L’Italia si appresta a vivere giorni decisivi sul fronte meteorologico, con l’anticiclone africano Pluto che mantiene la sua presa sulla penisola prima di cedere spazio a una significativa evoluzione barica
La configurazione atmosferica attuale presenta l’anticiclone subtropicale ancora saldamente posizionato sul bacino del Mediterraneo, con temperature che continuano a raggiungere valori eccezionali per il periodo. Le rilevazioni termiche attuali mostrano picchi fino a 40 gradi nelle zone interne del Centro-Sud e nelle aree urbane della Pianura Padana, mentre lo zero termico si attesta intorno ai 5200-5400 metri, superando ampiamente la vetta del Monte Bianco.
Questo weekend del 29-30 giugno rappresenta il culmine dell’ondata di calore, con ben 21 città italiane da bollino rosso, tra cui Milano, Roma, Napoli, Firenze, Palermo e Bologna. Le regioni della Valle Padana risultano particolarmente colpite, con Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto che registrano temperature vicine ai 40 gradi, mentre in Sardegna si potranno toccare punte massime fino a 42 gradi.

Tra lunedì 30 giugno e mercoledì 2 luglio si registrerà un progressivo cambiamento dello scenario meteorologico, seppur ancora caratterizzato da temperature elevate. L’anticiclone africano inizierà a spostare il proprio asse verso sud, lasciando più esposto il settore alpino e parte della Valle Padana a infiltrazioni di aria più instabile. Temporali, anche molto forti, cominceranno a formarsi sulle Alpi già da lunedì pomeriggio, con possibili estensioni verso le pianure entro sera o nella notte successiva. Questi fenomeni potrebbero risultare intensificati ed essere accompagnati da grandinate in alcune aree specifiche, oltre che da raffiche di vento anche oltre i 90-100 chilometri orari.
Le aree più a rischio, oltre ai rilievi del Nord, saranno in particolare la Liguria, soprattutto i settori appenninici, e alcune zone della Valle Padana, con Lombardia e Veneto in prima linea. Non si esclude qualche fenomeno isolato capace di sconfinare verso i settori settentrionali dell’Emilia Romagna.
La svolta del primo weekend di luglio
Il primo fine settimana di luglio potrebbe segnare l’inizio della fine del grande caldo causato dall’Anticiclone Africano, quando un abbassamento del flusso atlantico dovrebbe mettere seriamente in crisi la sua struttura. Con il rinforzo delle correnti umide e fresche di origine oceanica, si prevede l’arrivo di una più organizzata parentesi instabile, accompagnata da un più marcato calo termico, in particolare al Nord e su parte delle regioni centrali.

Le regioni che potrebbero beneficiare maggiormente di questo parziale cambiamento saranno le aree alpine e prealpine, dove si attende un incremento dell’instabilità pomeridiana con temporali più diffusi che porteranno al calo della temperatura anche di 10°C rispetto alle temperature attuali. Anche la Pianura Padana centrale e occidentale, potrebbe registrare un calo delle temperature massime di 5-6 gradi, e le zone interne dell’Appennino centrale, dove si attende una leggera riduzione dell’afa e qualche rovescio rinfrescante in quota.

Il cambiamento meteorologico non interesserà uniformemente tutto il territorio nazionale infatti se al Nord e al Centro il calo delle temperature sarà più deciso al Sud Italia e le Isole Maggiori si registreranno temperature ancora elevate anche se con un leggero calo rispetto alla canicola che le sta interessando in questi giorni.

I temporali previsti per i primi giorni di luglio saranno caratterizzati da intensità localizzata e potrebbero presentare caratteristiche di particolare violenza. Si tratta di temporali di calore che potrebbero dar luogo a fenomeni intensi come grandine con chicchi di medie o grosse dimensioni e fortissime raffiche di vento.
Tra le città più a rischio temporali si trovano Aosta, Torino, Vercelli, Novara, Milano, Lecco, Varese, Verbania, Biella, Como, Monza, Trento, Bolzano, Verona, Sondrio, Bergamo, Brescia, Belluno, Vicenza, Udine e Pordenone. Tuttavia, trattandosi di fenomeni isolati, potrebbero esserci territori colpiti da violenti acquazzoni e grandinate, ed altri, anche a pochi chilometri di distanza, totalmente all’asciutto.