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Morte insieme le Gemelle Kessler, Alice ed Ellen hanno fatto la storia dello spettacolo

Alice ed Ellen Kessler, gemelle simbolo del varietà europeo, sono morte all’età di 89 anni. Insieme nella vita e nella morte, hanno segnato un’epoca irripetibile dello spettacolo.
Credit © Rai

All’età di 89 anni si sono spente insieme a Gruenwald, nei pressi di Monaco di Baviera, Alice ed Ellen Kessler, le leggendarie gemelle che per decenni hanno incarnato l’eleganza e la spensieratezza dello spettacolo europeo. La notizia del decesso, avvenuto il 17 novembre 2025, è stata diffusa dall’agenzia di stampa tedesca Dpa e ripresa da numerosi media internazionali. Secondo quanto riportato dal quotidiano Bild, la polizia criminale di Monaco ha avviato un’indagine per chiarire le circostanze della morte, senza tuttavia fornire ulteriori dettagli sulle cause del duplice decesso.

Nate il 20 agosto 1936 a Nerchau, in Sassonia le sorelle Kessler hanno attraversato quasi un secolo di storia dello spettacolo, lasciando un’impronta indelebile nella televisione, nel cinema e nel teatro. La loro carriera, iniziata in condizioni di estrema difficoltà nella Germania Est del dopoguerra, le ha portate a calcare i palcoscenici più prestigiosi del mondo, dall’Europa agli Stati Uniti, passando per quel Paese che più di ogni altro le ha amate e celebrate: l’Italia.

>> Morte Gemelle Kessler, Svelate le cause della morte

La storia delle gemelle Kessler affonda le radici in un’infanzia segnata dalla dittatura e dalle privazioni. Nate da Paul ed Elsa Kessler, le due sorelle crebbero in un contesto di estrema povertà, dove mancavano persino i beni alimentari di prima necessità. La danza divenne per loro non solo una passione, ma anche una via di fuga da una realtà opprimente. A sei anni iniziarono le lezioni di balletto, dimostrando fin da subito un talento straordinario che le portò, a undici anni, a entrare nel programma per adolescenti del Teatro d’Opera di Lipsia.

A diciotto anni, nel 1954, la famiglia Kessler riuscì a fuggire dalla Repubblica Democratica Tedesca sfruttando un visto turistico. Raggiunta Düsseldorf, nella Germania Ovest, Alice ed Ellen iniziarono a esibirsi al Palladium, dando inizio a una carriera che le avrebbe portate, tra il 1955 e il 1960, a diventare parte del corpo di ballo delle celebri Bluebell Girls al Lido di Parigi. Fu proprio nella capitale francese che le gemelle, con la loro altezza di un metro e settantasei centimetri e la loro presenza scenica magnetica, attirarono l’attenzione di personalità internazionali del calibro di Burt Lancaster, con cui Ellen ebbe un breve flirt, e Elvis Presley, che durante il servizio militare in Germania si recava spesso a Parigi nei fine settimana per assistere ai loro spettacoli.

L’Eurovision e la consacrazione televisiva

Il 1959 segnò un momento cruciale nella carriera delle Kessler, quando la televisione tedesca ARD le scelse per rappresentare la Germania Ovest all’Eurovision Song Contest. Con il brano “Heute Abend wollen wir tanzen geh’n” (Stasera vogliamo andare a ballare), composto da Helmut Zander su testi di Astrid Voltmann, le gemelle si classificarono ottave su undici partecipanti, ricevendo cinque punti. La loro esibizione, caratterizzata da un breve numero di danza durante l’esecuzione del brano, rimase impressa nella memoria del pubblico europeo, consolidando la loro fama internazionale.

Nello stesso periodo, Alice ed Ellen iniziarono a comparire in numerosi film, prevalentemente commedie musicali prodotte in Germania, Francia e Italia. Tra le pellicole più significative si annoverano “Solang’ es hübsche Mädchen gibt” del 1955, “Der Bettelstudent” del 1956, “La garçonne” del 1957 e “Mein Schatz ist aus Tirol” del 1958. Tuttavia, fu il trasferimento in Italia, avvenuto il 16 gennaio 1961, a segnare la svolta definitiva della loro carriera.

Le gambe della nazione italiana

L’arrivo delle gemelle Kessler in Italia coincise con l’epoca d’oro della televisione del Bel Paese. Il loro debutto avvenne nella trasmissione Giardino d’inverno, partita il 21 gennaio 1961 con la regia di Antonello Falqui, le orchestrazioni del maestro Gorni Kramer e le coreografie di Don Lurio. Insieme al Quartetto Cetra e al cantante francese Henri Salvador, le Kessler lanciarono brani destinati a diventare tormentoni nazionali, come “Pollo e champagne” e “Concertino”, cover di una canzone del 1959 del Quartetto Cetra.

Il successo fu tale che, dopo soli nove mesi, la Rai decise di affidare loro un ruolo da protagoniste in Studio Uno, il varietà del sabato sera che avrebbe rivoluzionato il modo di fare televisione in Italia. Fu in questo programma che le gemelle cantarono la sigla di apertura “Da-da-un-pa”, scritta da Dino Verde con le musiche del maestro Bruno Canfora. Il brano, caratterizzato da un ritmo swing innovativo che poneva l’accento sul levare anziché sul battere, divenne un fenomeno di costume, così come le gambe lunghe e affusolate delle Kessler, che la Rai inizialmente impose di coprire con pesanti calze nere di nylon per non urtare la morale dell’epoca.

Quella che poteva sembrare una limitazione si trasformò in un’opportunità commerciale straordinaria. Le gemelle divennero testimonial di una marca di calze, girando caroselli che fecero scandalo per l’audacia delle immagini, pur rimanendo entro i confini della decenza televisiva. Furono proprio quelle gambe, unite alla perfetta sintonia nei balletti e nei numeri musicali, a valerle l’appellativo di “gambe della nazione”, un titolo che le accompagnò per tutta la loro carriera italiana.

Da Studio Uno a Canzonissima, regine del varietà

Tra il 1961 e il 1986, anno del loro ritorno definitivo in Germania, Alice ed Ellen Kessler furono protagoniste assolute della scena televisiva italiana. Nel 1964 parteciparono a Biblioteca di Studio Uno, diretta da Antonello Falqui, interpretando insieme al Quartetto Cetra un episodio dedicato all’Odissea, in cui recitarono la parte delle sirene. L’anno successivo, nell’edizione 1965 di Studio Uno, cantarono la sigla “La notte è piccola”, destinata a diventare uno dei loro brani più celebri e un nuovo tormentone televisivo.

La loro versatilità le portò a partecipare ad altre trasmissioni di prestigio come La prova del nove e Canzonissima nel 1969, affiancando la carriera televisiva a quella discografica. Tra i 45 giri incisi in quegli anni si ricordano “Champagne Twist” del 1962, “L’estate è corta” del 1965, “Il giro” dello stesso anno e “Quelli belli come noi” del 1969, quest’ultimo divenuto nel tempo il loro cavallo di battaglia, eseguito ancora nel 2014 sul palco dell’Ariston durante il Festival di Sanremo.

Negli anni Ottanta le gemelle condussero programmi come “Buonasera con… Alice ed Ellen Kessler” nel 1981 su Rete 1, la seconda edizione di “Al Paradise” nel 1984 su Rai 1 e “La fabbrica dei sogni” tra il 1987 e il 1988 su Rai 3. Nel 1990 parteciparono come cantanti in gara alla seconda edizione del varietà estivo di Canale 5 “Una rotonda sul mare”, mentre nel 2004 si cimentarono per l’ultima volta come conduttrici nel varietà comico di Italia 1 “Super Ciro”.

Cinema e teatro, dal kolossal al musical

La carriera cinematografica delle Kessler, pur caratterizzata principalmente da partecipazioni speciali e ruoli di supporto, vanta collaborazioni con registi di prestigio. Nel 1962 apparvero come danzatrici nel kolossal “Sodoma e Gomorra” di Robert Aldrich, film che valse loro anche una copertina sulla rivista americana Life Magazine nel 1963, testimonianza della notorietà raggiunta anche oltreoceano. In Italia lavorarono con Dino Risi ne “Il giovedì” del 1964, con Alberto Sordi nel film a episodi “I complessi” firmato da Luigi Filippo D’Amico, e in altre produzioni cinematografiche che spaziavano dalla commedia all’avventura.

Negli Stati Uniti, pur non godendo della stessa popolarità che avevano in Europa, le gemelle ebbero l’opportunità di esibirsi in programmi televisivi di grande richiamo come The Ed Sullivan Show e The Red Skelton Hour, lavorando al fianco di stelle del calibro di Frank Sinatra, Dean Martin e Perry Como. Furono anche protagoniste a Las Vegas, New York, Buenos Aires, Tokyo e Sydney, totalizzando oltre mille esibizioni dal vivo in oltre quarant’anni di carriera.

Nel 1967 le gemelle furono scritturate dagli autori teatrali Pietro Garinei e Sandro Giovannini per la commedia musicale “Viola, violino e viola d’amore”, accanto a Enrico Maria Salerno e Pippo Franco, uno spettacolo basato sullo sdoppiamento erotico e sentimentale che riscosse notevole successo. Dopo trent’anni di assenza dalle scene teatrali, nell’ottobre 2011 le Kessler tornarono protagoniste del musical “Dr. Jekyll e Mr. Hyde”, diretto da Giancarlo Sepe e interpretato insieme ad Alessandro Benvenuti e Rosalinda Celentano, con repliche nei principali teatri italiani tra cui il Teatro Eliseo di Roma.

Playboy e riconoscimenti istituzionali

A quarant’anni, nel 1975, Alice ed Ellen accettarono di posare per la copertina dell’edizione italiana di Playboy, in uno degli episodi più audaci della loro carriera. Il numero della rivista divenne il più venduto nella storia di Playboy Italia fino a quel momento, confermando il fascino inarrestabile delle due sorelle e la loro capacità di reinventarsi senza mai perdere l’eleganza che le aveva contraddistinte. Quella scelta, considerata trasgressiva per l’epoca, rappresentò per le gemelle un modo per affermare la propria libertà artistica e personale, sfidando i pregiudizi di una società ancora legata a rigidi canoni morali.

I governi di Germania e Italia conferirono alle gemelle Kessler riconoscimenti ufficiali per l’opera di promozione della cooperazione culturale tra i due Paesi svolta attraverso la loro attività artistica. In particolare, ricevettero la Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca e, nel 2013, furono premiate con il Premio Guidarello in Italia per la loro opera di una vita. Per due volte furono inoltre insignite della Rosa d’Oro di Montreux per trasmissioni televisive italiane, riconoscimento che testimonia l’eccellenza raggiunta nel campo dell’intrattenimento televisivo.

Vite parallele, amori celebri e il patto indissolubile

Identiche nell’aspetto e inseparabili sul palcoscenico, Alice ed Ellen erano in realtà molto diverse nella vita privata. Ellen trascorse quasi vent’anni al fianco dell’attore Umberto Orsini, in una relazione nata quasi per gioco quando lui chiese ai produttori Rai quale delle due gemelle fosse libera. La storia, tuttavia, fu costellata da tradimenti che Ellen tollerò a lungo, fino al giorno in cui decise di troncare definitivamente dopo aver sorpreso il compagno al telefono con un’altra donna. Umberto tentò persino di sostenere di essere diventato omosessuale, affermando che in quanto attore aveva diritto a un amante.

Alice, dal canto suo, ebbe una vita sentimentale più movimentata. Fu a lungo compagna del cantante francese Marcel Amont e, tra il 1967 e il 1971, visse una relazione intensa con l’attore e conduttore Enrico Maria Salerno, conosciuto sul set del film “Viola, violino e viola d’amore”. La storia, tuttavia, non ebbe futuro poiché Salerno era sposato e padre di famiglia. In un’intervista rilasciata a Domenica Live, Alice sintetizzò con ironia le differenze tra lei e la sorella: “Lei è stata con Umberto Orsini per vent’anni, io sono stata con venti uomini in un anno”.

Nessuna delle due gemelle ebbe figli, una scelta consapevole che ribadirono in diverse interviste nel corso degli anni. Entrambe, ritiratesi dallo spettacolo, tornarono a vivere in Germania, a Monaco di Baviera, in appartamenti comunicanti che permettevano loro di condividere ogni momento pur mantenendo spazi personali. Il legame tra le due sorelle, fortissimo fin dall’infanzia a causa anche della figura violenta del padre Paul, si mantenne indissolubile fino all’ultimo giorno.

Il testamento e il desiderio di restare unite

In un’intervista rilasciata al quotidiano Bild nell’aprile 2024, Ellen aveva dichiarato che nel testamento delle gemelle era stata inserita una disposizione precisa: le loro ceneri dovevano essere mischiate in un’unica urna insieme a quelle della madre Elsa, deceduta nel 1997, e del barboncino Yello, lasciato loro in eredità dalla stessa madre. “È ciò che abbiamo stabilito nel nostro testamento”, aveva affermato Ellen, spiegando che l’urna comune avrebbe permesso di risparmiare spazio al cimitero di Gruenwald, dove già riposavano i resti della madre.

La richiesta, per quanto comprensibile alla luce del fortissimo legame tra le sorelle, si scontra tuttavia con la legislazione bavarese, che non consente di seppellire due persone nella stessa urna né di tumulare un animale in un cimitero umano. Resta da vedere se le autorità locali accoglieranno in qualche forma il desiderio espresso dalle gemelle, permettendo loro di realizzare anche nell’aldilà quel principio di unità indissolubile che aveva caratterizzato tutta la loro esistenza.

La scomparsa di Alice ed Ellen Kessler segna la fine di un’epoca irripetibile, quella della televisione degli anni Sessanta e Settanta, quando la leggerezza e l’eleganza dello spettacolo si mescolavano alla capacità di far sognare un intero Paese. Le loro gambe lunghissime, i sorrisi identici, i balletti perfettamente sincronizzati e i tormentoni musicali che hanno accompagnato generazioni di italiani rimangono patrimonio indelebile della memoria collettiva. Con loro se ne va un pezzo di storia dello spettacolo europeo, lasciando il ricordo di due donne che, con dedizione e disciplina, hanno saputo trasformare un sogno di libertà in una carriera straordinaria, conquistando il mondo con grazia e determinazione. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!