Il novembre 2025 resterà negli annali meteorologici di Tromsø come uno dei più nevosi mai registrati dall’inizio delle osservazioni strumentali, avviate nel 1920. La stazione meteorologica situata a circa 100 metri sul livello del mare ha rilevato, nei giorni centrali del mese, una profondità massima del manto nevoso pari a 71 cm, un valore che, per questo periodo dell’anno, assume connotati eccezionali. Si tratta infatti dell’accumulo più elevato registrato in novembre negli ultimi dodici anni, superato soltanto dai 73 cm raggiunti nel 2013.
A livello climatologico, tale valore si colloca ben oltre il range interquartile (50–80%) calcolato sulla base del trentennio di riferimento 1991–2020, superando nettamente la mediana stagionale e avvicinandosi alla fascia più estrema della distribuzione statistica delle profondità nevose per le prime fasi della stagione fredda.
In genere, Tromsø inizia ad accumulare neve al suolo tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre, ma raramente, in questa fase precoce dell’inverno sub-artico, si osservano accumuli superiori ai 60 cm. La soglia dei 70 cm rappresenta quindi un’anomalia significativa, che anticipa condizioni tipiche dei mesi centrali invernali — come febbraio o marzo — quando il bilancio nivometrico risente del progressivo accumulo stagionale e delle basse temperature persistenti.
L’origine di questo episodio nevoso straordinario va ricercata in una configurazione atmosferica persistente, caratterizzata da un regime barico favorevole all’afflusso di masse d’aria umida e fredda dal Mare di Barents e dal Mare di Norvegia. Le precipitazioni, risultate abbondanti e ben distribuite nel corso del mese, si sono combinate con temperature al di sotto della norma climatologica, determinando condizioni ideali per la deposizione e la conservazione del manto nevoso, senza significative fasi di fusione. Si è trattato dunque di un classico scenario da “early season snowpack” stabile, capace di consolidarsi in maniera anomala già in pieno autunno.
பனி விழும் வேகத்தைவிட — பேருந்தைப் பிடிக்க ஓட வேண்டிய ஆர்க்டிக்(Arctic) வாழ்வு! 💨❄️
— Ananth Nanthan (@nanthan_ananth) November 16, 2025
📍 Tromsø, நோர்வே
📅 15 நவம்பர் 2025 pic.twitter.com/5rX5BhlpTT
Dal punto di vista climatico, questo evento conferma come le regioni sub-artiche siano particolarmente sensibili alla variabilità interannuale delle condizioni meteorologiche, mostrando risposte estreme anche all’interno di tendenze a lungo termine. L’anomalia del novembre 2025, pur non costituendo un record assoluto, si inserisce nel novero degli eventi più intensi per accumulo precoce, con implicazioni concrete per la gestione del territorio: dalla mobilità urbana alla manutenzione delle infrastrutture, fino alla pianificazione delle risorse idriche. Il contributo idrico derivante da uno spesso manto nevoso autunnale può infatti incidere in modo sostanziale sul deflusso primaverile, con effetti rilevanti su bacini idrografici e attività idroelettriche.
Today, November 16 in Tromsø, Norway 🌨️⛄🎄 @PvForecast pic.twitter.com/y5iq76qiXv
— Christian (@Superchri90) November 16, 2025
In sintesi, i 71 cm di neve misurati a Tromsø nel novembre 2025 rappresentano un chiaro indicatore di un’anomalia meteorologica significativa, un segnale della variabilità intrinseca del clima artico e una testimonianza concreta della necessità di monitorare con rigore scientifico anche i fenomeni estremi nelle aree tradizionalmente abituate a convivere con inverni rigidi. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
