Le più recenti proiezioni meteorologiche per il periodo natalizio 2025 delineano uno scenario emisferico particolarmente interessante, dominato da una configurazione barica nota in ambito tecnico come blocco a bicella, o più comunemente rex blocking nella terminologia anglosassone. Si tratta di una struttura atmosferica di grande rilevanza sinottica che tende a persistere nel tempo, bloccando il normale scorrimento zonale delle perturbazioni e imponendo invece un’alternanza netta e ben definita tra zone di alta e bassa pressione.
Secondo le elaborazioni modellistiche, nella terza decade di dicembre un campo anticiclonico anomalo tenderà a stabilirsi su un’area inconsueta compresa tra le Isole Britanniche e la Penisola Scandinava, generando condizioni di tempo stabile e soleggiato su gran parte dell’Europa nord-occidentale. Al contrario, il Mediterraneo centrale, e quindi anche l’Italia, si troverà sotto l’influenza diretta di un vasto sistema depressionario alimentato da correnti polari marittime instabili, in discesa dal Nord Europa.
Questo tipo di configurazione è particolarmente dinamico e favorevole al transito di numerosi impulsi perturbati. In tal senso, i modelli numerici iniziano a convergere su un’evoluzione che vedrebbe un’intensificazione dell’instabilità a partire dal 23 dicembre, con una serie di fronti perturbati in rapido transito sull’Europa occidentale e successivo interessamento del bacino centrale del Mediterraneo, Italia inclusa. Si tratterebbe di perturbazioni supportate da un flusso sud-occidentale instabile in quota, con possibili precipitazioni abbondanti su molte regioni italiane, in particolare quelle tirreniche e settentrionali.
Una delle conseguenze più rilevanti di tale scenario sarà il ritorno della neve sulle Alpi, con accumuli che, se le condizioni previste verranno confermate, potrebbero risultare significativi soprattutto tra il 24 e il 26 dicembre. Le quote neve varieranno sensibilmente in base alle incursioni d’aria fredda collegate al blocco scandinavo, e sarà proprio l’interazione tra masse d’aria di diversa origine a determinare i fenomeni più intensi. Un’analisi più precisa su questi aspetti sarà possibile nei prossimi aggiornamenti modellistici, con maggiore risoluzione spaziale e temporale.
Restano invece più incerte le previsioni per la fine dell’anno e per il Capodanno 2026. L’Italia potrebbe trovarsi in una zona di confluenza tra due grandi strutture bariche: da un lato, un nuovo possibile affondo del flusso atlantico con ulteriori perturbazioni; dall’altro, una discesa progressiva di correnti artiche continentali che potrebbero spingere verso un deciso calo termico. In tal caso, l’interazione tra l’aria fredda e le masse umide in risalita dal Mediterraneo potrebbe innescare fenomeni nevosi anche a quote collinari su alcune regioni del Centro-Nord.
L’evoluzione rimane dunque soggetta a variazioni, ma il quadro che va prendendo forma per le festività di Natale appare ormai ben impostato: l’Italia dovrà fare i conti con un ritorno del maltempo, in un contesto sinottico particolarmente complesso e dinamico, governato da un blocco a bicella che potrebbe condizionare anche l’avvio del nuovo anno.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
