Delitto di Garlasco, al via l’incidente probatorio decisivo per le nuove indagini su Andrea Sempio

Iniziato a Milano l’incidente probatorio sul caso Garlasco con analisi di DNA e impronte per verificare il coinvolgimento di Andrea Sempio nell’omicidio di Chiara Poggi del 2007.

Ha preso il via questa mattina a Milano, negli uffici della Polizia Scientifica della Questura di via Fatebenefratelli, l’incidente probatorio che potrebbe rivelarsi decisivo per le sorti delle nuove indagini sul delitto di Garlasco. A partire dalle 10.30, sotto la supervisione del giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli, una schiera di esperti genetisti e dattiloscopici ha iniziato le operazioni di analisi sui reperti custoditi da diciotto anni

L’incidente probatorio rappresenta uno snodo cruciale nella riapertura delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia a Garlasco. Andrea Sempio, trentasettenne amico del fratello della vittima Marco Poggi, è stato indagato dalla Procura di Pavia lo scorso marzo con l’accusa di concorso in omicidio, insieme ad Alberto Stasi già condannato in via definitiva o con altre persone ignote. La nuova indagine ha aperto uno scenario profondamente diverso da quello che ha portato alla condanna definitiva a sedici anni di carcere dell’allora fidanzato della vittima.

I reperti al centro dell’indagine

Al centro dell’incidente probatorio si trovano i reperti consegnati giovedì scorso ai consulenti e custoditi per anni in scatoloni rimasti intatti tra il comando dei carabinieri di via Moscova a Milano e l’edificio dell’ex Medicina Legale dell’ospedale San Matteo di Pavia. Il materiale da analizzare comprende cinquantotto fascette adesive con cui erano state rilevate impronte nella casa dei Poggi, diverse tracce biologiche in parte mai analizzate, il tappetino del bagno di casa Poggi insanguinato, i contenitori di yogurt e tè vuoti lasciati in cucina dopo la colazione, oltre alla spazzatura della casa.

Particolare attenzione è rivolta alla fascetta numero 10, rilevata sulla maniglia interna della porta dell’abitazione dei Poggi e non ancora attribuita né ad Alberto Stasi né al nuovo indagato Andrea Sempio. I periti della Scientifica nominati dal giudice, la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani, dovranno stabilire innanzitutto la utilizzabilità dei reperti e procedere quindi alla loro analisi.

Il confronto sul DNA delle unghie

Una schiera di esperti genetisti e dattiloscopici, alla presenza degli avvocati, si confronterà innanzitutto sulla utilizzabilità dei due profili genetici estrapolati dalle unghie di Chiara Poggi già durante il processo d’appello bis nei confronti di Stasi. Secondo l’analisi del genetista Carlo Previderè, consulente dei pubblici ministeri pavesi, sotto le unghie della vittima sarebbero stati isolati cinque profili genetici maschili. Uno di questi risulterebbe “perfettamente compatibile” con il DNA di Andrea Sempio, identificato specificamente nel quarto dito della mano sinistra della ventiseienne uccisa.

Tuttavia, i consulenti dei pubblici ministeri hanno sollevato dubbi sulla attendibilità di questi profili, ritenendo che la mancata replica delle analisi sulle unghie apra alla possibilità di fenomeni di contaminazione o anomalie di amplificazione. Questo aspetto costituirà uno dei punti centrali del confronto tra gli esperti durante l’incidente probatorio, che si prevede durerà diversi mesi.

Le persone coinvolte negli accertamenti

I reperti saranno confrontati con i profili genetici non solo di Sempio e Alberto Stasi, ma anche di altre persone che hanno frequentato la villetta di Garlasco. L’elenco comprende le cugine di Chiara Poggi, Stefania e Paola Cappa, gli amici di Marco Poggi Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti, Marco Panzarasa amico sia di Stasi sia della vittima, oltre al medico legale e alcuni investigatori dell’epoca.

Andrea Sempio, nato nel 1988 a Garlasco, all’epoca dei fatti aveva diciannove anni e faceva parte della stretta cerchia di amici di Marco Poggi. Attualmente lavora come impiegato in un negozio di telefonia situato nel centro commerciale di Montebello, vicino a Voghera. L’uomo era già stato indagato tra il 2016 e il 2017, ma le accuse erano state archiviate dal giudice per le indagini preliminari di Pavia.

Le implicazioni dell’incidente probatorio

L’incidente probatorio è un istituto del diritto processuale penale che consente l’acquisizione anticipata di prove durante le indagini preliminari, garantendo che queste vengano raccolte con le stesse formalità previste per il dibattimento. Nel caso specifico, questo strumento permette di “cristallizzare” le prove da utilizzare durante il futuro eventuale dibattimento, qualora il giudice per l’udienza preliminare decida di rinviare a giudizio Andrea Sempio.

Le operazioni di analisi e confronto sui reperti si svolgeranno negli uffici della Polizia Scientifica della Questura di Milano in via Fatebenefratelli, o eventualmente nei laboratori dell’ospedale Fatebenefratelli di piazzale Principessa Clotilde. I periti hanno novanta giorni di tempo per completare gli accertamenti e depositare l’elaborato finale entro il 17 settembre, che sarà poi discusso nell’udienza del 24 ottobre.

Il contesto delle nuove indagini

Le nuove indagini sul delitto di Garlasco si inseriscono in un quadro giudiziario già complesso, caratterizzato dalla condanna definitiva di Alberto Stasi a sedici anni di carcere per l’omicidio della fidanzata. L’ex studente della Bocconi, che ha sempre proclamato la propria innocenza, ha ottenuto lo scorso aprile la semilibertà dal carcere di Bollate, dove sta scontando la pena.

La riapertura del caso è avvenuta dopo che nel marzo 2025 la Procura di Pavia ha notificato un nuovo avviso di garanzia ad Andrea Sempio, basandosi su nuove analisi del DNA sviluppate con metodi e tecniche di ultima generazione. Questo sviluppo ha riacceso i riflettori su uno dei casi di cronaca nera più seguiti in Italia, caratterizzato da un percorso giudiziario tortuoso fatto di assoluzioni, condanne e ribaltoni processuali.

La vicenda giudiziaria del delitto di Garlasco ha sollevato nel corso degli anni interrogativi sul modo in cui le indagini furono condotte e sull’influenza della pressione mediatica sull’esito dei processi. Gli errori accertati nella raccolta delle prove hanno contribuito a mantenere vivo il dibattito sull’effettiva colpevolezza degli imputati, nonostante la sentenza definitiva di condanna nei confronti di Alberto Stasi.

I risultati dell’incidente probatorio in corso a Milano saranno determinanti per stabilire se esistano elementi sufficienti per procedere con un nuovo processo o se, al contrario, le nuove prove si rivelino insufficienti a mettere in discussione la ricostruzione giudiziaria del delitto. Lo scontro tra consulenti delle parti, che si preannuncia particolarmente acceso, dovrà fare chiarezza su questioni tecniche decisive per il futuro dell’inchiesta.