L’abbandono di Roberta Bruzzone dal talk pomeridiano Ore 14, condotto da Milo Infante su Rai 2, non sarebbe il frutto di semplici divergenze professionali né di scelte strategiche legate alla carriera. Dietro le quinte, infatti, si cela una frattura più profonda, maturata in seguito a una presenza ritenuta “incompatibile” dalla criminologa: quella del giornalista Umberto Brindani. Una scelta che ha riacceso i riflettori su un caso mediatico irrisolto, quello di Garlasco, e sulle tensioni che esso continua a generare anche nei contesti televisivi.
Bruzzone, volto noto e spesso divisivo della cronaca nera televisiva, aveva preso parte in modo costante al format di Rai 2, contribuendo con il suo punto di vista netto e la sua esperienza forense. Tuttavia, la presenza annunciata di Brindani tra gli ospiti di Ore 14 Sera, l’edizione serale del programma, avrebbe fatto saltare ogni accordo. La criminologa avrebbe appreso la notizia prima delle due puntate a cui poi non ha partecipato, quelle del giovedì e del venerdì, decidendo di ritirarsi all’ultimo minuto. Non per motivi di vanità o per rivalità di scena, ma per una questione più complessa: un’incompatibilità personale e professionale che non ammetteva compromessi.
Brindani e Bruzzone rappresentano due linee narrative opposte sul caso Garlasco, un caso giudiziario che ha diviso l’opinione pubblica e che continua a sollevare interrogativi. Le loro posizioni non sono soltanto differenti sul piano giornalistico: si parla anche di contenziosi legali, il che rendeva per Bruzzone improponibile una partecipazione che potesse sfociare in un confronto diretto, anche solo indiretto, con il giornalista. L’ipotesi che si delinea è quella di un vero e proprio aut aut dietro le quinte: o lui o me.
Se inizialmente la notizia dell’uscita di scena di Bruzzone era stata giustificata con un generico riferimento a “nuovi progetti”, oggi sembrerebbe che l’addio sia legato anche a un’esigenza di controllo editoriale e di contesto. In un post social che aveva già lasciato intendere frizioni interne, Bruzzone aveva parlato della volontà di prendere parte a format dove potesse decidere non solo cosa dire, ma anche con chi condividere il palco. Una libertà che, evidentemente, a Ore 14 non era più possibile garantirle.
Il 2026 si apre dunque con una certezza per la criminologa: nuovi impegni televisivi, probabilmente anche in ruoli più autoriali e con una maggiore autonomia editoriale. Per la Rai e per Milo Infante, invece, si apre una fase di ridefinizione, sia in termini di cast che di identità editoriale. L’uscita di Bruzzone segna la fine di un’alleanza forte ma evidentemente non più sostenibile. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
