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Sciopero giornalisti, quali programmi Rai non vanno in onda oggi

Sciopero giornalisti Rai: saltano Agorà e Storie Italiane, TG e GR in versione ridotta. La protesta ferma l’informazione pubblica nei momenti di massimo ascolto.
Credit © Rai

Nella giornata di oggi il panorama dell’informazione italiana risente in modo diretto dello sciopero proclamato dai giornalisti, che coinvolge stampa, radio e televisione. A farne le spese è soprattutto la Rai, dove già dal mattino si registrano importanti variazioni nei palinsesti delle principali reti. Tra i programmi assenti, spicca Agorà, storica trasmissione di approfondimento politico e d’attualità in onda su Rai3, che per la prima volta da anni non è andata in onda non per motivi tecnici, ma per adesione del personale giornalistico allo sciopero. Una sospensione che sottolinea il forte impatto della mobilitazione sull’offerta editoriale del servizio pubblico.

Assente anche uno dei programmi più seguiti del daytime di Rai1, Storie Italiane, condotto da Eleonora Daniele, che ogni mattina propone approfondimenti su cronaca, attualità e casi umani che tengono banco nell’opinione pubblica. Il silenzio informativo non riguarda solo il mattino: nel pomeriggio, infatti, salterà anche La Vita in Diretta, ma in questo caso non per effetto dello sciopero, bensì per una riorganizzazione di palinsesto programmata da Viale Mazzini.

L’impatto dello sciopero si fa sentire anche sul fronte dell’informazione breve, con una presenza ridotta dei notiziari sia radiofonici che televisivi. Le edizioni del Giornale Radio, su Radio1, Radio2 e Radio3, saranno limitate a due uscite giornaliere della durata di sei minuti ciascuna, concentrate nelle fasce orarie a maggiore ascolto, presumibilmente alle 13 e alle 20. Stessa linea per Tg1, Tg2, Tg3 e Rainews 24, con edizioni straordinarie inferiori ai dieci minuti. Per le testate regionali, l’informazione sarà ancora più contenuta: solo un’edizione da cinque minuti.

Lo sciopero mette in evidenza la tensione crescente tra i giornalisti e le aziende editoriali, in un momento di grande trasformazione del settore, segnato da precarietà diffusa, tagli strutturali e richieste di maggiore tutela per la libertà e la dignità della professione. L’adesione significativa allo sciopero – visibile non solo nei palinsesti ma anche nell’assenza di contenuti digitali aggiornati – rappresenta un segnale forte inviato al sistema dell’informazione, al management delle aziende e, soprattutto, alla politica. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!