Un potente sistema perturbato di origine atlantica investirà oggi, martedì 29 luglio 2025, le regioni del Centro-Sud Italia, portando con sé fenomeni meteorologici di estrema intensità che potrebbero assumere caratteristiche devastanti per vaste aree del territorio nazionale. La configurazione sinottica prevede lo sviluppo di supercelle temporalesche capaci di generare nubifragi eccezionali, grandinate violente e raffiche di vento che potranno superare i 70 chilometri orari, rendendo questa giornata una delle più critiche dal punto di vista meteorologico per l’ultima settimana di luglio.
Il fenomeno trae origine da una profonda depressione in discesa dal Mare del Nord che, alimentata da correnti di origine artica marittima, ha fatto il proprio ingresso nel Golfo di Biscaglia nella serata di domenica 27 luglio. La traiettoria di questo sistema ciclonico, particolarmente inclinata verso il Mediterraneo, innescherà un gradiente barico molto marcato che esalterà la ventilazione settentrionale e darà vita a un autentico ciclone mediterraneo dalle caratteristiche tipiche delle burrasche di fine estate.
L’energia accumulata dall’intenso caldo africano che ha caratterizzato i giorni precedenti rappresenta l’elemento che conferisce particolare pericolosità a questo evento meteorologico. L’aria fredda in quota, avvicinandosi a masse d’aria estremamente calde e umide, genererà contrasti termici capaci di fornire energia potenziale convettiva elevatissima, creando le condizioni ideali per lo sviluppo di supercelle temporalesche dal potenziale distruttivo. Questi immensi sistemi temporaleschi, alti fino a 10-12 chilometri, presentano al loro interno una zona di bassa pressione denominata mesociclone che imprime una rotazione all’intero corpo nuvoloso, intensificando drammaticamente la violenza dei fenomeni associati.
L’analisi dei modelli meteorologici converge nell’identificare le aree geografiche che saranno maggiormente coinvolte da questa ondata di maltempo estremo. Martedì 29 luglio vedrà un’evoluzione del sistema verso il Centro-Sud, con la struttura depressionaria che ruoterà sul medio Tirreno, concentrando il fuoco dell’instabilità sul versante adriatico. Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo sperimenteranno una recrudescenza dei fenomeni temporaleschi associata a venti tesi di Maestrale, mentre anche le regioni meridionali, pur coinvolte in misura minore dagli eventi precipitativi, dovranno fare i conti con condizioni meteorologiche avverse.

Le provincie maggiormente esposte al rischio includono tutto il Medio e Alto Adriatico, con particolare attenzione alle zone costiere e vallive di Marche, Abruzzo orientale, zona di Termoli e Gargano. In queste aree, le previsioni indicano la possibilità di accumuli pluviometrici eccezionali, con valori che potranno raggiungere e superare i 100-150 millimetri in poche ore, concentrati prevalentemente nelle ore mattutine e del primo pomeriggio. Il Riminese, incluse le colline, il Cesenate, il Forlivese e la provincia di Ravenna sono stati classificati a livello 3 di pericolosità su una scala di 4, mentre particolare attenzione è riservata anche al Ferrarese orientale.
Il rischio grandine assume connotazioni particolarmente allarmanti, con previsioni che indicano la possibilità di chicchi di medie e grandi dimensioni, potenzialmente in grado di raggiungere diametri di 2-3 centimetri. Le aree tra l’Appennino Lucano e il Gargano sono state classificate a livello 2 di pericolosità principalmente per questo fenomeno, mentre episodi di grandine significativa sono attesi anche lungo la fascia costiera romagnola e marchigiana. La convergenza tra correnti molto umide e calde di Scirocco e l’aria più secca e instabile in quota favorirà lo sviluppo di strutture convettive estreme capaci di mantenere i chicchi di grandine sospesi nell’atmosfera per tempi prolungati, permettendo loro di accrescersi fino a dimensioni pericolose.
Uno degli aspetti più insidiosi di questa ondata di maltempo è rappresentato dall’elevato rischio di alluvioni lampo o flash flood. Questi fenomeni, caratterizzati da un intervallo temporale inferiore a sei ore tra le precipitazioni e l’inizio dell’inondazione, si distinguono dalle alluvioni tradizionali per la loro natura improvvisa e la capacità di svilupparsi in tempi estremamente ristretti. Quando il patrimonio energetico accumulato nei giorni di caldo estremo incontrerà l’aria fredda in quota, si creeranno le condizioni per temporali violenti e organizzati con possibilità di nubifragi che potranno scaricare oltre 50-100 millimetri di pioggia in poche ore.
La fase più critica per la giornata odierna, martedì 29 luglio, inizierà già dalle prime ore del mattino, quando il sistema perturbato avrà completato la sua traslazione verso sud, interessando il versante adriatico con particolare intensità. I venti settentrionali raggiungeranno intensità elevate, con raffiche che potranno superare i 70 km/h anche su coste laziali, campane e sarde, generando significativa agitazione del moto ondoso e condizioni insidiose per la navigazione.
Lungo la costa centro-meridionale non si escludono inoltre localizzati fenomeni di erosione dei litorali, dovuti a condizioni di moto ondoso sotto costa superiore ai 2 metri. Questo aspetto assume particolare rilevanza per le strutture balneari e le infrastrutture costiere, già sottoposte a stress durante la stagione turistica estiva. Le trombe marine, fenomeni vorticosi che si formano sulla superficie del mare quando l’aria fredda scorre sulle acque calde, rappresentano un ulteriore elemento di criticità per le imbarcazioni e i bagnanti lungo la costa adriatica.
La protezione civile nazionale ha emanato allerte gialle per rischio idrogeologico, idraulico e temporali su numerose regioni, includendo settori significativi di Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Molise, Puglia, Toscana e Umbria. Questo livello di allertamento indica condizioni di ordinaria criticità che richiedono particolare attenzione da parte delle autorità locali e dei cittadini, con la necessità di monitorare costantemente l’evoluzione dei fenomeni e di adottare le misure precauzionali appropriate.
I modelli previsionali estremi vedono picchi fino a 140 millimetri in zone circoscritte, con accumuli così abbondanti in poche ore che potrebbero causare allagamenti localizzati, specialmente nelle aree urbane e nel reticolo idrografico minore. Alcuni settori della costa romagnola e delle colline tra Cesena e Rimini potrebbero registrare valori compresi tra 100 e 150 millimetri, quantità che normalmente si registrano nell’arco di diversi giorni durante eventi alluvionali significativi.
Le autorità raccomandano di evitare spostamenti non necessari nelle aree maggiormente esposte durante le ore di maggiore criticità, di prestare particolare attenzione ai sottopassi e alle zone depresse che potrebbero allagarsi rapidamente, e di seguire costantemente gli aggiornamenti delle condizioni meteorologiche attraverso i canali ufficiali. La rapida evoluzione di questi fenomeni richiede un monitoraggio continuo e la massima prudenza da parte di tutti i cittadini.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!