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Meteo Natale 2025, ecco dove ci sarà la NEVE: le aree più innevate

Il Natale 2025 sarà segnato dall’arrivo di un potente ciclone atlantico che porterà forte maltempo sull’Italia tra il 24 e il 26 dicembre. Previste piogge diffuse in pianura e abbondanti nevicate sulle Alpi oltre i 900-1000 metri, con accumuli superiori al metro in quota. Mite al Centro-Sud.

Le festività natalizie del 2025 saranno ricordate per un brusco e significativo cambiamento della circolazione atmosferica a livello europeo, un evento che gli esperti hanno già battezzato come il “Ciclone di Natale” e che promette di interrompere la lunga fase di stabilità anticiclonica che ha caratterizzato la prima parte di dicembre. Le ultime elaborazioni dei modelli matematici, confermate dai bollettini emessi nella giornata di sabato 20 dicembre, non lasciano ormai più spazio a dubbi interpretativi: una vasta area depressionaria, alimentata da correnti di origine nord-atlantica e polare, si appresta a fare il suo ingresso nel bacino del Mediterraneo proprio in coincidenza con la Vigilia, portando un carico di precipitazioni particolarmente abbondante che assumerà carattere nevoso a quote interessanti su tutto l’arco alpino e, in misura minore, sulla dorsale appenninica.

La genesi di questa configurazione barica va ricercata nelle complesse manovre stratosferiche avvenute nelle scorse settimane, in particolare un riscaldamento stratosferico (Sudden Stratospheric Warming) che ha destabilizzato il Vortice Polare, costringendo il flusso perturbato principale ad abbassarsi di latitudine e a puntare dritto verso l’Europa occidentale e l’Italia. A differenza delle ondate di gelo puramente continentale, questa perturbazione trasporterà masse d’aria di matrice oceanica, quindi ricche di umidità ma non eccessivamente gelide nei bassi strati: questo dettaglio termico sarà determinante per la quota neve, che si assesterà su livelli medi, escludendo, almeno per il momento, i paesaggi bianchi nelle città di pianura, dove invece la pioggia cadrà battente e diffusa.

Entrando nel dettaglio della giornata della Vigilia di Natale, 24 dicembre 2025, assisteremo al progressivo cedimento dell’alta pressione a partire dalle regioni nord-occidentali: i cieli si copriranno rapidamente su Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, con le prime precipitazioni attese già dal pomeriggio, destinate a intensificarsi in serata estendendosi verso la Lombardia e il Triveneto. In questa prima fase, la neve inizierà a scendere copiosa sulle Alpi occidentali, imbiancando località come Sestriere, Cervinia e Courmayeur con accumuli che potrebbero già superare i trenta centimetri entro la mezzanotte della Santa Notte, mentre la quota neve si attesterà intorno ai 900-1000 metri, permettendo ai fiocchi di raggiungere i fondovalle più riparati del cuneese e della Valsesia.

Il culmine del maltempo è atteso per la giornata di Natale, 25 dicembre 2025, quando il minimo depressionario si approfondirà ulteriormente sul Mar Tirreno, attivando una circolazione ciclonica che richiamerà venti umidi di Scirocco e Libeccio su gran parte della Penisola: questo scenario comporterà piogge diffuse e persistenti su tutta la Val Padana, sulla Toscana e sul Lazio, rovinando parzialmente i piani di chi sperava in una passeggiata natalizia asciutta, ma regalerà uno spettacolo fiabesco agli amanti della montagna.

Sulle Alpi, infatti, è prevista quella che in gergo tecnico viene definita una “big snow”, una nevicata di grandi proporzioni che scaricherà al suolo quantità impressionanti di neve fresca: le stime parlano di oltre un metro di accumulo fresco oltre i 1500 metri sui settori alpini centrali e orientali, coinvolgendo in pieno le Dolomiti, la Valtellina e l’Alto Adige, dove le condizioni per gli sport invernali diverranno eccezionali, sebbene la viabilità sui passi montani potrebbe subire pesanti disagi e richiedere l’obbligo tassativo di catene o pneumatici invernali.

Per quanto riguarda il Centro-Sud e l’Appennino, la situazione sarà termicamente più mite a causa del richiamo sciroccale: la neve il giorno di Natale farà la sua comparsa solo a quote medio-alte, generalmente oltre i 1400-1500 metri sull’Appennino Tosco-Emiliano e Umbro-Marchigiano, lasciando sotto la pioggia le località appenniniche poste a quote inferiori, come l’Aquila o Campobasso, che vedranno solo acqua mista a neve o pioggia fredda. Sul resto del Meridione e sulle Isole Maggiori, il Natale trascorrerà all’insegna di un clima autunnale, con temperature che a Palermo e Cagliari potrebbero addirittura sfiorare i 18 gradi, e rovesci temporaleschi anche intensi che colpiranno in particolare la Campania e la Calabria tirrenica, dove la Protezione Civile potrebbe valutare l’emissione di specifiche allerte idrogeologiche.

La giornata di Santo Stefano, 26 dicembre 2025, non vedrà un miglioramento immediato delle condizioni meteorologiche, poiché il vortice ciclonico tenderà a muoversi molto lentamente verso sud-est, mantenendo una spiccata instabilità su gran parte del territorio nazionale. Mentre al Nord-Ovest si potranno osservare le prime timide schiarite, accompagnate però da un sensibile calo delle temperature minime che favorirà la formazione di ghiaccio sulle strade bagnate, il Nord-Est e il Centro Italia rimarranno sotto la morsa del maltempo residuo. In questa fase, l’ingresso di aria più fredda dalla Porta della Bora potrebbe favorire un ulteriore abbassamento della quota neve sulle Alpi orientali e sull’Appennino settentrionale, dove i fiocchi potrebbero spingersi fin verso gli 800 metri, regalando una tardiva atmosfera natalizia anche a località che il giorno precedente avevano visto solo pioggia.

È fondamentale sottolineare che questa configurazione perturbata rappresenta una manna dal cielo per le riserve idriche nazionali, messe a dura prova da un autunno che, in alcune aree, è stato meno generoso del previsto in termini di precipitazioni: l’accumulo nevoso in quota costituirà una riserva preziosa per la primavera successiva, garantendo l’alimentazione dei ghiacciai e delle falde acquifere. Tuttavia, il rovescio della medaglia sarà rappresentato dal rischio idrogeologico nelle zone di pianura e collina, dove i terreni, già parzialmente saturi, dovranno assorbire quantitativi d’acqua che localmente potrebbero superare i 100 millimetri nell’arco delle 72 ore festive.

Il Natale 2025 non sarà “bianco” per le grandi città come Milano, Torino, Bologna o Roma, che dovranno accontentarsi dell’ombrello e di un clima uggioso e umido, ma sarà memorabile per le località sciistiche alpine, pronte a ricevere il regalo più atteso sotto forma di metri di neve fresca. Chi ha pianificato spostamenti verso le località di montagna dovrà prestare la massima attenzione ai bollettini sulla viabilità e alle previsioni locali, poiché le condizioni meteo potrebbero variare repentinamente, trasformando una tranquilla gita fuori porta in un’avventura complessa a causa delle tormente di neve previste sui valichi alpini di confine. L’evoluzione successiva, verso il Capodanno, suggerisce poi l’arrivo di masse d’aria decisamente più fredde di origine continentale, che potrebbero portare il vero gelo invernale sulla Penisola, ma questa è una tendenza che necessiterà di ulteriori conferme nei prossimi aggiornamenti.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!