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Meteo 7 giorni, caldo intenso e afa senza tregua: l’anticiclone non mollerà la presa

L’anticiclone africano porta caldo record sull’Italia per almeno 7 giorni, con temperature fino a 40°C nel weekend e notti tropicali.

L’Italia si trova nella morsa di un’ondata di calore senza precedenti che accompagnerà il Paese per almeno i prossimi sette giorni, con l’anticiclone africano che continua a dominare incontrastato il quadro meteorologico nazionale. Le previsioni meteorologiche delineano uno scenario di caldo torrido e afa opprimente, con temperature che raggiungeranno punte eccezionali e un disagio climatico destinato a intensificarsi nelle prossime ore.

L’anticiclone africano sta trascinando sulla Penisola masse d’aria roventi provenienti direttamente dal deserto del Sahara, generando condizioni climatiche estreme che hanno già portato diverse città italiane al bollino rosso. Le zone più colpite sono le aree interne del Marocco, dell’Algeria e della Tunisia, dove si registrano temperature con punte di 46-48°C, e questa massa d’aria subtropicale si sta espandendo rapidamente verso l’Europa meridionale.

Il weekend del 28-29 giugno si preannuncia come il più caldo dell’anno finora registrato, con un nuovo picco di intensità del caldo africano che interesserà particolarmente le regioni settentrionali e le aree tirreniche. Le temperature massime raggiungeranno valori eccezionali: fino a 40°C nelle zone interne del Centro-Sud, con la Valle Padana, l’Emilia, la Lombardia e il Veneto che potrebbero toccare i 39-40°C. Nelle regioni del Centro, al Sud e nelle zone interne di Sardegna e Sicilia il clima assumerà caratteristiche decisamente tropicali, con un caldo molto intenso accompagnato da elevati tassi di umidità.

Particolarmente preoccupante è il fenomeno delle notti tropicali, durante le quali le temperature minime non scenderanno mai sotto i 20°C e potrebbero raggiungere anche i 27-28°C nelle grandi città del Paese. Questo fenomeno, legato al riscaldamento globale, comporta un notevole disagio fisiologico per la popolazione, compromettendo la qualità del sonno e aumentando i rischi per la salute delle fasce più vulnerabili come anziani, bambini e persone con patologie croniche.

Un indicatore eloquente dell’eccezionalità di questa ondata di calore è rappresentato dall’altezza dello zero termico sulle Alpi, che tra sabato 28 e domenica 29 giugno potrebbe toccare i 5000 metri, un’anomalia mai registrata in questo mese. Il valore normale per la terza decade di giugno si aggira sui 3700 metri, il che significa che anche la cima del Monte Bianco entrerebbe in campo termico positivo, con gravi conseguenze per i ghiacciai alpini che hanno già perso tra il 30 e il 40 per cento della loro massa negli ultimi decenni.

Per quanto riguarda la prossima settimana, le proiezioni meteorologiche indicano una possibile maggiore instabilità atmosferica, specialmente nelle regioni settentrionali, con temporali in montagna e qualche refolo di aria meno torrida che potrebbe raggiungere anche le pianure. I modelli previsionali suggeriscono che la prima significativa attenuazione del caldo potrebbe arrivare intorno al 4 luglio, quando una possibile irruzione atlantica potrebbe portare instabilità e temporali violenti soprattutto al Nord Italia, accompagnati da un calo delle temperature.

Tuttavia, gli esperti avvertono che si tratterebbe probabilmente di una tregua temporanea piuttosto che di una vera e propria interruzione dell’ondata di calore. Le proiezioni a lungo termine dell’Aeronautica Militare indicano che temperature superiori alla media climatologica continueranno a caratterizzare il periodo fino al 20 luglio, con fasi anticicloniche alternate a momenti di maggiore instabilità ma senza sostanziali cambiamenti nel quadro termico complessivo.

L’afa rappresenta un elemento particolarmente critico di questa ondata di calore, soprattutto nella Pianura Padana dove l’umidità elevata rende il caldo insopportabile per giorni interi. L’indice di calore (Heat Index), che tiene conto della temperatura combinata all’umidità relativa, fornisce una misura del disagio fisiologico percepito: oltre i 37-38°C di Heat Index possono comparire i primi malesseri, e il colpo di calore diventa un rischio reale per la popolazione.

Giugno 2025 si conferma come un mese da record dal punto di vista climatico, destinato a risultare il secondo giugno più caldo degli ultimi cento anni una volta che saranno disponibili i dati definitivi. L’eccezionalità di questa situazione meteorologica è confermata anche dal fatto che in diverse zone d’Italia si stanno registrando temperature superiori a quelle che contemporaneamente si misurano in alcune aree del Nord Africa, invertendo paradossalmente la normale distribuzione geografica del calore. Questa anomalia è il risultato dell’espansione verso nord dell’anticiclone subtropicale, che ha trovato condizioni particolarmente favorevoli per il suo rafforzamento e la sua persistenza sul bacino del Mediterraneo.

I prossimi sette giorni si caratterizzeranno per un caldo intenso e un’afa senza precedenti, con l’anticiclone africano che manterrà salda la sua presa sull’Italia almeno fino ai primi giorni di luglio. Le temperature rimarranno costantemente elevate sia di giorno che di notte, richiedendo particolare attenzione per la tutela della salute pubblica e misure di prevenzione per contrastare gli effetti del caldo estremo sulla popolazione più vulnerabile.

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