Tre droni non identificati sono stati avvistati ieri sera nei pressi della centrale nucleare di Doel, nel Nord del Belgio, accendendo i riflettori su un fenomeno crescente che nelle ultime settimane ha messo in allarme le autorità belghe. La notizia, riportata dal Kiev Independent e confermata dalla Deutsche Welle, arriva in un momento di crescente preoccupazione per la sicurezza delle infrastrutture critiche del Paese. Un portavoce della compagnia energetica Engie, che gestisce l’impianto situato nei pressi di Anversa, ha rassicurato sul fatto che le operazioni della centrale non hanno subito alcuna interruzione, sottolineando che non ci sono stati rischi immediati per la sicurezza. Tuttavia, l’episodio si inserisce in una serie di avvistamenti simili che hanno coinvolto basi militari e installazioni strategiche in varie regioni del Belgio, costringendo il governo a prendere misure straordinarie.
Già il 3 novembre scorso, l’esercito belga aveva ricevuto l’ordine ufficiale di abbattere qualsiasi drone non identificato che sorvolasse zone militari sensibili. Una decisione senza precedenti che segnala la gravità percepita della minaccia. Il ministro della Difesa Theo Francken ha dichiarato che gli episodi verificatisi in prossimità delle basi militari sono da considerarsi riconducibili a operazioni di spionaggio. Pur non nominando esplicitamente alcun responsabile, Francken ha richiamato le recenti violazioni dello spazio aereo europeo attribuite alla Russia, suggerendo un possibile legame con le incursioni registrate sul territorio belga.
L’episodio di Doel, per quanto privo di conseguenze operative, pone nuove domande sulla vulnerabilità delle centrali nucleari europee in un contesto geopolitico sempre più instabile. L’attenzione delle autorità si concentra ora sull’identificazione dei responsabili, mentre si intensifica il monitoraggio aereo in tutto il Paese. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
