A partire da martedì 4 novembre, l’Italia sarà interessata da un’imponente rimonta anticiclonica di matrice subtropicale africana, in risalita diretta dal Sahara. Si tratta di una configurazione barica ormai familiare nel panorama meteorologico recente, ma non per questo priva di rilievo, specie considerando il periodo dell’anno: siamo infatti nel cuore dell’autunno meteorologico, eppure le condizioni attese saranno più consone a un mese di maggio. L’alta pressione africana, caratterizzata da una struttura calda e stabile fino a medio-alta troposfera, determinerà un progressivo rinforzo della subsidenza atmosferica su gran parte del bacino centrale del Mediterraneo, portando con sé cieli in prevalenza sereni o al più lievemente velati e un sensibile incremento delle temperature diurne.
Le anomalie termiche saranno particolarmente marcate tra il Centro e il Sud Italia, dove si prevedono valori diffusamente superiori alla media climatica di riferimento (1981–2010) anche di 6–8°C. Nelle regioni centrali tirreniche e meridionali si potranno raggiungere e localmente superare i 25°C, con punte fino a 27–28°C attese nelle aree interne e costiere di Lazio, Campania, Puglia e Sicilia. Città come Roma, Napoli, Frosinone e Palermo figureranno tra le località più calde, con massime che si collocheranno ben al di sopra della soglia dei 20°C, valori assolutamente inusuali per il mese di novembre.
Parallelamente, il forte anticiclone favorirà la formazione di inversioni termiche nei bassi strati, in particolare durante le ore notturne e nelle prime ore del mattino. In queste condizioni, saranno probabili nebbie e foschie dense in Pianura Padana e nelle conche interne del Centro Italia, accompagnate da un ristagno di umidità e inquinanti. Si configurerà quindi un’atmosfera dicotomica: limpida e tersa sulle alture e sui rilievi, ma grigia e opaca nei fondovalle e nelle grandi pianure, fenomeno tipico delle fasi anticicloniche autunnali.
Dal punto di vista sinottico e climatico, la persistenza di strutture di alta pressione subtropicale nel semestre freddo rappresenta un segnale ormai sempre più evidente del riscaldamento globale in atto. Tali pattern, una volta sporadici e relegati ai mesi estivi, si manifestano oggi con una frequenza e un’intensità crescenti anche tra ottobre e novembre, alterando le dinamiche stagionali tradizionali. Non si tratta solo di un innalzamento delle temperature medie, ma anche di un’estensione temporale dei regimi anticiclonici e di una loro maggiore resilienza rispetto alle intrusioni atlantiche.
Secondo le ultime proiezioni modellistiche, questa fase stabile e insolitamente mite potrebbe perdurare almeno fino al termine della prima decade di novembre. Solo successivamente si intravede un possibile cambio di circolazione, con il ritorno di correnti più fresche e umide dall’Atlantico, potenzialmente associate a un lieve calo termico e a un aumento dell’instabilità. Tuttavia, al momento, tale evoluzione rimane una tendenza a medio termine ancora priva di conferme definitive.
Nel frattempo, l’autunno italiano si mostra sotto un volto inedito, dominato da un clima gradevole e stabile, ma anche da segnali inequivocabili del cambiamento climatico in atto. Novembre, almeno per ora, sembra essersi allontanato dalle sue tradizionali caratteristiche di stagione intermedia, mostrando piuttosto una persistente deriva verso condizioni quasi estive.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
