Maturità 2025 Liceo Scientifico, ecco le tracce di matematica, filosofia e cultura umanistica

La seconda prova di matematica alla Maturità 2025 per il liceo scientifico ha presentato un innovativo approccio multidisciplinare, combinando studio di funzioni con citazioni di Cartesio, Platone e Cicerone, opere di Boccioni e quesiti di enigmistica, dimostrando il carattere universale della matematica.

La seconda prova scritta della Maturità 2025 per il liceo scientifico ha riservato agli studenti una traccia di matematica caratterizzata da un approccio innovativo che ha saputo coniugare il rigore scientifico con suggestioni culturali e filosofiche. Gli oltre cinquecento mila candidati che oggi, giovedì 19 giugno, hanno affrontato l’esame hanno trovato sul banco una prova articolata in due problemi e otto quesiti, dovendo scegliere un problema e quattro quesiti da risolvere nell’arco di sei ore.

La peculiarità della traccia ministeriale è emersa fin dalle prime battute, con entrambi i problemi proposti introdotti da citazioni filosofiche di grande rilievo storico. Il primo problema ha preso avvio dalla celebre massima cartesiana “La ragione non è nulla senza l’immaginazione”, mentre il secondo si è aperto con una frase attribuita a Platone: “La bellezza è mescolare, in giuste proporzioni, il finito e l’infinito”. Questa scelta didattica ha evidenziato l’intenzione del Ministero dell’Istruzione di presentare la matematica non come disciplina asettica, ma come sapere intrinsecamente legato alla riflessione filosofica e al pensiero astratto.

Nonostante l’approccio culturalmente trasversale, il nucleo tecnico della prova è rimasto fedele alla tradizione delle prove d’esame scientifiche, con entrambi i problemi incentrati sul classico studio di funzione. I candidati hanno dovuto confrontarsi con l’analisi matematica attraverso lo studio delle proprietà delle funzioni, delle derivate e degli integrali, dimostrando le competenze acquisite nel corso del triennio. La prova ha mantenuto quindi il suo carattere di valutazione rigorosa delle conoscenze matematiche, pur inserendo elementi di stimolo culturale che hanno arricchito il contesto interpretativo.

La contaminazione interdisciplinare ha raggiunto il suo apice nella sezione dedicata ai quesiti, dove sono emersi riferimenti artistici, letterari e persino enigmistici. Particolarmente significativo è risultato il quesito che fa riferimento all’opera futurista di Umberto Boccioni “Forme uniche della continuità nello spazio” del 1913, raffigurata sulla moneta da venti centesimi, richiedendo agli studenti di tracciare il grafico di una funzione che approssima il profilo dell’opera scultorea. Questo esercizio ha rappresentato un esempio emblematico di come la matematica possa dialogare con l’arte contemporanea, trasformando un’icona del futurismo italiano in oggetto di analisi funzionale.

Altrettanto singolare si è rivelato il settimo quesito, che ha proposto un’inattesa doppietta con la prova di latino del liceo classico attraverso una citazione tratta dal “De divinatione” di Cicerone. Il brano presenta un dialogo tra l’oratore romano e il fratello Quinto sul “colpo di Venere”, consistente nel lanciare quattro dadi a quattro facce ottenendo quattro risultati diversi, aprendo così la strada a un esercizio di calcolo probabilistico. Questa scelta ha dimostrato come la matematica delle probabilità affondi le sue radici nella cultura classica, quando già nell’antichità si ponevano questioni legate al caso e alla fortuna.

La prova non ha mancato di includere anche elementi ludici e enigmistici, con l’ottavo quesito dedicato agli anagrammi della parola “studiare”. Questo esercizio di calcolo combinatorio ha richiesto agli studenti di applicare le formule delle permutazioni per determinare il numero di possibili riordinamenti delle lettere, dimostrando come anche i giochi linguistici possano trasformarsi in oggetto di analisi matematica rigorosa. L’approccio ha evidenziato la versatilità del pensiero matematico, capace di applicarsi a contesti apparentemente distanti dalla disciplina tradizionale.

La traccia ha previsto inoltre quesiti di geometria euclidea e analitica, analisi matematica, studio delle derivate e delle tangenti comuni, costruzione di funzioni polinomiali, calcolo delle probabilità e teoria delle combinazioni. Questa varietà tematica ha consentito agli studenti di dimostrare competenze trasversali acquisite durante il percorso liceale, spaziando dall’algebra classica fino alle applicazioni più moderne del calcolo differenziale e integrale. La struttura della prova ha mantenuto la tradizionale articolazione che permette ai candidati di scegliere gli esercizi sui quali concentrarsi, valorizzando le specifiche inclinazioni e preparazioni individuali.

A suggellare simbolicamente la traccia, il Ministero ha inserito una citazione del matematico tedesco David Hilbert che non richiedeva alcuna elaborazione pratica: “La matematica non conosce razze o confini geografici; per la matematica, il mondo culturale è una singola nazione”. Questa frase, descritta come una sorta di manifesto programmatico della prova, ha sottolineato il carattere universale della disciplina matematica e il suo ruolo di linguaggio comune dell’umanità. La scelta di concludere con questa riflessione ha conferito alla traccia una dimensione etica e culturale che trascende i confini dell’aula scolastica.

La seconda prova di matematica per il liceo scientifico si è confermata anche quest’anno come una delle più impegnative dell’esame di Stato, richiedendo agli studenti non solo competenze tecniche specifiche ma anche capacità di analisi e sintesi. La durata di sei ore ha offerto il tempo necessario per affrontare con la dovuta attenzione i problemi proposti, mentre l’utilizzo della calcolatrice scientifica ha permesso di concentrarsi sui procedimenti logici piuttosto che sui calcoli puramente aritmetici. Il punteggio massimo di venti punti assegnabile alla prova contribuirà significativamente alla formazione del voto finale di maturità.

Quest’edizione della maturità ha visto coinvolti complessivamente 524.415 studenti, di cui 268.577 provenienti dai licei, testimoniando l’ampia portata dell’evento educativo nazionale. Per gli studenti del liceo scientifico, la prova di matematica rappresenta tradizionalmente uno dei momenti più significativi del percorso formativo, sintesi delle conoscenze acquisite in anni di studio dell’analisi, dell’algebra e della geometria. La scelta ministeriale di confermare anche per il 2025 la matematica come disciplina caratterizzante ha mantenuto la continuità con le edizioni precedenti, evitando l’alternativa della fisica che pure rientra tra le materie fondamentali dell’indirizzo.

L’approccio multidisciplinare adottato quest’anno nella traccia di matematica riflette una tendenza pedagogica più ampia volta a superare la compartimentazione dei saperi, promuovendo invece una visione integrata della conoscenza. La presenza simultanea di riferimenti alla filosofia antica, all’arte contemporanea, alla letteratura latina e persino all’enigmistica dimostra come la matematica possa fungere da ponte tra ambiti culturali apparentemente distanti. Questa impostazione didattica mira a formare negli studenti una mentalità scientifica aperta al dialogo con le discipline umanistiche, superando sterili contrapposizioni tra cultura scientifica e letteraria.

Con la conclusione della seconda prova scritta, i maturandi del liceo scientifico si avviano ora verso l’ultima fase dell’esame di Stato, rappresentata dal colloquio orale che prenderà avvio nei prossimi giorni. L’esperienza vissuta oggi con la prova di matematica arricchita di suggestioni culturali rappresenterà certamente un elemento di riflessione per il futuro dell’insegnamento scientifico, dimostrando le potenzialità di un approccio didattico che valorizza le connessioni tra i diversi ambiti del sapere umano. La traccia ministeriale ha così confermato come la matematica, lungi dall’essere una disciplina astratta e autoreferenziale, costituisca invece un linguaggio universale capace di esprimere la bellezza e la complessità del mondo che ci circonda.