Il Tribunale di Tempio Pausania ha pronunciato oggi una sentenza destinata a lasciare un segno profondo nel dibattito pubblico italiano: Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, è stato condannato a 8 anni di reclusione per stupro di gruppo, insieme agli amici Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta. Sei anni e sei mesi è invece la pena inflitta al quarto imputato, Francesco Corsiglia. Il processo, iniziato nel novembre del 2022, si è chiuso dopo tre ore di camera di consiglio con una decisione che accoglie nella sostanza l’impianto accusatorio della procura, che aveva ricostruito in aula quanto sarebbe avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 in una villa a Porto Cervo, in Sardegna.
Secondo l’accusa, quella notte due ragazze — tra cui una studentessa italo-norvegese all’epoca 19enne — sarebbero state vittime di violenza sessuale da parte dei quattro imputati. Le difese avevano sempre sostenuto la consensualità del rapporto, ma i giudici, presieduti da Marco Contu, hanno ritenuto le prove sufficienti per emettere la condanna. Un processo ad alta esposizione mediatica, non solo per il coinvolgimento del figlio di una figura pubblica di primo piano, ma anche per il modo in cui ha portato alla ribalta il tema del consenso e del rispetto della vittima nei casi di presunta violenza sessuale.
Nessuno dei giovani condannati era presente in aula al momento della lettura della sentenza, così come non era presente la principale accusatrice. Le motivazioni della sentenza saranno rese note nei prossimi giorni, ma la decisione rappresenta già un punto fermo nella lunga vicenda giudiziaria iniziata oltre quattro anni fa. Da ora in avanti si attende l’eventuale ricorso in appello, che i legali degli imputati hanno già annunciato. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
