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Meteo, Nuova Ondata di Maltempo a inizio settimana: ecco le aree colpite

Nuova perturbazione atlantica in arrivo lunedì 20 ottobre con maltempo intenso al Nord, piogge abbondanti su Liguria, Piemonte ed Emilia, neve sulle Alpi oltre i 2000 metri. Martedì e mercoledì fenomeni verso Centro-Sud.

L’autunno italiano prosegue con un andamento climatico particolarmente dinamico e instabile, caratterizzato da frequenti ondate di maltempo che continuano a investire la penisola con cadenza regolare. L’assenza prolungata di un solido campo di alta pressione sul bacino del Mediterraneo lascia infatti ampio spazio all’arrivo di impulsi perturbati di origine atlantica, capaci di portare precipitazioni intense e temporali a più riprese su numerose zone del Paese.

Dopo diversi giorni di relativa tregua sulle regioni settentrionali, mentre le aree meridionali e le isole maggiori hanno subito ripetuti episodi di maltempo con fenomeni anche intensi, l’inizio della nuova settimana segnerà un marcato cambio di scenario meteorologico. Lunedì 20 ottobre è previsto l’arrivo di una estesa perturbazione atlantica, catalogata come la quarta del mese di ottobre, che determinerà un significativo peggioramento delle condizioni atmosferiche soprattutto sulle regioni settentrionali.

Le prime precipitazioni raggiungeranno il Nord-Ovest già nelle prime ore della mattinata di lunedì, per poi estendersi progressivamente verso il resto delle regioni settentrionali nel corso della giornata. La dinamica prevista vede un fronte perturbato in rapido spostamento da ovest verso est, che coinvolgerà inizialmente le zone alpine occidentali e la Liguria, per poi interessare gradualmente tutto l’arco alpino e le pianure padane.

Particolare attenzione andrà posta su tre aree specifiche dove si concentreranno i fenomeni più intensi e persistenti: la Liguria, il basso Piemonte e l’Emilia occidentale. In queste zone sono previsti accumuli di pioggia particolarmente abbondanti che potranno causare disagi localizzati o episodi di allagamento. La persistenza dei fenomeni sulla Liguria rappresenta un elemento di criticità significativa, con la possibilità di quantitativi pluviometrici che potrebbero superare i cento millimetri in poche ore, generando potenziali criticità dal punto di vista idrologico e idrogeologico.

Sulle Alpi tornerà anche la neve dopo un periodo di assenza prolungata, con fiocchi previsti a partire dai duemila metri circa di quota. Si tratterà delle prime nevicate significative della stagione autunnale sulla catena alpina, con fenomeni attesi nella fascia temporale compresa tra il tardo pomeriggio di lunedì 20 ottobre e l’alba di martedì 21 ottobre.

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Le aree maggiormente interessate dalla precipitazione nevosa saranno le Alpi Marittime, Cozie, Graie, Lepontine e Retiche, con la quota neve che si attesterà inizialmente oltre i milleottocento-duemila metri di altitudine. Per quanto riguarda l’entità degli accumuli previsti, a duemila metri di quota non si dovrebbero superare i dieci-quindici centimetri di neve fresca, mentre salendo fino ai duemilacinquecento metri gli accumuli massimi potrebbero raggiungere circa quindici centimetri.

Le temperature subiranno un lieve calo su gran parte delle regioni settentrionali, complice l’afflusso di aria più fresca e umida associata al fronte perturbato. La ventilazione tenderà a rinforzare dai quadranti meridionali, con lo Scirocco che si intensificherà progressivamente sulle zone costiere. I mari diventeranno mossi o localmente molto mossi, in particolare sul versante ligure e alto tirrenico.

L’instabilità atmosferica non si esaurirà con il passaggio del primo fronte perturbato. Tra martedì 21 e mercoledì 22 ottobre, correnti umide continueranno a dominare lo scenario meteorologico nazionale, mantenendo il tempo instabile su buona parte del territorio italiano. Martedì sarà una giornata caratterizzata da precipitazioni diffuse in particolare su Nord-Est, Liguria di Levante, Toscana e Marche, con piogge estese e locali temporali, specialmente lungo i settori tirrenici. Il fronte temporalesco si sposterà gradualmente verso est nel corso della giornata, coinvolgendo in modo particolare il Triveneto e le regioni centrali, con attenzione particolare al Lazio verso la tarda serata.

Mercoledì 22 ottobre il maltempo tenderà a spostarsi ulteriormente verso le regioni centro-meridionali, dove si prevedono rovesci e temporali sparsi, più intensi sul versante tirrenico. In questa fase le precipitazioni potrebbero risultare localmente intense, specie su Toscana, Lazio e Campania, con la possibilità di eventi meteorologici estremi come forti colpi di vento e nubifragi localizzati. L’ulteriore afflusso di correnti instabili favorirà la genesi di un insidioso ciclone sul mar Tirreno, alimentato dalla rapidità dell’irruzione e dalla notevole energia in gioco, nonché dai forti contrasti tra masse d’aria completamente diverse.

Al Nord, invece, mercoledì si farà strada un graduale miglioramento delle condizioni meteorologiche. Le regioni settentrionali vedranno una attenuazione dei fenomeni precipitativi e una progressiva apertura di schiarite, anche se residue precipitazioni potranno ancora interessare i settori alpini e prealpini. Le temperature saranno previste in generale calo, specialmente dove insisteranno le precipitazioni, portandosi di qualche grado sotto le medie stagionali del periodo.

Questa configurazione meteorologica rappresenta una tipica fase autunnale perturbata, inserita in un contesto di circolazione atlantica particolarmente attiva sul Mediterraneo. L’apertura della cosiddetta porta atlantica, ovvero del corridoio che permette alle perturbazioni di raggiungere il bacino mediterraneo, segna la fine della lunga fase di stabilità atmosferica che ha caratterizzato gran parte della prima metà di ottobre. Dopo settimane in cui l’alta pressione ha fatto da scudo, impedendo l’arrivo di sistemi perturbati verso la penisola italiana, i segnali di un radicale cambiamento della circolazione atmosferica sono ormai evidenti.

La perturbazione attesa rappresenta il primo impulso di una serie di sistemi perturbati che potrebbero susseguirsi nei giorni immediatamente successivi. L’ingresso di questa prima depressione creerà infatti le condizioni ideali per un vero e proprio treno di nuove perturbazioni atlantiche, che si susseguiranno determinando una fase finale di ottobre decisamente più dinamica e in linea con la stagione autunnale. Una volta aperto, il flusso umido e instabile oceanico potrebbe consolidarsi, garantendo condizioni meteorologiche variabili e instabili almeno fino alla fine della terza decade del mese.

Si tratta dunque di una nuova fase autunnale tipicamente perturbata, che richiederà di seguire con attenzione i prossimi aggiornamenti previsionali per valutare con precisione le aree maggiormente esposte e l’entità delle precipitazioni attese. I servizi meteorologici regionali e il Dipartimento della Protezione Civile monitoreranno costantemente l’evoluzione della situazione, pronti a diramare eventuali bollettini di allerta nelle zone dove i fenomeni potrebbero assumere carattere di particolare intensità o persistenza.

Negli aggiornamenti successivi, avvicinandosi all’evento, sarà possibile definire con maggiore precisione l’intensità delle piogge e le aree più a rischio di fenomeni intensi, ma la tendenza generale appare ormai chiara e consolidata nei principali modelli previsionali internazionali. Da lunedì l’Italia tornerà a fare i conti con il maltempo autunnale, dopo un periodo caratterizzato da condizioni prevalentemente stabili e temperature superiori alle medie stagionali su gran parte del territorio nazionale.

Successivamente, nella seconda parte della settimana, le proiezioni meteorologiche indicano una possibile evoluzione verso scenari più stabili. A partire da giovedì 23 ottobre potrebbe verificarsi la rimonta di un campo di alta pressione di origine africana, accompagnato da aria calda in quota, che si espanderà sull’Europa centro-occidentale e il Mediterraneo. Questa configurazione bloccherebbe sia le perturbazioni provenienti dall’Atlantico, sia le irruzioni di aria fredda in discesa dalle latitudini polari, determinando una fase stabile e prevalentemente mite con temperature massime ben oltre le medie climatiche, potenzialmente fino a sfiorare i trenta gradi sulle regioni meridionali e le isole maggiori.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!