Dopo settimane caratterizzate dalla presenza stabile dell’alta pressione subtropicale, con temperature ben oltre le medie stagionali e cielo prevalentemente sereno su gran parte del territorio nazionale, l’Italia si appresta a vivere una svolta meteorologica significativa. A partire da martedì 16 dicembre 2025, una vasta area depressionaria di origine atlantica è destinata a raggiungere il Mediterraneo centrale, aprendo una fase di maltempo diffuso che segnerà un deciso cambio di passo dopo il lungo dominio anticiclonico che ha caratterizzato la prima metà di dicembre.
Secondo le più recenti elaborazioni dei principali centri di calcolo meteorologici europei e statunitensi, tra cui il modello GFS del NOAA e il sistema ECMWF, lunedì 15 dicembre si assisterà ai primi segnali di cedimento della struttura anticiclonica ad omega che ha inglobato il bacino del Mediterraneo per oltre una settimana. Le prime infiltrazioni umide atlantiche inizieranno a penetrare dalla Penisola Iberica verso il Golfo del Leone, innescando la genesi di un sistema ciclonico che nei giorni successivi si sposterà progressivamente verso est, investendo con intensità crescente le regioni italiane. Tale dinamica atmosferica è favorita dall’abbassamento di latitudine del flusso perturbato atlantico, destinato a pilotare intense perturbazioni verso Regno Unito, Francia e successivamente verso il bacino del Mediterraneo.
Dal punto di vista della traiettoria prevista, la depressione atlantica dovrebbe approfondirsi tra Algeria, Tunisia e Mar Tirreno nella giornata di martedì 16 dicembre, richiamando intensi flussi di scirocco carichi di umidità dal settore meridionale. Questa configurazione barica, caratterizzata dalla presenza di un minimo depressionario posizionato sul basso Tirreno, è tipicamente foriera di fenomeni precipitativi intensi, soprattutto lungo i versanti esposti ai venti umidi meridionali. L’evoluzione modellistiche più recenti concordano nell’individuare martedì 16 dicembre come la giornata chiave per l’ingresso del maltempo, con piogge che inizialmente interesseranno Sardegna, Sicilia e le regioni tirreniche, per poi estendersi rapidamente verso gran parte del territorio nazionale nei giorni successivi.
Le regioni maggiormente esposte al maltempo nella fase iniziale del peggioramento risultano essere quelle del versante tirrenico, con particolare riferimento a Liguria, Toscana, Lazio e Campania, dove sono attese precipitazioni diffuse già dalle prime ore di martedì 16 dicembre. Sul fronte della Liguria centro-occidentale, le proiezioni indicano la possibilità di rovesci anche moderati lungo le zone costiere, accompagnati da un rinforzo dei venti dai quadranti meridionali. Il comparto toscano, in particolare le aree costiere e l’Arcipelago, potrebbero registrare accumuli pluviometrici significativi nel corso della giornata, con fenomeni localmente intensi lungo il litorale.
Nel corso di mercoledì 17 dicembre, il sistema ciclonico dovrebbe attraversare interamente la penisola italiana, determinando un’estensione del maltempo anche alle regioni centrali adriatiche e al settore meridionale. Secondo le elaborazioni del centro meteo GFS, questa fase risulterà particolarmente severa per le regioni del Centro-Sud, dove sono previste piogge battenti e temporali anche intensi. Le aree maggiormente esposte al rischio di fenomeni precipitativi violenti risultano essere Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Campania.
Anche le Isole maggiori non saranno risparmiate dalla fase perturbata. La Sardegna, in particolare i settori occidentali dell’isola, dovrebbe sperimentare precipitazioni abbondanti già nella giornata di lunedì 15 dicembre, in anticipo rispetto al resto del territorio nazionale. La Sicilia, invece, verrà interessata da piogge diffuse e rovesci temporaleschi soprattutto nella giornata di martedì 16 dicembre, quando il minimo depressionario si posizionerà tra il Canale di Sicilia e il basso Tirreno, richiamando correnti umide e instabili dai quadranti meridionali.
Secondo le proiezioni modellistiche, martedì 16 dicembre potrebbe registrarsi un abbassamento della quota neve fino a valori compresi tra 800 e 1000 metri sulle Alpi occidentali, con possibilità di fiocchi che localmente potrebbero raggiungere anche quote inferiori nelle vallate più interne del Cuneese e dell’Astigiano meridionale. Le province maggiormente esposte al rischio di nevicate a bassa quota risultano essere quelle di Cuneo, Asti meridionale e localmente il settore occidentale dell’Alessandrino, dove la combinazione tra aria fredda nei bassi strati e precipitazioni in arrivo da ovest potrebbe creare le condizioni ideali per l’arrivo della neve anche in collina e, in alcuni frangenti particolarmente favorevoli, persino nelle aree di alta pianura.
La formazione del cosiddetto cuscinetto freddo in Val Padana rappresenta un elemento chiave per la possibile discesa della neve fino a quote molto basse. Questo fenomeno meteorologico, tipico delle configurazioni invernali caratterizzate dall’ingresso di aria fredda continentale o polare da est seguita da precipitazioni da ovest, si verifica quando uno strato di aria fredda e densa rimane intrappolato nei bassi strati della Pianura Padana, creando un gradiente termico verticale favorevole alla neve anche in pianura, mentre alle quote medie l’aria tende a scaldarsi progressivamente. Nel caso specifico della giornata del 16 dicembre, tuttavia, l’origine atlantica della perturbazione e la presenza di correnti relativamente miti in quota potrebbero limitare l’efficacia di questo meccanismo, confinando le nevicate prevalentemente alle aree collinari e montuose del Nord-Ovest.
Le anomalie positive più marcate continueranno a caratterizzare le regioni meridionali e le Isole maggiori, dove i valori massimi potranno ancora superare i 15-16 gradi anche durante la fase perturbata, grazie all’afflusso di correnti sciroccali dal Mediterraneo meridionale. Al Centro-Nord, invece, si registrerà un lieve calo delle temperature massime, con valori che si attesteranno tra 8 e 12 gradi in pianura e tra 5 e 9 gradi nelle aree collinari, in un contesto comunque non particolarmente freddo per il periodo.
Un elemento rilevante dell’evoluzione meteorologica prevista per martedì 16 dicembre riguarda l’intensità dei fenomeni attesi. La presenza di un minimo depressionario ben strutturato sul Tirreno, alimentato dall’ingresso di aria atlantica relativamente fredda in quota, potrebbe determinare la genesi di celle temporalesche anche molto attive, soprattutto lungo i settori costieri tirrenici e sulle regioni meridionali. In queste aree non si esclude la possibilità di fenomeni convettivi intensi, con precipitazioni di forte intensità concentrate in brevi intervalli temporali, accompagnate da attività elettrica e raffiche di vento anche significative. Gli accumuli pluviometrici previsti potrebbero raggiungere valori localmente elevati, con punte che in alcune zone particolarmente esposte potrebbero superare i 50-70 millimetri nell’arco delle 24 ore.
Dopo il passaggio della perturbazione principale, previsto tra martedì 16 e mercoledì 17 dicembre, il quadro meteorologico dovrebbe evolvere verso una graduale attenuazione dei fenomeni, anche se permangono margini di incertezza significativi sull’evoluzione successiva. Alcuni scenari modellistici suggeriscono la possibilità di un allontanamento relativamente rapido del sistema ciclonico verso i Balcani già nella giornata di giovedì 18 dicembre, con conseguente miglioramento delle condizioni atmosferiche su gran parte del territorio nazionale. Altri modelli, invece, prospettano una persistenza dell’instabilità anche nei giorni successivi, con possibili ulteriori impulsi perturbati in transito sul Mediterraneo centrale, che manterrebbero condizioni di tempo variabile e instabile fino alla terza decade del mese.
Le incertezze previsionali rimangono tuttavia elevate, soprattutto per quanto riguarda l’evoluzione meteorologica oltre la terza decade di dicembre. L’interazione tra diversi fattori su larga scala, tra cui lo stato del Vortice Polare stratosferico, che nelle ultime settimane ha mostrato segnali di indebolimento anomalo e precoce, la configurazione della North Atlantic Oscillation, prevista debole o leggermente negativa per buona parte del mese, e gli effetti della fase fredda dell’oscillazione ENSO nel Pacifico equatoriale, potrebbero determinare scenari evolutivi anche molto differenti per il periodo natalizio. Alcuni modelli prospettano la possibilità di un ritorno dell’alta pressione dopo il passaggio della perturbazione di metà mese, con conseguente ripristino di condizioni di stabilità atmosferica e temperature nuovamente sopra media. Altri scenari, invece, suggeriscono la possibilità di un’evoluzione più dinamica, con il possibile ingresso di aria fredda continentale o artica verso il Mediterraneo nella fase finale del mese, che potrebbe finalmente riportare un’atmosfera più invernale con nevicate anche a quote basse e temperature in sensibile calo.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
