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Maltempo al Nord, tra Liguria e Piemonte una notte d’inferno: frane e allagamenti -VIDEO-

Un temporale autorigenerante devasta il Nord-Ovest: fiumi esondati, città allagate e neve sulle Alpi. L’autunno irrompe con violenza, tra piogge torrenziali e crolli termici improvvisi.

Un diluvio di proporzioni eccezionali ha colpito il Nord-Ovest italiano, tracciando una linea di demarcazione netta tra l’estate appena conclusa e l’irruzione brutale dell’autunno. Il cuore della tempesta si è scatenato proprio lungo il fragile confine tra Liguria e Piemonte, dove un temporale autorigenerante ha scaricato in poche ore una quantità d’acqua pari a quella che solitamente cade in un’intera stagione. Nell’entroterra savonese sono stati superati i 400 millimetri di pioggia, con valori medi prossimi ai 300: numeri che raccontano meglio di ogni parola la violenza del fenomeno.

È stato un meccanismo atmosferico spietato: un flusso continuo di umidità ha alimentato celle temporalesche che si sono rigenerate instancabilmente sulla stessa area, trasformando il cielo in un nastro trasportatore di pioggia incessante. Le conseguenze sono state devastanti: i fiumi Bormida ed Erro, gonfiati fino al limite, hanno rotto gli argini causando alluvioni nei territori dell’Alessandrino, con scenari drammatici soprattutto a Cairo Montenotte e nell’Ovadese. L’acqua ha invaso strade, case, attività commerciali, mentre il territorio veniva messo in ginocchio da smottamenti e frane.

Ma l’ira del maltempo non si è fermata lì. Anche Torino è stata investita da un violento nubifragio, con raffiche di vento oltre i 60 km/h che hanno sradicato alberi e creato disagi alla circolazione. Nell’hinterland, da Venaria Reale a Rivoli, il traffico è andato in tilt sotto la pioggia battente. In Lombardia, Como ha vissuto ore critiche con il centro storico allagato, mentre la statale Regina è stata chiusa in più punti per smottamenti. A Milano i pluviometri hanno segnato oltre 70 millimetri di pioggia in poche ore, ma nell’hinterland nord – tra Paderno Dugnano e Seveso – si sono superati i 90, con il Seveso stesso che ha minacciato l’esondazione.

A complicare il quadro ci ha pensato l’aria fredda, che ha fatto crollare le temperature anche di 10 gradi nel giro di una giornata. Un cambiamento netto, improvviso, che ha riportato la neve sulle Alpi, con fiocchi fin verso i 2500 metri, specie in Trentino. Un segnale inequivocabile dell’arrivo dell’autunno più autentico, che ha spazzato via in un attimo ogni residuo di mitezza estiva. E non è finita: già dalla prossima notte si attende una nuova ondata di instabilità, con piogge e temporali previsti soprattutto tra martedì e mercoledì.

È l’autunno che non chiede permesso, che entra con forza e senza avvisi, mostrando subito il volto più severo della stagione. Una lezione, l’ennesima, sull’imprevedibilità del clima e sulla fragilità del nostro territorio di fronte a eventi sempre più estremi.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!