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Aurora Boreale, Perché il 2026 sarà l’anno perfetto per ammirarla: dove andare e quando

Il 2026 coinciderà con il massimo solare del ciclo undecennale, offrendo condizioni ottimali per osservare l’aurora boreale. La prossima opportunità simile sarà tra 12 anni nel 2037.
Credit © Unsplash

Il 2026 rappresenta un’opportunità irripetibile per gli appassionati di aurora boreale, configurandosi come l’anno perfetto per dirigersi verso i Paesi nordici in cerca di questo spettacolo naturale straordinario. La ragione scientifica dietro questa eccezionale finestra temporale risiede nel massimo solare, una condizione astronomica che si verifica approssimativamente ogni undici anni e che promette di regalare aurore di intensità e frequenza superiori alla norma.

Il fenomeno del massimo solare coincide con il picco del ciclo di Schwabe, durante il quale la nostra stella presenta il maggior numero di macchie solari sulla sua superficie. Queste aree più scure, caratterizzate da temperature inferiori rispetto alla fotosfera circostante, rappresentano zone di intensa attività magnetica che fungono da catalizzatori per le tempeste solari. Quando le particelle cariche rilasciate dal Sole durante questi eventi raggiungono l’atmosfera terrestre, interagiscono con i gas presenti nella ionosfera generando le caratteristiche bande luminose che colorano i cieli polari di verde, viola, rosa e azzurro.

Le previsioni degli esperti della NASA e della NOAA indicano che il picco del ciclo solare 25, iniziato nel settembre 2020, si collocherà tra la fine del 2024 e luglio 2025, con effetti che si protrarranno per tutto il 2026. Questo periodo di massima attività solare garantirà condizioni ottimali per l’osservazione dell’aurora boreale, con una frequenza e un’intensità che non si ripeteranno prima del 2037, rendendo il 2026 un’opportunità da non perdere per chi desidera testimoniare uno dei più affascinanti spettacoli della natura.

I mesi che offrono le migliori possibilità di avvistamento si concentrano in due finestre temporali distinte: da gennaio a marzo 2026 e successivamente da settembre 2026 a marzo 2027. Questi periodi coincidono con le fasi equinoziali, quando le condizioni di buio prolungato, temperature rigide e cieli tersi si combinano per creare l’ambiente ideale per l’osservazione delle luci del nord. La scelta di questi mesi non è casuale, poiché le statistiche dimostrano che l’attività aurorale raggiunge i suoi livelli più elevati proprio durante marzo-aprile e settembre-ottobre.

La Norvegia si conferma come destinazione privilegiata per l’aurora hunting, con Tromsø che mantiene il titolo di “capitale dell’aurora boreale”. Situata oltre il Circolo Polare Artico, questa città norvegese garantisce una delle percentuali più elevate di avvistamenti al mondo grazie alla sua posizione nell’ovale aurorale, quell’anello magnetico che circonda il polo nord dove le probabilità di osservazione sono massime. Le isole Lofoten rappresentano un’alternativa affascinante, offrendo paesaggi spettacolari come cornice naturale per le danze luminose del cielo, mentre località come Alta, Narvik e l’isola di Senja completano il panorama delle destinazioni norvegesi di eccellenza.

L’Islanda si distingue per la sua accessibilità dall’Europa e per l’ambiente naturale incontaminato che caratterizza l’intera isola. La penisola di Snæfellsnes, con il celebre monte Kirkjufell, offre uno dei fondali più fotografati al mondo per le aurore boreali, mentre il parco nazionale di Þingvellir e le aree di Skaftafell e Vik garantiscono cieli bui e limpidi lontani dall’inquinamento luminoso. La capitale Reykjavik funge da base logistica ideale, permettendo di organizzare escursioni notturne verso le zone più favorevoli all’osservazione.

La Lapponia finlandese rappresenta una scelta di grande fascino, con Rovaniemi che si configura come punto di partenza perfetto per addentrarsi nei boschi innevati alla ricerca delle luci del nord. Questa regione offre circa duecento notti all’anno di visibilità dell’aurora boreale, grazie alle lunghe ore di buio che caratterizzano l’inverno artico. Inari, considerata una delle capitali dell’aurora boreale insieme ad Alta e Tromsø, completa l’offerta finlandese con la sua posizione strategica e la ricca tradizione culturale legata al popolo Sami.

La Lapponia svedese merita particolare attenzione per le condizioni climatiche eccezionalmente favorevoli che caratterizzano questa regione. Kiruna e Abisko si distinguono per il clima particolarmente secco che regala spesso cieli tersi anche durante l’inverno, condizione fondamentale per l’osservazione delle aurore. Abisko, in particolare, beneficia del fenomeno del “blue hole”, un’area di circa quindici-venti chilometri quadrati che rimane spesso sgombra dalle nuvole grazie alla protezione offerta dalle montagne circostanti. L’Aurora Sky Station, situata sul monte Nuolja a mille metri di altezza, rappresenta uno dei punti di osservazione più rinomati al mondo, completamente privo di inquinamento luminoso e dotato di strutture astronomiche all’avanguardia.

Per massimizzare le possibilità di successo nella caccia all’aurora boreale durante il 2026, gli esperti raccomandano di pianificare soggiorni di almeno cinque-sette giorni nelle destinazioni prescelte, considerando che il fenomeno naturale non offre mai garanzie assolute di manifestarsi. La scelta di alloggi situati lontano dai centri urbani risulta strategica, permettendo di monitorare direttamente dalla propria sistemazione l’eventuale comparsa delle luci nel cielo notturno.

L’equipaggiamento fotografico riveste un’importanza particolare per immortalare questi momenti irripetibili. Una fotocamera reflex o mirrorless dotata di obiettivo grandangolare luminoso, preferibilmente con apertura f/2.8 o superiore, rappresenta la base tecnica ideale. Il treppiede risulta indispensabile per garantire la stabilità necessaria durante le lunghe esposizioni, mentre le impostazioni manuali permettono di regolare con precisione apertura del diaframma, sensibilità ISO e tempo di scatto in funzione delle condizioni luminose specifiche del momento.

L’aspetto culturale arricchisce ulteriormente l’esperienza dell’aurora boreale nei Paesi nordici. Le antiche leggende del popolo Sami raccontano di volpi artiche che correndo tra le colline della Lapponia sollevano scintille colorate con le loro code, mentre le tradizioni norvegesi associano le luci del nord agli spiriti degli antenati che danzano nel cielo. Questa dimensione mitologica aggiunge profondità emotiva all’osservazione scientifica del fenomeno, creando un ponte tra conoscenza e meraviglia che caratterizza l’esperienza dell’aurora hunting.

Le implicazioni economiche del turismo dell’aurora boreale durante il 2026 si preannunciano significative per l’industria del turismo nordico. Gli operatori locali stanno già adeguando le loro proposte per accogliere l’incremento di visitatori attesi, sviluppando pacchetti che combinano l’osservazione delle aurore con attività tradizionali come le escursioni in motoslitta, i safari con cani husky e le degustazioni di cucina lappone attorno a falò accesi sotto il cielo stellato.

Il periodo di massimo solare del 2026 rappresenta quindi un’occasione unica per sperimentare l’aurora boreale nella sua manifestazione più spettacolare, un fenomeno che unisce scienza e poesia in uno degli spettacoli naturali più emozionanti del nostro pianeta. Chi deciderà di intraprendere questo viaggio verso il grande nord avrà l’opportunità di assistere a un evento che non si ripeterà con la stessa intensità prima del 2037, rendendo il 2026 l’anno perfetto per alzare gli occhi al cielo e lasciarsi incantare dalla danza cosmica delle luci polari.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!