La famiglia Agnelli-Elkann ha ufficializzato la cessione di Iveco Group attraverso un’operazione strategica da 3,8 miliardi di euro che segnerà una svolta epocale per l’industria italiana dei veicoli commerciali. Il colosso indiano Tata Motors ha raggiunto un accordo definitivo per acquisire l’intero gruppo torinese tramite un’offerta pubblica di acquisto volontaria al prezzo di 14,1 euro per azione, mentre parallelamente Leonardo si aggiudica la divisione militare Iveco Defence Vehicles per 1,7 miliardi di euro.
L’operazione rappresenta il culmine di una strategia di riorganizzazione aziendale avviata da Exor, la holding di controllo della famiglia Agnelli-Elkann che detiene il 27,1% del capitale sociale di Iveco con il 43,1% dei diritti di voto. La cessione segue il piano di carve-out annunciato lo scorso 7 febbraio, finalizzato alla separazione delle attività militari dal business dei veicoli commerciali.
La divisione Iveco Defence Vehicles, con sede principale a Bolzano e specializzata nella produzione di veicoli blindati e logistici per la difesa, ha registrato nel 2024 ricavi per 1,133 miliardi di euro con una crescita del 15% e un EBIT di 108 milioni di euro. L’azienda impiega circa 2.000 persone distribuite in cinque stabilimenti produttivi situati in Italia, Germania, Romania e Brasile.
Tata Motors, acquirente principale dell’operazione, rappresenta la più grande casa automobilistica indiana con un fatturato record di 49,4 miliardi di euro nell’anno fiscale 2025, in crescita del 2,19% rispetto all’esercizio precedente. Il gruppo indiano, già proprietario dei marchi premium Jaguar e Land Rover, conta oltre 92.000 dipendenti a livello globale e produce annualmente più di 1,1 milioni di veicoli.
L’acquisizione di Iveco consentirà la creazione di un gruppo combinato con ricavi superiori a 22 miliardi di euro e oltre 540.000 veicoli venduti annualmente. La nuova entità avrà una distribuzione geografica diversificata: circa il 50% del fatturato sarà generato in Europa, il 35% in India e il 15% nelle Americhe.
Iveco Group, fondato nel 2022 in seguito alla scissione da CNH Industrial, si presenta alla cessione con 36.000 dipendenti nel mondo, di cui 14.000 in Italia, distribuiti in 19 stabilimenti produttivi. I principali siti italiani includono gli impianti di Torino per motori e trasmissioni, Brescia per veicoli commerciali, Suzzara per il Daily, Piacenza, Foggia e Bolzano.
Secondo le dichiarazioni ufficiali, il nuovo gruppo manterrà l’attuale impronta produttiva e preserverà le comunità lavorative esistenti. Suzanne Heywood, presidente di Iveco Group, ha sottolineato l’importanza strategica dell’accordo per la stabilità occupazionale, mentre Natarajan Chandrasekaran, presidente di Tata Motors, ha definito l’intesa “il passo logico successivo” dopo la separazione del ramo veicoli commerciali.
L’annuncio dell’operazione ha suscitato forti preoccupazioni tra le organizzazioni sindacali, che avevano già espresso allarme nelle settimane precedenti all’ufficializzazione. La Fiom-Cgil ha denunciato quello che considera “un piano preordinato di cessione di una parte importante del patrimonio industriale della Repubblica”, mentre le principali sigle sindacali hanno richiesto un intervento urgente del governo per tutelare occupazione e stabilimenti.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha confermato che l’esecutivo sta seguendo attentamente la vicenda, considerata l’importanza strategica del settore dei veicoli industriali per l’economia nazionale. Resta aperta la possibilità di applicare il Golden Power, lo strumento normativo che consente al governo di intervenire su operazioni riguardanti asset strategici per la sicurezza nazionale.
L’acquisizione di Iveco Defence da parte di Leonardo rappresenta un tassello fondamentale nella strategia di crescita del gruppo della difesa e aerospazio, guidato dall’amministratore delegato Roberto Cingolani. L’operazione, del valore di 1,7 miliardi di euro e finanziata interamente con la cassa disponibile del gruppo, consolida la posizione di Leonardo nel settore europeo della difesa terrestre.
Il closing dell’acquisizione è atteso nel primo trimestre del 2026, subordinato alle approvazioni delle autorità regolatorie. L’integrazione tra i veicoli prodotti da Iveco Defence e le tecnologie elettroniche di Leonardo dovrebbe creare sinergie significative nell’offerta di soluzioni complete alle forze armate.
L’operazione si inserisce in un contesto di profonda difficoltà per l’industria automobilistica italiana, particolarmente evidente nei risultati di Stellantis, anch’essa controllata da Exor. Il gruppo automobilistico ha registrato nel primo semestre 2025 un crollo del 26,9% della produzione italiana, con soli 221.885 veicoli prodotti tra automobili e veicoli commerciali.
Le previsioni per l’intero 2025 indicano una produzione complessiva di circa 440.000 unità, ben al di sotto delle 475.090 unità del 2024, già considerate un minimo storico. Questa crisi generalizzata del settore automotive nazionale ha contribuito alla decisione strategica di Exor di rivedere il proprio portafoglio industriale, privilegiando la valorizzazione degli asset attraverso cessioni mirate.
L’operazione Iveco-Tata rappresenta pertanto non solo una delle più rilevanti acquisizioni internazionali dell’anno nel comparto automotive, ma anche un simbolo della trasformazione strutturale dell’industria italiana dei trasporti, sempre più orientata verso partnership globali per mantenere competitività e crescita in un mercato in rapida evoluzione.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!