Una tempesta geomagnetica di classe G2, classificata come moderata nella scala NOAA, è attualmente in corso tra il 10 e l’11 dicembre, mentre la Terra prosegue la sua traiettoria all’interno della regione più turbolenta di una recente espulsione di massa coronale (CME) originata dal Sole. L’evento principale ha avuto inizio il 9 dicembre, quando la porzione frontale della CME ha raggiunto la Terra con un impatto iniziale contenuto. Tuttavia, come spesso accade nei fenomeni di interazione tra il Sole e la magnetosfera terrestre, non è il fronte d’urto a produrre gli effetti più rilevanti, bensì la coda della CME, dove si concentrano le strutture magnetiche più organizzate e capaci di innescare un intenso scambio di energia con il campo geomagnetico.
In questi momenti, le linee del campo magnetico trasportate dal plasma solare – che viaggia nello spazio interplanetario a centinaia di chilometri al secondo – stanno interagendo con il campo magnetico terrestre in una configurazione favorevole alla riconnessione magnetica, un processo fisico che consente al vento solare di trasferire parte della sua energia direttamente alla magnetosfera del nostro pianeta. Questo meccanismo è alla base della tempesta in corso, i cui effetti si fanno sentire principalmente alle alte latitudini, con variazioni significative nel campo magnetico terrestre che possono influenzare le comunicazioni radio ad alta frequenza, i sistemi di navigazione satellitare e le reti elettriche.
La classe G2 indica un evento moderato ma non trascurabile, in grado di causare disturbi tecnici in alcune infrastrutture sensibili, specialmente se localizzate a latitudini polari. Per i residenti e gli appassionati di fenomeni celesti nelle regioni settentrionali, però, questo disturbo geomagnetico rappresenta un’opportunità rara: se le condizioni meteorologiche saranno favorevoli – cielo sereno e bassa luminosità ambientale – sarà possibile osservare aurore polari anche a latitudini inferiori rispetto al normale, fenomeni visivi spettacolari prodotti dall’eccitazione degli atomi atmosferici da parte delle particelle solari incanalate lungo le linee del campo magnetico terrestre.
Secondo gli ultimi modelli di previsione, l’attività geomagnetica dovrebbe attenuarsi entro le prossime ore, ma il contesto generale resta dinamico. Siamo infatti in una fase particolarmente attiva dell’attuale ciclo solare, il venticinquesimo da quando sono iniziate le osservazioni sistematiche, e ciò rende probabili ulteriori episodi simili nelle prossime settimane. Gli osservatori spaziali e terrestri continueranno a monitorare costantemente l’evoluzione del Sole e le sue emissioni, che rappresentano un elemento cruciale non solo per la scienza dell’eliosfera, ma anche per la sicurezza delle infrastrutture tecnologiche sempre più dipendenti dallo spazio. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
