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Meteo, Arriva il Ciclone di fine Ottobre: Maltempo Estremo con Neve e Nubifragi

Dopo tre giorni di caldo anomalo al Sud, l’Italia affronta una severa ondata di maltempo tra il 25 e il 26 ottobre con neve fino a 1000 metri sulle Alpi, temporali intensi e nubifragi persistenti al Centro-Sud che potrebbero causare criticità idrogeologiche.

L’Italia si prepara a un drastico cambiamento meteorologico nella fase finale di ottobre. Dopo tre giorni di temperature eccezionalmente elevate, concentrate prevalentemente sulle regioni meridionali con valori fino a 25-26 gradi, è in arrivo una potente perturbazione atlantica che si estenderà dall’Europa centrale fino al bacino del Mediterraneo, innescando una severa ondata di maltempo caratterizzata da fenomeni intensi e diffusi.

La configurazione barica prevista per il periodo compreso tra il 25 e il 27 ottobre vede protagonista un vasto vortice ciclonico di origine atlantica, attualmente posizionato sull’Europa centro-occidentale. Questa depressione, alimentata da masse d’aria fredda di estrazione artica, si estenderà progressivamente verso sud, raggiungendo le regioni settentrionali italiane con un carico di precipitazioni abbondanti, temporali diffusi e nevicate che potrebbero spingersi fino a quote relativamente basse per il periodo.

Le prime aree a essere coinvolte dal peggioramento saranno le regioni del Nord Italia, dove la perturbazione transiterà con maggiore intensità proprio nella giornata del 25 ottobre. Rovesci e temporali interesseranno diffusamente Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna e Triveneto, con particolare concentrazione dei fenomeni lungo le aree prealpine e appenniniche. La quota neve subirà un drastico abbassamento, attestandosi su valori prossimi ai 1000 metri sulle Alpi, una situazione piuttosto insolita per la seconda metà di ottobre ma non del tutto eccezionale considerando l’intensità del flusso freddo previsto.

Dopo aver attraversato le regioni settentrionali, la depressione tenderà a concentrarsi principalmente sul Centro-Sud Italia, dove si verificherà una vera e propria fase di maltempo caratterizzata da precipitazioni persistenti e localmente intense. Le regioni più esposte saranno quelle tirreniche, con particolare riferimento a Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise e Campania. I fenomeni assumeranno carattere di nubifragio in diverse aree, con accumuli pluviometrici che potrebbero raggiungere valori considerevoli nell’arco di poche ore.

La persistenza delle precipitazioni rappresenta l’aspetto maggiormente preoccupante di questa fase meteorologica. A differenza di eventi temporaleschi brevi e localizzati, il sistema depressionario tenderà a rimanere semi-stazionario sul Mediterraneo centrale per diversi giorni, alimentato dal contrasto termico tra le acque marine ancora relativamente calde e l’afflusso di aria fredda continentale dalle latitudini più settentrionali. Questo meccanismo potrebbe innescare la formazione di strutture convettive organizzate, i cosiddetti sistemi a mesoscala, in grado di produrre rovesci molto intensi e prolungati sulle medesime zone.

Le previsioni meteorologiche indicano che questa potrebbe configurarsi come l’ultima significativa fase perturbata del mese di ottobre, prima di un possibile ritorno dell’alta pressione. Tuttavia, l’intensità e la durata dei fenomeni previsti destano particolare preoccupazione per quanto riguarda il rischio idrogeologico. Le zone collinari e montane del Centro-Sud, caratterizzate da terreni già potenzialmente saturi dalle precipitazioni dei giorni precedenti, potrebbero essere soggette a fenomeni di dissesto quali frane, smottamenti e colate detritiche.

Sul versante adriatico, le correnti orientali associate alla circolazione ciclonica determineranno condizioni di mare molto mosso o agitato, con possibili mareggiate lungo le coste esposte. I venti rinforzeranno sensibilmente, con raffiche che potranno raggiungere intensità di burrasca o burrasca forte, specialmente sui bacini meridionali e lungo i crinali appenninici. La ventilazione contribuirà ad accentuare la sensazione di freddo, riportando il clima su valori decisamente più consoni al periodo autunnale dopo la parentesi di temperature anomale.

Dal punto di vista termico, il passaggio della perturbazione determinerà un drastico abbassamento dei valori, con le massime che al Centro-Nord difficilmente supereranno i 15-17 gradi nelle ore centrali della giornata, mentre al Sud si assisterà a un calo progressivo con temperature che dal picco di 25-26 gradi scenderanno verso i 18-20 gradi. Le minime notturne subiranno anch’esse una flessione, portandosi su valori compresi tra 8 e 12 gradi al Nord, con possibilità di temperature prossime allo zero nelle vallate alpine più fredde.

La situazione meteorologica della fine di ottobre si inserisce in un contesto più ampio di variabilità autunnale, caratterizzata dall’alternanza tra fasi anticicloniche stabili e incursioni perturbate di origine atlantica. Le proiezioni a medio termine suggeriscono che dopo il transito di questa perturbazione potrebbe aprirsi una nuova parentesi di tempo più stabile, ma i dettagli dell’evoluzione successiva rimangono ancora incerti e necessitano di ulteriori aggiornamenti modellistici.

Particolare attenzione viene posta dalle autorità di protezione civile regionali e locali sul monitoraggio dei bacini idrografici e dei corsi d’acqua minori, che potrebbero subire incrementi repentini dei livelli idrometrici in risposta alle precipitazioni intense. Le aree che hanno già sperimentato episodi alluvionali negli ultimi anni risultano maggiormente vulnerabili, rendendo necessaria una costante vigilanza e l’eventuale attivazione di misure preventive.

La neve prevista sulle Alpi rappresenterà un elemento significativo anche per l’apertura della stagione sciistica, considerando che i quantitativi attesi potrebbero risultare abbondanti al di sopra dei 1500-1800 metri di quota. Tuttavia, la ventilazione sostenuta e la temperatura ancora relativamente mite degli strati bassi dell’atmosfera potrebbero determinare fenomeni di neve umida e pesante, con conseguente instabilità del manto nevoso nelle ore e nei giorni immediatamente successivi alle precipitazioni.

Dal punto di vista agricolo, l’arrivo delle piogge viene accolto con favore nelle zone che hanno sperimentato un deficit pluviometrico nelle settimane precedenti, particolarmente al Centro-Nord dove la fase anticiclonica ha determinato lunghi periodi di assenza di precipitazioni. Tuttavia, l’intensità prevista dei fenomeni richiede cautela, poiché piogge troppo intense possono provocare fenomeni di ruscellamento ed erosione superficiale, oltre a rendere difficoltose le operazioni di raccolta nei campi.

Le previsioni attualmente disponibili, basate sui principali modelli matematici di calcolo atmosferico europei e americani, mostrano un buon grado di concordanza sullo scenario generale, pur persistendo alcune incertezze sui dettagli locali e sulla distribuzione spaziale dei fenomeni più intensi. Gli aggiornamenti delle prossime ore consentiranno di affinare le previsioni e di identificare con maggiore precisione le aree potenzialmente più esposte ai fenomeni estremi, permettendo una migliore pianificazione delle attività di prevenzione e gestione dell’emergenza.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!