La vicenda che ha portato all’uscita di Roberta Bruzzone dalla trasmissione Ore 14 assume contorni sempre più definiti, rivelando una dinamica complessa che va ben oltre il battibecco in diretta con il conduttore Milo Infante avvenuto nella puntata del 27 novembre scorso. Secondo quanto ricostruito da Fanpage alla base della spaccatura vi sarebbe un vero e proprio ultimatum imposto dalla criminologa riguardo alla presenza in studio di un altro ospite, il direttore del settimanale Gente Umberto Brindani.
La conferma arriva da ambienti interni alla trasmissione, dove si racconta di un clima particolarmente teso nelle ore successive allo scontro televisivo. Le parole riportate da chi ha assistito a quanto accadeva in redazione non lasciano spazio a interpretazioni: “Una trasmissione non è un taxi su cui una persona decide di cosa e con chi parlare“, una frase che sintetizza la posizione della squadra di lavoro guidata da Infante di fronte alle richieste della Bruzzone. La criminologa avrebbe infatti comunicato ai responsabili del programma la propria indisponibilità a continuare a trattare il tema del delitto di Garlasco, caso su cui le posizioni con Brindani risultano diametralmente opposte non solo sul piano mediatico ma anche su quello legale.
Il nodo centrale della questione risiede proprio nel caso Garlasco, il delitto di Chiara Poggi che da anni divide l’opinione pubblica e che nelle ultime settimane ha conosciuto nuovi sviluppi investigativi con l’indagine a carico di Giuseppe Sempio, padre di Andrea, per presunta corruzione giudiziaria. Bruzzone e Brindani incarnano visioni antitetiche sulla vicenda: la criminologa si è sempre mostrata prudente e critica verso il cosiddetto nuovo corso dell’inchiesta, mentre il giornalista rappresenta una linea interpretativa decisamente diversa. Un contrasto che non è rimasto confinato al dibattito televisivo ma che, secondo quanto emerge, si sarebbe tradotto anche in contenziosi legali, sebbene su questo punto le versioni divergano in modo significativo. «Dice di averlo querelato ma lui non ne sa niente», riferiscono le fonti vicine al programma, lasciando intendere una situazione tutt’altro che cristallina.
La Bruzzone aveva appreso che tra gli ospiti di Ore 14 Sera, lo spin-off serale della trasmissione pomeridiana, figurava proprio Umberto Brindani, e da quel momento la sua partecipazione sarebbe diventata impossibile. Non si tratterebbe dunque di una questione di capricci o di protagonismo, quanto piuttosto di una incompatibilità oggettiva che la professionista ha ritenuto insuperabile. La formula adottata dalla criminologa si potrebbe riassumere in un secco «o lui o me», un aut-aut che ha messo la redazione di Ore 14 di fronte a una scelta difficile.
Nelle ore movimentate di botta e risposta privati sarebbe emersa anche una proposta alternativa avanzata dalla Bruzzone, quella di continuare a trattare il caso Garlasco ma esclusivamente nell’edizione pomeridiana e non in quella serale, proprio per evitare l’incontro con il direttore di Gente. Una soluzione di compromesso che tuttavia non avrebbe trovato accoglimento da parte della produzione, la cui risposta sarebbe stata un secco rifiuto accompagnato dalla garanzia che la criminologa sarebbe stata invitata soltanto quando non si sarebbe più parlato di quel caso. Una posizione che di fatto ha sancito la rottura definitiva.
I primi segnali di tensione erano emersi già durante la puntata pomeridiana del 27 novembre, quando Bruzzone e Infante si erano scontrati in diretta sul caso Garlasco, con la criminologa che aveva invitato gli altri ospiti a leggere i verbali prima di commentarli, suscitando la replica immediata del conduttore: «Lo facciamo anche noi lo sforzo di leggerli, non li ha letti solo lei». Un momento di frizione che aveva già fatto presagire un deterioramento dei rapporti, confermato poi dall’assenza della Bruzzone sia nell’edizione serale del giovedì sia in quella pomeridiana del venerdì successivo.
La criminologa ha scelto di comunicare la propria decisione attraverso i social, rispondendo ai follower che avevano notato la sua assenza dal programma con un messaggio che non lascia spazio a ripensamenti: “Mi fa piacere che la mia assenza si percepisca. Ma siccome sarà un’assenza definitiva, vi conviene seguirmi altrove”. Parole accompagnate dalla rivendicazione di volersi impegnare soltanto in spazi dove possa avere il pieno controllo sui contenuti, sulla loro affidabilità e sulla loro qualità scientifica, una frase che in molti hanno letto come una critica implicita alla gestione editoriale di Ore 14.
Il percorso televisivo di Roberta Bruzzone non si interrompe tuttavia con l’addio alla trasmissione di Rai2. La psicologa forense e criminologa, classe 1973, ha annunciato il ritorno a La Vita in Diretta su Rai1, il programma condotto da Alberto Matano, dove continuerà a commentare i principali casi di cronaca giudiziaria. Un passaggio che rappresenta un riposizionamento strategico all’interno del palinsesto Rai, con la professionista che abbandona il talk più convulso del pomeriggio di Rai2 per approdare in un contesto che evidentemente ritiene più consono al proprio approccio.
La carriera televisiva della Bruzzone è costellata di presenze in programmi di primo piano, da Porta a Porta a Quarto Grado, passando per l’esperienza come giudice a latere a Ballando con le stelle tra il 2017 e il 2022. Tra il 2024 e il 2025 ha inoltre condotto Nella mente di Narciso su RaiPlay, un format incentrato sull’analisi criminologica di casi di cronaca nera attraverso la lente del disturbo narcisistico di personalità, già confermato per due nuove stagioni. Proprio questo progetto rappresenta, nelle parole della stessa criminologa, l’esempio di ciò che intende fare in futuro: lavoro scientifico, rigoroso, fondato su dati verificabili e su un linguaggio chiaro ma mai semplificato.
Milo Infante, dal canto suo, conduce Ore 14 dal 26 ottobre 2020, portando il programma a risultati di ascolto significativi con una media che supera spesso il milione di telespettatori e share intorno al nove per cento. Il giornalista, che ha alle spalle una lunga esperienza in Rai con programmi come L’Italia sul 2, Insieme sul Due e Pomeriggio sul 2, ha saputo costruire un format di approfondimento che ha fatto dei casi di cronaca nera il proprio fulcro, dedicando particolare attenzione al delitto di Garlasco con la nascita dello spin-off serale Ore 14 Sera.
La spaccatura tra la criminologa e la squadra di Ore 14 appare a questo punto insanabile, configurandosi non soltanto come la fine di una collaborazione professionale ma anche come la premessa di un percorso sempre più autonomo della Bruzzone nel panorama televisivo italiano. Il 2026, come annunciato dalla stessa professionista, sarà un anno densissimo di nuovi progetti, tutti caratterizzati dalla volontà di mantenere il pieno controllo editoriale sui contenuti proposti al pubblico. Una scelta di campo netta che segna un punto di svolta nella carriera di una delle criminologhe più note del piccolo schermo, destinata a proseguire il proprio cammino mediatico ma in contesti dove non dovrà più preoccuparsi di incrociare, nemmeno virtualmente, figure ritenute incompatibili con il proprio lavoro.
Ore 14 dovrà dunque trovare un nuovo equilibrio senza uno dei suoi volti più riconoscibili, mentre la discussione sul caso Garlasco proseguirà con gli altri protagonisti del dibattito televisivo. La vicenda rappresenta un caso emblematico delle dinamiche che possono svilupparsi all’interno dei programmi di approfondimento, dove la convivenza tra ospiti con posizioni inconciliabili può trasformarsi in una situazione gestionale impossibile, costringendo le redazioni a scelte che inevitabilmente scontentano qualcuno. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
