L’assetto barico sull’Europa sta per cambiare in maniera significativa: l’alta pressione, che per giorni ha garantito stabilità e cieli sereni su gran parte del territorio italiano, cederà già dalla notte tra sabato 29 e domenica 30 novembre sotto la spinta di una saccatura atlantica colma di aria umida e progressivamente più fredda in quota. Questo impulso perturbato, ben strutturato e accompagnato da un’intensa ventilazione sudoccidentale nei bassi strati, impatterà direttamente sull’area mediterranea, innescando un peggioramento del tempo a partire dal Nordovest.
Fin dalle prime ore della mattinata di domenica, le regioni nordoccidentali, in particolare Liguria centro-orientale, Piemonte settentrionale e Lombardia occidentale, saranno interessate da un’intensificazione della copertura nuvolosa con le prime piogge, che tenderanno a farsi più diffuse e localmente consistenti nel corso del pomeriggio-sera. Tra le aree più colpite, la fascia prealpina lombarda e il Ponente ligure, dove non si escludono fenomeni localmente a carattere di rovescio. In Piemonte, le pianure del Cuneese, del Torinese e del Biellese potranno godere di temporanee schiarite nelle prime ore della giornata, ma con piogge più sporadiche e irregolari nel pomeriggio. Il fronte, spingendosi verso est, coinvolgerà successivamente l’Emilia occidentale e l’alta Toscana nella notte tra domenica e lunedì.
Le regioni del Triveneto e la Romagna resteranno in una temporanea “ombra pluviometrica” fino alle ore serali, pur sotto un cielo coperto o velato, segnale del progressivo arrivo della massa nuvolosa più compatta. Sulle regioni centrali, l’incremento della nuvolosità sarà più evidente lungo il versante tirrenico, con le prime precipitazioni in arrivo sulla Toscana settentrionale verso sera. Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria resteranno perlopiù all’asciutto durante la giornata, con fenomeni più probabili solo nella successiva fase notturna.
Al Sud, la perturbazione non mostrerà ancora effetti diretti: il cielo si manterrà in prevalenza poco nuvoloso o parzialmente velato, con temperature relativamente miti per il periodo, seppur con locali addensamenti serali lungo il versante tirrenico, in particolare tra Campania e nord della Calabria.
Elemento di spicco della giornata di domenica sarà il ritorno della neve sulle Alpi, fenomeno atteso e rilevante per quantità e dinamica atmosferica. L’ingresso progressivo di aria più fredda in quota, associato al calo dello zero termico e a un effetto di compressione della colonna d’aria, favorirà un abbassamento delle quote neve già nel tardo pomeriggio.
Le nevicate, inizialmente relegate oltre i 1.000-1.200 metri sui settori alpini occidentali (Valle d’Aosta, Alpi Cozie e Marittime), tenderanno a scendere fino ai 700-900 metri entro la sera, coinvolgendo anche le vallate piemontesi e l’alta Valtellina. Il Nordest resterà in attesa di fenomeni nevosi significativi, che potrebbero sopraggiungere solo nella notte o nella giornata successiva. Gli accumuli nevosi potranno risultare localmente abbondanti, con implicazioni rilevanti sulla viabilità alpina e prealpina, specie sui valichi più esposti come il Sempione, il Monginevro e il Colle della Maddalena.
Il peggioramento segna dunque l’inizio di una fase meteorologica più dinamica e autunnale, con un ritorno alla normalità climatica e idrologica dopo un lungo periodo di alta pressione.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
