Una notizia che scuote profondamente il panorama dell’informazione televisiva italiana: Enrico Mentana, storico direttore del TgLa7 e volto tra i più riconoscibili del giornalismo italiano, ha annunciato (seppur in modo criptico) il suo addio alla rete di Urbano Cairo. Lo ha fatto come spesso accade in questi tempi, con un post su Instagram. Poche parole, dal sapore riflessivo, che sanno più di congedo che di semplice pausa.
Il post, carico di ambiguità e nondetto, ha immediatamente acceso le speculazioni tra addetti ai lavori e telespettatori: «Finisce un ciclo, e va bene così. Le cose cambiano, anche quando sembrano stabili. Non c’è bisogno di clamore, solo di coerenza», ha scritto Mentana, senza menzionare esplicitamente La7 ma lasciando poco spazio all’immaginazione.
“Il 2 luglio saranno 15 anni da quando presi la guida del tgla7. Un grande viaggio, anche per me che pure avevo vissuto i primi 12 anni del tg5, e da redattore ne avevo trascorsi 9 al tg1. Tutti intensissimi, e esaltanti. Tutti affrontati come fosse stato “per sempre”, senza mai pensare a un altrove, a cosa fare dopo. Ma il più grande insegnamento è un altro: devi capire tu quando è il momento di staccare, senza che siano gli altri, o il pubblico, a dirtelo.“
Da settimane circolavano voci di tensioni dietro le quinte del TgLa7, tra direzione editoriale e strategie aziendali. Nonostante gli ottimi ascolti delle maratone elettorali (format ormai simbolo del suo stile) Mentana appariva sempre più defilato nel racconto quotidiano della cronaca politica. Alcuni osservatori segnalavano da tempo un crescente distacco tra il direttore e i vertici di La7, legato non tanto alla linea editoriale quanto al futuro della rete e al peso crescente delle piattaforme digitali.
Enrico Mentana, che ha diretto il Tg5 fin dalla sua nascita e poi rifondato il telegiornale di La7 nel 2010, è considerato uno dei pionieri del giornalismo televisivo moderno. Con uno stile diretto, spesso ironico e con una predilezione per la diretta anche nei momenti meno convenzionali, ha saputo costruire un rapporto quasi personale con il pubblico. Le sue “maratone” sono diventate appuntamenti imprescindibili per chi segue la politica italiana.
La sua uscita di scena da La7, se confermata, rappresenterebbe non solo la fine di un sodalizio editoriale durato quasi 15 anni, ma anche un punto di svolta per l’intero sistema dell’informazione televisiva italiana. Cairo dovrà ora affrontare una sostituzione complicata, sia dal punto di vista giornalistico che d’immagine.
Non è chiaro quale sarà il prossimo passo di Mentana. Alcuni parlano di un progetto editoriale indipendente, forse in ambito digitale, coerente con la sua visione di un giornalismo sempre meno legato ai tradizionali palinsesti televisivi. Altri ipotizzano un ritiro dalle scene, almeno temporaneo.
Certo è che il suo messaggio ha lasciato il segno. In un’epoca in cui le rotture vengono spesso gestite con comunicati stampa ufficiali e toni concilianti, Mentana ha scelto la via più personale, quasi poetica. Ed è proprio in questo stile (schivo, diretto, autentico) che si riflette il suo lascito più importante: un’idea di giornalismo che non si piega alle convenzioni, e che anche nell’uscita di scena cerca di restare fedele a se stessa.
Per ora, non resta che attendere conferme ufficiali. Ma un’epoca, comunque vada, sembra davvero giunta al termine.