomeni convettivi con possibili episodi di nubifragi e allagamenti localizzati.

Successivamente, all’inizio della prossima settimana, tra lunedì 16, martedì 17 e mercoledì 18 giugno, il nucleo di instabilità si sposterà progressivamente verso le regioni del Centro-Sud, portando una fase di maltempo caratterizzata da forti contrasti termici e igrometrici. Non sono da escludere temporali localmente violenti con elevato rischio di colpi di vento, grandine di grosse dimensioni e precipitazioni intense concentrate in brevi intervalli temporali.

Questo scenario meteorologico rappresenta una manifestazione emblematica dei cambiamenti climatici in atto, caratterizzati dall’intensificazione di fenomeni estremi e dalla loro crescente alternanza in tempi ridotti. L’estate 2025 si sta già configurando come una delle più calde mai registrate in Europa, con previsioni che indicano possibili temperature fino a 45°C durante i mesi di luglio e agosto, alimentate dal progressivo spostamento dell’anticiclone delle Azzorre verso nord e dalla sempre maggiore influenza dell’anticiclone nord-africano.

La particolare vulnerabilità dell’Italia agli eventi meteorologici estremi deriva dalla sua posizione geografica nel cuore del Mediterraneo, identificato come hotspot del cambiamento climatico dove le temperature aumentano del 20% più velocemente rispetto alla media globale. L’alternanza rapida tra periodi di caldo estremo e fenomeni temporaleschi violenti costituisce una delle caratteristiche più preoccupanti dell’evoluzione climatica attuale, richiedendo un costante monitoraggio e l’adozione di misure di protezione adeguate per tutelare la sicurezza della popolazione e la stabilità delle infrastrutture.