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Calcio sotto shock, calciatore muore durante la partita tra vecchie glorie, un doppio infarto

Dejan Milovanović, ex capitano della Stella Rossa e nazionale serbo, è morto a 41 anni per doppio infarto durante una partita di veterani a Belgrado. Cugino di Branislav Ivanović, aveva disputato 232 partite con la Stella Rossa vincendo tre scudetti e quattro coppe nazionali.

Il mondo del calcio serbo e internazionale si è svegliato sotto shock nella mattinata del 17 settembre dopo aver appreso la tragica notizia della morte di Dejan Milovanović, ex capitano della Stella Rossa di Belgrado e nazionale serbo, deceduto all’età di 41 anni durante una partita fra veterani nel pomeriggio del 16 settembre 2025. La tragedia si è consumata nel momento più inatteso, quando l’ex centrocampista stava per battere un calcio d’angolo durante l’incontro tra i veterani della squadra biancorossa e il PKB, altro club minore della capitale serba.

Il dramma ha avuto inizio quando Milovanović, dopo aver segnato un gol al settimo minuto della partita, si accingeva a battere un calcio d’angolo. Improvvisamente, l’ex calciatore ha perso conoscenza crollando sull’erba davanti agli occhi sconvolti dei compagni di squadra e dei presenti. È apparso immediatamente chiaro che la situazione fosse grave, con scene di disperazione che hanno caratterizzato quei drammatici momenti. L’équipe medica presente ha tentato disperatamente di rianimare il giocatore sul posto per circa quindici-venti minuti, ma le condizioni del terreno di gioco e la posizione del corpo hanno reso difficoltose le operazioni di primo soccorso.

L’intervento dei sanitari si è protratto per oltre un’ora tra campo e ospedale, ma il doppio infarto che ha colpito Milovanović non ha lasciato scampo ai medici. Nonostante il trasporto d’urgenza nell’ospedale della capitale e i successivi tentativi di rianimazione, il cuore dell’ex capitano della Stella Rossa non ha retto alla violenta crisi cardiaca, spegnendosi definitivamente nelle ore successive. La notizia del decesso è stata confermata dai media serbi nella serata del 16 settembre, gettando nello sconforto l’intero ambiente calcistico del paese.

Nato il 21 gennaio 1984 a Sremska Mitrovica, Dejan Milovanović rappresentava una delle figure più emblematiche del calcio serbo degli ultimi vent’anni. Cresciuto nelle giovanili della Stella Rossa, aveva fatto il suo debutto in prima squadra il 17 novembre 2001 contro il Zemun, a soli diciassette anni. La sua ascesa nel club biancorosso fu rapidissima, tanto da diventare una colonna portante della squadra e successivamente capitano nel 2006. Con la maglia della Stella Rossa, Milovanović aveva disputato complessivamente 232 partite ufficiali segnando 28 gol, risultando il diciottesimo giocatore più presente nella storia del club.

Le vittorie conseguite con la Stella Rossa testimoniano il valore tecnico e la leadership di Milovanović: tre titoli di campione nazionale (2004, 2006 e 2007) e quattro coppe nazionali (2002, 2004, 2006 e 2007). Particolarmente memorabile rimane il suo contributo nella conquista delle due doppie corone consecutive del 2006 e 2007, periodo in cui il centrocampista serbo raggiunse l’apice delle sue prestazioni. Nel 2006 venne riconosciuto dai capitani di tutti i club come miglior giocatore del campionato serbo in un’indagine condotta da Večernje novosti.

La carriera internazionale di Milovanović iniziò nel luglio 2008 con il trasferimento al Lens in Francia, dove firmò un contratto quadriennale con l’obiettivo di riportare il club nella massima divisione francese. Durante la permanenza in Francia riuscì nell’intento, contribuendo alla promozione del Lens dalla Ligue 2 alla Ligue 1 nella stagione 2008-2009. Nel 2010 fece ritorno alla Stella Rossa in prestito per una stagione, prima di trasferirsi definitivamente in Grecia al Panionios nel 2011. L’ultima tappa della sua carriera professionistica fu nel 2013 con il Voždovac, dove concluse l’attività agonistica nel 2014 all’età di trent’anni.

A livello di nazionale, Milovanović aveva rappresentato la Serbia in due occasioni nel 2008, ma il suo contributo più significativo arrivò con le selezioni giovanili. Con la Serbia Under-21 disputò tre Campionati Europei consecutivi (2004, 2006 e 2007), conquistando due medaglie d’argento e distinguendosi particolare nell’edizione del 2007 nei Paesi Bassi, dove indossò la fascia di capitano fino alla finale. Partecipò inoltre alle Olimpiadi di Atene 2004 con la rappresentativa di Serbia e Montenegro.

Un dettaglio particolare della biografia di Milovanović riguarda i suoi legami familiari con il calcio serbo di alto livello. L’ex capitano della Stella Rossa era infatti cugino di Branislav Ivanović, leggendario difensore della nazionale serba e del Chelsea. I due avevano condiviso i banchi di scuola dalla prima alla quarta elementare a Sremska Mitrovica e avevano iniziato insieme a giocare a calcio. Secondo testimonianze di chi li conosceva bene, Milovanović guardava a Ivanović come a un fratello minore ed ebbe un ruolo determinante nel debutto di “Bane” nella nazionale giovanile contro la Germania. Nonostante i loro percorsi calcistici si fossero separati, l’amicizia tra i due cugini rimase salda nel corso degli anni.

Anche il padre di Dejan, Đorđe “Đoka bomba” Milovanović, aveva militato nella Stella Rossa tra la fine degli anni Settanta e la prima metà degli anni Ottanta, rendendo il calcio una tradizione di famiglia. Dopo il ritiro dall’attività agonistica, Dejan aveva intrapreso la carriera dirigenziale ricoprendo il ruolo di direttore sportivo del FK Borča.

La notizia della tragica scomparsa ha immediatamente mobilitato il mondo calcistico serbo, con la Stella Rossa che ha annunciato la volontà di organizzare cerimonie ufficiali per onorare la memoria del suo ex capitano. Il club biancorosso, insieme alle istituzioni calcistiche serbe, sta valutando diverse iniziative commemorative per celebrare l’impatto che Milovanović ha avuto sul calcio nazionale, sia a livello di club che di nazionale. La Lega Veterani ha immediatamente comunicato il rinvio del turno successivo del torneo, previsto per il 18 settembre, in segno di rispetto per la tragedia.

Il dramma di Milovanović si inserisce purtroppo in una serie di episodi tragici che hanno colpito il calcio negli ultimi anni, ricordando quanto sia fragile la vita anche per atleti apparentemente in perfetta forma fisica. La sua morte a soli 41 anni, nel pieno di un’attività che continuava a praticare per passione, rappresenta una perdita incommensurabile per tutto il movimento calcistico serbo e per quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo come uomo e come sportivo.

L’eredità di Dejan Milovanović trascende i numeri e i trofei conquistati durante la carriera. La sua figura incarnava i valori del calcio serbo: talento, dedizione, leadership e un profondo attaccamento ai colori della propria squadra. La tragedia del 16 settembre 2025 ha privato il calcio di una delle sue figure più rappresentative, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto e ammirato nel corso della sua brillante carriera.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!