A partire dal 1° dicembre 2025, la Polizia di Stato introdurrà ufficialmente un nuovo sistema di pagamento per il rilascio del passaporto ordinario, mettendo così fine a un’era contrassegnata dall’utilizzo del tradizionale bollettino postale, ormai considerato obsoleto rispetto agli standard moderni di riscossione digitale. Questa trasformazione rappresenta un passo significativo nell’ambito del processo di digitalizzazione dei servizi pubblici italiani, allineandosi alle direttive nazionali che da tempo orientano l’amministrazione verso piattaforme tecnologiche più efficienti, trasparenti e facilmente accessibili ai cittadini.
Il nuovo sistema prevede l’utilizzo esclusivo della piattaforma PagoPA e dei canali di pagamento ad essa collegati, superando completamente il ricorso al bollettino postale che ha caratterizzato per decenni le procedure di richiesta del documento. Il cambiamento non rappresenta solamente una modificazione procedurale, ma costituisce il risultato di una scelta consapevole volta a garantire maggiore tracciabilità delle transazioni, riduzione degli errori amministrativi e soprattutto semplificazione delle procedure burocratiche che i cittadini devono affrontare. La modifica è stata formalizzata tramite un decreto interministeriale datato 23 settembre e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 17 ottobre scorso, delineando i dettagli operativi della nuova modalità di versamento.
Contestualmente all’implementazione del nuovo sistema di pagamento, la Polizia di Stato ha comunicato anche un lieve aggiornamento dell’importo richiesto: il contributo per il rilascio del passaporto ordinario passa da 42,50 a 42,70 euro, un incremento di appena 20 centesimi strettamente correlato alle spese di gestione della nuova piattaforma di pagamento. Sebbene l’aumento risulti minimo, esso riflette l’adeguamento economico necessario per l’integrazione con i sistemi di riscossione digitali e rappresenta un compenso per i costi operativi associati alla gestione tramite PagoPA. È importante sottolineare che i versamenti già effettuati tramite il bollettino postale prima del 1° dicembre 2025 continueranno a essere completamente validi e accettati dalle autorità competenti, senza necessità di integrazioni o aggiornamenti da parte dei richiedenti.
Per quanto concerne le modalità concrete di effettuazione del pagamento, i cittadini che richiedono il passaporto disporranno di un’ampia gamma di opzioni, sia fisiche che digitali, studiate specificamente per coprire le diverse esigenze e preferenze della popolazione. È possibile effettuare il versamento presso gli sportelli degli uffici postali, dove operatori specializzati potranno guidare nella transazione; presso i bancomat e gli sportelli delle banche che hanno aderito al circuito PagoPA; presso i prestatori di servizi di pagamento convenzionati, tipicamente rappresentati da tabaccherie e ricevitorie distribuite capillarmente sul territorio nazionale. Per coloro che preferiscono evitare gli spostamenti verso i punti fisici, è disponibile la possibilità di completare l’intero processo da remoto accedendo alle piattaforme online di Poste Italiane, degli istituti bancari oppure dei prestatori di servizi di pagamento autorizzati, potendo così concludere l’operazione direttamente da casa propria mediante computer o dispositivi mobili.
Indipendentemente dal canale scelto per effettuare il versamento, la normativa vigente richiede che al momento del pagamento vengano forniti determinati dati identificativi essenziali per l’esatta associazione tra la somma versata e la pratica amministrativa corrispondente. Nello specifico, è obbligatorio indicare il nominativo completo e il codice fiscale della persona per la quale si richiede il passaporto, requisito che si applica indistintamente tanto agli adulti quanto ai minori, i quali sono titolari di propri documenti individuali. Questa informazione deve essere comunicata all’operatore nel caso di pagamenti effettuati presso i punti fisici oppure inserita nel campo corretto durante la compilazione del modulo di pagamento nei sistemi telematici, garantendo così la corretta tracciabilità della transazione e l’assegnazione della richiesta al soggetto legittimamente interessato.
Il processo di rinnovamento della procedura di pagamento si inscrive all’interno di una strategia più ampia di modernizzazione dei servizi pubblici italiani, particolarmente evidente nel progressivo abbandono di sistemi obsoleti in favore di infrastrutture digitali standardizzate e controllabili. L’integrazione con PagoPA rappresenta un elemento chiave di questa transizione, poiché permette una gestione centralizzata dei flussi di cassa, una riduzione significativa dei margini di errore legati al ricorso manuale e una maggiore efficienza nel processamento delle pratiche amministrative. Questa evoluzione consente inoltre una sinergia più efficace con i sistemi online già attivi, come Agenda Passaporto, la piattaforma attraverso la quale i cittadini possono prenotare gli appuntamenti presso gli uffici competenti, creando un percorso amministrativo più fluido e facilmente navigabile.
La decisione di dismettere il bollettino postale risponde anche a considerazioni di ordine pratico e operativo che hanno gravato sulle amministrazioni pubbliche per molti anni. Il vecchio sistema, sebbene consolidato, presentava diverse criticità gestionali: la necessità di verificare manualmente l’avvenuto versamento, i ritardi nella riconciliazione contabile, i possibili errori nella trascrizione dei dati e i disagi derivanti dalle file presso gli sportelli postali durante i periodi di affluenza. Al contrario, la piattaforma PagoPA garantisce istantaneità nella registrazione dei pagamenti, tracciabilità completa delle operazioni e una riduzione drastica dei tempi di elaborazione, permettendo così una risposta più rapida alle richieste dei cittadini e una migliore gestione del flusso di lavoro negli uffici della Polizia di Stato deputati al rilascio dei documenti.
È opportuno evidenziare che la riforma del sistema di pagamento dei passaporti non comporta modifiche alle altre procedure e requisiti necessari per la richiesta del documento, i quali rimangono invariati rispetto al passato. I cittadini continueranno a dover presentare fotografie conformi agli standard internazionali ICAO, il contrassegno amministrativo da 73,50 euro, il documento d’identità valido e la copia dello stesso, nonché tutti gli ulteriori documenti eventualmente richiesti a seconda della specificità della pratica. Analogamente, le modalità di presentazione della richiesta presso gli uffici postali abilitati al servizio oppure presso le questure territoriali mantengono i medesimi standard e procedure precedentemente vigenti, assicurando continuità amministrativa e prevedibilità nel percorso procedurale.
La transizione al nuovo sistema rappresenta quindi un’evoluzione significativa nel rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione italiana, rispecchiando la crescente consapevolezza dell’importanza della digitalizzazione come fattore di efficienza e trasparenza dei servizi pubblici. Questo cambiamento, sebbene possa inizialmente richiedere un periodo di adattamento da parte di alcuni utenti meno familiari con le piattaforme digitali, offre nel complesso benefici sostanziali in termini di comodità, velocità e riduzione della burocrazia. L’ampia disponibilità di canali di pagamento – sia fisici che telematici – consente a diverse categorie di cittadini di trovare la soluzione più idonea alle proprie esigenze e competenze tecnologiche, assicurando inclusività e accessibilità generale del servizio. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
