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Carlo Acutis diventa Santo, chi era il giovane che oggi verrà canonizzato da Papa Leone

Carlo Acutis, giovane milanese morto a 15 anni nel 2006, viene proclamato santo il 7 settembre 2025 da Papa Leone XIV: chi era, la malattia e i miracoli.

La domenica del 7 settembre 2025 segna una data storica per la Chiesa cattolica: Carlo Acutis, il quindicenne milanese morto nel 2006 per una leucemia fulminante, viene proclamato santo da Papa Leone XIV durante una solenne celebrazione eucaristica in Piazza San Pietro. L’evento rappresenta un momento di eccezionale rilevanza, poiché per la prima volta nella storia millenaria della Chiesa viene riconosciuta la santità di un ragazzo della generazione digitale, cresciuto negli stessi luoghi e nello stesso tempo dei giovani contemporanei.

La cerimonia di canonizzazione, presieduta dal Pontefice alle ore 10.00 sul sagrato della Basilica di San Pietro, vede la proclamazione simultanea di due giovani santi: Carlo Acutis, insieme al beato Pier Giorgio Frassati, morto nel 1925 a 24 anni. L’evento attira centinaia di migliaia di pellegrini da tutto il mondo, con particolare affluenza di giovani e famiglie provenienti da Milano, Assisi e dall’intera penisola italiana.

Chi è Carlo Acutis

Carlo Acutis nacque a Londra il 3 maggio 1991 da genitori italiani, Andrea Acutis e Antonia Salzano, che si trovavano nella capitale britannica per motivi professionali. Venne battezzato il 18 maggio nella chiesa di “Our Lady of Dolours” a Londra, per poi trasferirsi con la famiglia a Milano nel settembre dello stesso anno. La sua formazione scolastica si svolse presso istituzioni milanesi di prestigio: frequentò le scuole elementari e medie presso l’Istituto Tommaseo delle Suore Marcelline, per poi iscriversi al liceo classico dell’Istituto Leone XIII dei padri gesuiti.

Fin dalla più tenera età, Carlo manifestò una straordinaria sintesi tra modernità tecnologica e profonda spiritualità. La sua passione per l’informatica, sviluppata da autodidatta, lo portò a padroneggiare linguaggi di programmazione avanzati come C++ e Java, arrivando a studiare su manuali universitari di ingegneria informatica quando aveva appena nove anni. Questa competenza tecnica eccezionale non rappresentava però un fine in sé, ma divenne strumento privilegiato per la sua opera di evangelizzazione digitale.

Il progetto più ambizioso e significativo di Carlo fu la creazione di una mostra virtuale sui miracoli eucaristici, che catalogò e documentò oltre 140 prodigi eucaristici verificatisi nel corso dei secoli in tutto il mondo. Questo lavoro, realizzato tra i tredici e i quindici anni con l’ausilio dei genitori per i viaggi di documentazione fotografica, anticipò quello che sarebbe diventato il rapporto tra Chiesa e comunicazione digitale. La mostra, tradotta in diverse lingue, ha fatto il giro del mondo visitando più di 500 parrocchie in Italia e oltre 10.000 parrocchie in altri paesi.

La vita spirituale di Carlo si caratterizzava per una disciplina rigorosa e una devozione eucaristica quotidiana che impressionava per la sua maturità. Dall’età di sette anni, quando ottenne il permesso speciale di fare la Prima Comunione anticipata, non mancò mai all’appuntamento quotidiano con la Santa Messa, accompagnata sempre da momenti di adorazione eucaristica e dalla recita del Rosario. L’Eucaristia rappresentava per lui “l’autostrada per il Cielo”, espressione che divenne una delle sue frasi più celebri insieme a “se ci si mette di fronte al sole ci si abbronza… ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi”.

Parallelamente alla sua intensa vita spirituale, Carlo si distingueva per un impegno sociale concreto e quotidiano. Regolarmente si dedicava al volontariato presso le mense per i poveri e, accompagnato dal collaboratore domestico Rajesh, distribuiva cibo e coperte ai senzatetto milanesi, particolarmente nella zona dell’Arco della Pace. La sua sensibilità verso gli ultimi si manifestava anche nella vita scolastica, dove prendeva costantemente le difese dei compagni più deboli e vittime di bullismo, dimostrando una maturità umana eccezionale per la sua età.

A undici anni divenne catechista, utilizzando le sue competenze informatiche per rendere più coinvolgenti le lezioni di religione. La sua capacità di coniugare tradizione e modernità, fede e tecnologia, lo rese un punto di riferimento naturale per i coetanei. Nonostante la profonda religiosità, Carlo viveva pienamente la sua età: suonava il sassofono, dipingeva, giocava a pallone, invitava spesso gli amici a casa e coltivava numerose amicizie, dimostrando che la santità non richiede l’isolamento dal mondo ma può fiorire nella quotidianità più normale.

Carlo Acutis, la malattia

Il 9 ottobre 2006, all’età di quindici anni, Carlo venne ricoverato d’urgenza presso l’ospedale San Gerardo di Monza con i sintomi di una leucemia mieloide acuta di tipo M3, una forma fulminante della malattia caratterizzata da un decorso rapidissimo e da scarse possibilità di sopravvivenza. I suoi globuli bianchi erano saliti a 180.000 per microlitro, contro i normali 5.000 di un adulto sano. Nonostante la gravità della diagnosi, Carlo affrontò la malattia con una serenità e una maturità che colpirono profondamente il personale medico.

Durante i tre giorni di degenza, il giovane manifestò una consapevolezza straordinaria della sua condizione. “Io da qui non esco vivo, preparati”, disse alla madre Antonia non appena arrivato in ospedale, aggiungendo che anche dal Cielo le avrebbe mandato molti segni. Prima di entrare in coma mercoledì 11 ottobre per un’emorragia cerebrale causata dalla leucemia, Carlo espresse il desiderio di offrire le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa, dimostrando fino all’ultimo la sua dedizione spirituale.

Il giovane venne dichiarato clinicamente morto alle 17:45 dell’11 ottobre 2006, quando cessarono le sue attività cerebrali, mentre il cuore smise di battere alle 6:45 del 12 ottobre, vigilia dell’ultima apparizione della Madonna di Fatima. I genitori avevano espresso il desiderio di donare i suoi organi, ma la leucemia li aveva compromessi. Come aveva richiesto espressamente, Carlo venne sepolto nel cimitero di Assisi, città che amava particolarmente per la spiritualità francescana che vi si respirava.

Il percorso verso la santità di Carlo Acutis si è sviluppato con una rapidità eccezionale nella storia delle cause di beatificazione e canonizzazione. Il 5 luglio 2018 Papa Francesco lo dichiarò Venerabile, riconoscendo le sue virtù eroiche. Il primo miracolo riconosciuto riguardò la guarigione di Matheus Vianna, un bambino brasiliano di sei anni affetto da pancreas anulare, una rara malformazione congenita che gli impediva di alimentarsi regolarmente e di crescere normalmente.

Carlo Acutis, i Miracoli

Il 12 ottobre 2013, durante una benedizione con una reliquia di Carlo (un pezzo del pigiama macchiato di sangue con cui aveva dormito poco prima di morire) nella chiesa brasiliana di San Sebastiano a Campo Grande, il piccolo Matheus toccò la reliquia chiedendo, su suggerimento del nonno, di non rimettere più. Da quel momento i sintomi cessarono completamente e negli esami successivi la malformazione risultò scomparsa, con il pancreas tornato normale. La guarigione “istantanea, completa e duratura” venne ritenuta inspiegabile dalla Consulta Medica della Congregazione delle cause dei santi, portando alla beatificazione celebrata ad Assisi il 10 ottobre 2020.

Il secondo miracolo, che ha aperto la strada alla canonizzazione, riguarda Valeria Valverde, una studentessa ventunenne del Costa Rica che studiava a Firenze. Il 2 luglio 2022, la giovane cadde dalla bicicletta in via Tornabuoni, riportando un grave trauma cranico con multipli focolai lacero-contusivi cortico-sottocorticali ed emorragia subaracnoidea. Trasportata in condizioni disperate all’ospedale Careggi, venne sottoposta a craniotomia e cadde in coma.

Sei giorni dopo l’incidente, mentre Valeria lottava tra la vita e la morte, sua madre Liliana si recò ad Assisi per pregare sulla tomba di Carlo Acutis nel Santuario della Spogliazione. Quella stessa sera ricevette una telefonata dall’ospedale che la informava dell’improvviso e inspiegabile miglioramento delle condizioni della figlia, che aveva iniziato a respirare spontaneamente. Il recupero, considerato dalla consulta medica del Vaticano come inspiegabile dalla scienza, venne riconosciuto come miracolo attribuito all’intercessione di Carlo Acutis.

Il 23 maggio 2024 Papa Francesco autorizzò il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il decreto per la canonizzazione, fissando inizialmente la data per il 27 aprile 2025 in occasione del Giubileo degli adolescenti. La morte di Papa Francesco il 21 aprile 2025 portò al rinvio della cerimonia, che venne successivamente programmata per il 7 settembre 2025 sotto il pontificato di Papa Leone XIV.

La figura di Carlo Acutis rappresenta un modello di santità particolarmente significativo per la generazione digitale. La sua capacità di utilizzare le nuove tecnologie come strumento di evangelizzazione lo ha fatto definire il “patrono di Internet”, titolo che potrà essere ufficializzato dopo la canonizzazione. La sua testimonianza dimostra come la ricerca della santità non richieda il distacco dal mondo contemporaneo, ma possa realizzarsi pienamente attraverso l’uso consapevole e virtuoso degli strumenti moderni messi al servizio del Vangelo.

La canonizzazione di Carlo Acutis assume particolare rilevanza nell’Anno Santo 2025, dedicato al tema della speranza. Il primo santo milanese della storia, cresciuto nei luoghi e nei tempi dei giovani contemporanei, diventa un punto di riferimento concreto per una generazione spesso descritta come problematica o inaccessibile. La sua testimonianza di normalità santificata, di fede vissuta nella quotidianità urbana moderna, di passione per la tecnologia messa al servizio della spiritualità, offre un modello credibile e attraente per i giovani del terzo millennio.

La sua eredità spirituale continua a produrre frutti: la mostra sui miracoli eucaristici continua a girare il mondo, il suo esempio ispira numerose iniziative pastorali giovanili, e la sua tomba ad Assisi è diventata meta di pellegrinaggio per migliaia di giovani da tutto il mondo. Il Santuario della Spogliazione, dove riposa dal 6 aprile 2019, ha inaugurato in suo onore una mensa per i poveri, continuando idealmente la sua opera di carità verso gli ultimi.

La Diocesi di Milano ha programmato per il 13 ottobre 2025 una Messa solenne di ringraziamento in Duomo, presieduta dall’Arcivescovo Mario Delpini, mentre il 12 ottobre, anniversario della morte, verrà celebrata la prima memoria liturgica di San Carlo Acutis con iniziative speciali dedicate ai preadolescenti e agli adolescenti. L’arcivescovo Delpini ha sottolineato come Carlo possa raggiungere i ragazzi di quindici anni “con una parola amica, con una presenza rasserenante, addirittura come un invito alla santità”, dimostrando che “a quindici anni, infatti, si può essere santi”.

La proclamazione di Carlo Acutis a santo rappresenta quindi non solo il riconoscimento ecclesiastico di una vita eccezionale, ma soprattutto un messaggio di speranza per tutte le famiglie e i giovani del nostro tempo: la santità è accessibile a tutti, può fiorire nella normalità della vita quotidiana contemporanea, e può utilizzare tutti gli strumenti del nostro tempo per diffondere la luce del Vangelo nel mondo.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!