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I 3 milioni di auto senza assicurazione sulle strade d’Italia: maglia nera il Sud

Quasi tre milioni di veicoli circolano senza assicurazione in Italia, con un’incidenza del 6,1% del parco circolante in costante crescita dal 2021.

Quasi tre milioni di automobili viaggiano senza copertura assicurativa sulle strade italiane, configurando un’emergenza nazionale che coinvolge ormai il 6,1% del parco circolante. L’ultima stima elaborata dall’Ania, l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, è stata ottenuta incrociando i dati delle polizze attive con quelli della Motorizzazione civile, rivelando una situazione in costante peggioramento che dal 5,2% del 2021 ha raggiunto il 6,1% nel 2024.

Il fenomeno presenta una distribuzione geografica estremamente disomogenea, con il Sud e le isole che detengono il primato negativo dell’evasione assicurativa. A Napoli circola senza assicurazione un veicolo ogni sette, con una percentuale del 14,3% che rappresenta il dato più allarmante dell’intero territorio nazionale. Seguono Reggio Calabria con un veicolo su dieci non assicurato e altre città meridionali con percentuali significativamente superiori alla media nazionale. La Campania nel suo complesso registra una percentuale del 10,6% di veicoli privi di copertura, seguita dalla Sicilia con l’8,8% e dalla Calabria con dati superiori alla media.

Ma è il Nord Italia a destare la maggiore preoccupazione per la velocità con cui il fenomeno si sta diffondendo. Tra il 2021 e il 2024 questa area del paese ha registrato un incremento del 53,5% dei veicoli non assicurati, contribuendo in modo determinante all’aumento complessivo della media nazionale che si attesta al 23,4%. Oltre 300 mila veicoli non assicurati in più circolano oggi nelle strade settentrionali rispetto al 2022, per un totale che supera 1,2 milioni di mezzi privi di copertura. Alcune città del Nord presentano percentuali superiori alla media nazionale, con Milano al 7,2%, Torino al 6,7% e Trento al 6,5%. Particolarmente critica la situazione di Aosta, che raggiunge l’11,3% di veicoli privi di polizza, posizionandosi come seconda città italiana dopo Napoli per incidenza del fenomeno.

La diffusione dell’evasione assicurativa al Nord rappresenta un cambiamento significativo rispetto al passato, quando il fenomeno era prevalentemente concentrato nelle regioni meridionali. Come ha osservato Emanuele Anzaghi, vicepresidente di Segugio.it, l’evasione dell’obbligo RC Auto sta diventando sempre meno una questione geograficamente circoscritta al Sud Italia. A causa dei forti e generalizzati incrementi di prezzo delle polizze registrati negli ultimi tre anni, l’evasione si è progressivamente diffusa anche nelle regioni settentrionali, riducendo gradualmente il divario territoriale che storicamente caratterizzava questo fenomeno.

Le cause di questa crescita esponenziale sono molteplici e interconnesse. Il principale fattore scatenante è rappresentato dall’aumento vertiginoso dei premi RC Auto, cresciuti del 7,3% nel solo 2024 rispetto all’anno precedente. Il premio medio per una polizza di responsabilità civile ha raggiunto i 414 euro, ma in alcune aree del paese, come Napoli e Caserta, si registrano valori superiori ai 520 euro. L’incremento complessivo dal 2021 al 2024 si attesta al 12,6%, con punte del 23,4% per i guidatori under 25 e del 17,8% per gli assicurati appartenenti alle classi di merito superiori alla prima. Questa pressione economica sulle famiglie spinge un numero crescente di persone a correre il rischio di circolare senza copertura assicurativa.

Le conseguenze economiche di questo fenomeno ricadono pesantemente sull’intero sistema assicurativo e sulle finanze pubbliche. La mancata sottoscrizione di quasi tre milioni di polizze comporta una riduzione della raccolta premi RC Auto stimata in circa un miliardo di euro all’anno per le compagnie assicurative. Secondo le elaborazioni di Segugio.it, l’evasione assicurativa raggiunge complessivamente 1,4 miliardi di euro a livello nazionale. Questo mancato introito genera anche un danno significativo per l’erario, con un mancato gettito fiscale e parafiscale che supera i 280 milioni di euro secondo le stime di Umberto Guidoni, co-direttore generale di Ania, cifra che secondo altre fonti potrebbe arrivare fino a 1,3 miliardi di euro considerando tutti gli oneri fiscali.

Il peso maggiore di questa situazione grava però sul Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, gestito dalla Consap, che interviene per risarcire i danneggiati coinvolti in incidenti con veicoli non assicurati o non identificati. Nel 2024 il Fondo ha erogato circa 278 milioni di euro per circa 50.000 indennizzi, con un incremento del 4% rispetto all’anno precedente. Le risorse necessarie al funzionamento del Fondo provengono da un’aliquota del 2,5% sui premi RC Auto pagati dalle compagnie assicurative, costo che inevitabilmente ricade su tutti gli automobilisti in regola attraverso l’aumento delle tariffe. Dalla sua istituzione nel 1971 ad oggi, il Fondo ha erogato oltre 10 miliardi di euro per circa 2,4 milioni di indennizzi.

Oltre alle ripercussioni economiche, i veicoli non assicurati rappresentano una minaccia concreta per la sicurezza stradale. Chi viaggia senza copertura assicurativa tende più facilmente a fuggire dal luogo di un incidente per evitare le severe sanzioni previste dalla legge, contribuendo così al drammatico fenomeno dei pirati della strada. Le vittime di incidenti causati da veicoli non assicurati devono rivolgersi al Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, affrontando procedure decisamente più lunghe e complesse rispetto a una normale richiesta risarcitoria. In caso di veicolo non identificato, inoltre, il risarcimento per i danni alle cose viene erogato solo se sussistono danni gravi alla persona e con una franchigia di 500 euro a carico dell’assicurato.

L’apparato sanzionatorio previsto dalla normativa italiana è particolarmente severo. Chi circola senza assicurazione rischia una multa che varia da un minimo di 866 euro fino a un massimo di 3.464 euro, importo che può essere ridotto del 30% se il pagamento avviene entro cinque giorni dalla notifica. Oltre alla sanzione pecuniaria, scattano automaticamente il sequestro amministrativo del veicolo e la decurtazione di cinque punti dalla patente. Il mezzo sequestrato viene restituito solo dopo che il trasgressore ha effettuato il pagamento della sanzione, ha corrisposto il premio di assicurazione per almeno sei mesi e ha garantito il pagamento delle spese di prelievo, trasporto e custodia del veicolo. In caso di recidiva entro due anni, l’importo della sanzione viene raddoppiato e può essere disposta la sospensione della patente da uno a due mesi.

Nonostante l’esistenza di strumenti tecnologici potenzialmente efficaci per contrastare il fenomeno, i controlli su strada da parte delle forze dell’ordine risultano ancora limitati e sporadici. L’introduzione del sistema di verifica telematica dell’assicurazione, previsto dall’articolo 31 del decreto Liberalizzazioni del 2012, avrebbe dovuto consentire l’utilizzo di dispositivi elettronici come Telepass, autovelox, Tutor e telecamere ZTL per la lettura automatica delle targhe e il controllo della copertura assicurativa. Il sistema dovrebbe funzionare attraverso l’incrocio dei dati tra la banca dati delle coperture assicurative gestita dall’Ania e il database della Motorizzazione civile contenente i dati sui veicoli immatricolati.

Tuttavia, a distanza di oltre dodici anni dall’introduzione della normativa, manca ancora il decreto di omologazione necessario per rendere operativi questi controlli automatici, ritardo più volte sollecitato dall’Ania. Come ha sottolineato Umberto Guidoni, co-direttore generale dell’associazione, l’oggettiva difficoltà di verifiche su strada da parte delle forze dell’ordine potrebbe essere superata proprio attraverso l’implementazione completa dei dispositivi telematici per la lettura delle targhe, che renderebbero i controlli molto più capillari ed efficaci. Il Targa System, dispositivo di riconoscimento targhe utilizzato dalle forze dell’ordine e collegato con gli archivi del Ministero dei Trasporti e dell’Ivass, può attualmente essere utilizzato solo come supporto per segnalare la presenza di un veicolo potenzialmente irregolare, ma non per l’accertamento automatico della violazione.

Un ulteriore elemento di preoccupazione è rappresentato dalla diffusione delle truffe legate alle polizze false. Negli ultimi anni sono aumentati i casi di automobilisti raggirati da siti web irregolari che offrono coperture assicurative a prezzi estremamente bassi, salvo poi risultare completamente inesistenti. Oltre 220 siti privi di regolare autorizzazione sono stati individuati dalle autorità, con un giro d’affari stimato in circa 3 milioni di euro. Gli acquirenti di queste polizze fantasma si ritrovano, a loro insaputa, senza alcuna copertura assicurativa, esponendosi non solo al danno economico per aver pagato una polizza inesistente, ma anche al rischio di sequestro del veicolo, ritiro della patente e denuncia in caso di controllo o incidente.

L’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, ha messo a disposizione sul proprio sito web il Registro degli Intermediari assicurativi, l’albo delle imprese assicurative italiane ed estere e una sezione dedicata dalla quale è possibile visualizzare l’elenco dei siti internet irregolari, costantemente aggiornato. Prima di acquistare una polizza online è fondamentale verificare che l’assicuratore sia autorizzato a operare in Italia, controllare i dati di contatto dell’intermediario e ricercare informazioni sulle esperienze di altri consumatori, elementi che possono costituire un indicatore affidabile della legittimità dell’operatore.

La distribuzione regionale dell’evasione assicurativa mostra come la Campania sia la regione in cui il fenomeno risulta più diffuso, con premi non versati nel 2024 che superano i 266 milioni di euro. Al secondo posto si posiziona il Lazio con oltre 175 milioni di euro evasi, seguito dalla Lombardia con quasi 168 milioni di euro sottratti alle compagnie assicurative. Complessivamente, in queste tre regioni circola più di un milione di auto senza assicurazione e si concentra oltre il 43% del totale dei premi RC Auto evasi a livello nazionale.

Gli esperti del settore sottolineano come la questione dei veicoli non assicurati sia diventata ormai non più procrastinabile e richieda interventi risolutivi urgenti. Secondo quanto affermato dai rappresentanti del Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione, basterebbe mettere in atto un semplice incrocio delle banche dati già esistenti per contrastare in maniera efficace questo malcostume, che rappresenta un pericolo reale per tutti gli automobilisti. Il sistema SIC-ANIA, servizio informativo controllo dei veicoli gestito dall’Ania che raccoglie tutte le informazioni relative alle polizze assicurative dei veicoli, esiste già e potrebbe essere utilizzato in modo più efficiente per identificare i trasgressori.

La crescita del fenomeno al Nord rappresenta un segnale particolarmente preoccupante della trasformazione in atto. Province come Pordenone e Massa-Carrara hanno registrato aumenti superiori al 20% in due anni, mentre a Roma gli incrementi hanno superato il 27%, con oltre 100 euro in più a polizza rispetto al 2022. La città di Torino conta attualmente circa 116.000 veicoli non assicurati su un totale di 1.726.000 mezzi circolanti, per una percentuale del 6,7% che la colloca tra i peggiori capoluoghi di regione italiani. In Valle d’Aosta i veicoli senza RC Auto sono aumentati del 23,1%, passando dai circa 13.000 del 2022 ai 16.000 del 2024.

La situazione è destinata probabilmente a peggiorare ulteriormente se non verranno adottate misure concrete per invertire la tendenza. L’aumento continuo dei premi assicurativi, causato dall’inflazione che ha rincarato i costi dei risarcimenti per danni a cose e persone, continua a spingere sempre più automobilisti verso la scelta illegale di circolare senza copertura. Nel 2000 il costo medio totale di un incidente era di 2.800 euro, mentre oggi raggiunge i 5.200 euro, determinando la necessità per le compagnie di adeguare i premi per mantenere l’equilibrio economico del sistema.

L’implementazione di controlli più efficaci attraverso la piena operatività dei sistemi telematici di rilevamento, combinata con politiche che rendano le polizze più accessibili economicamente, appare come l’unica strategia efficace per arginare un fenomeno che coinvolge ormai quasi tre milioni di veicoli e che genera danni miliardari all’economia nazionale, oltre a rappresentare un rischio concreto per la sicurezza di tutti gli utenti della strada. La necessità di un intervento coordinato tra autorità competenti, compagnie assicurative e forze dell’ordine diventa ogni giorno più urgente di fronte a numeri che testimoniano una vera e propria emergenza nazionale. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!