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Meteo, le previsioni dell’Aeronautica Militare per Natale 2025: PIOGGIA e NEVE abbondante

L’Aeronautica Militare prevede maltempo diffuso per Natale 2025 con precipitazioni intense su tutto il territorio nazionale e nevicate eccezionali.

Il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare ha delineato con crescente precisione lo scenario atmosferico che caratterizzerà le festività natalizie del 2025, confermando l’arrivo di una fase di maltempo intenso e persistente sull’Italia, accompagnata da precipitazioni diffuse e nevicate abbondanti sui rilievi alpini, con accumuli che potrebbero raggiungere livelli eccezionali non osservati da anni in questo periodo.

Secondo le previsioni mensili elaborate dal centro meteorologico nazionale, la settimana compresa tra il 22 e il 28 dicembre sarà dominata da una configurazione barica particolare, caratterizzata da un robusto anticiclone scandinavo che impedirà la progressione zonale delle perturbazioni atlantiche, costringendole a stazionare sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo e determinando sul territorio italiano un regime dominato da un’anomalia ciclonica ben strutturata.

Le masse d’aria in quota di tipo marittimo e relativamente calde alimenteranno questa configurazione ciclonica, con conseguenze dirette sui regimi termici e pluviometrici che risulteranno ovunque al di sopra della media del periodo. La persistenza di questa anomalia ciclonica sul Mediterraneo rappresenta l’elemento centrale delle previsioni per la settimana natalizia, con implicazioni significative per l’intero territorio nazionale.

Il peggioramento atmosferico avrà inizio esattamente nel giorno del Solstizio d’Inverno, domenica 21 dicembre, quando una vasta perturbazione proveniente dalla Groenlandia, sospinta da correnti polari, raggiungerà dapprima le Isole Britanniche e la Francia per poi concludere la sua corsa nel bacino del Mediterraneo. I primi fenomeni interesseranno inizialmente il Nord-Ovest e la Sardegna, con deboli precipitazioni sulle Alpi e sull’Appennino, a carattere nevoso oltre i 1600-1800 metri di quota.

La fase più acuta del maltempo si manifesterà tra lunedì 22 e martedì 23 dicembre, quando il ciclone mediterraneo entrerà nella sua configurazione più intensa. Le precipitazioni si estenderanno progressivamente a gran parte del territorio nazionale, risultando particolarmente intense sul Nord-Ovest, sulle regioni tirreniche e sulle Isole Maggiori. Il versante tirrenico sarà quello maggiormente esposto ai fenomeni più consistenti, mentre le regioni orientali del Paese rimarranno parzialmente ai margini della perturbazione.

Per la giornata della Vigilia di Natale, 24 dicembre, le previsioni indicano precipitazioni diffuse che interesseranno ampie porzioni del territorio, con il maltempo che avrà carattere diffuso soprattutto sul settore centro-settentrionale. Al Nord-Est le precipitazioni si concentreranno principalmente su Veneto orientale, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, mentre il Nord-Ovest vedrà una parziale attenuazione dei fenomeni, con residue precipitazioni su Piemonte occidentale e Liguria.

Il giorno di Natale, 25 dicembre, confermerà la parentesi all’insegna delle precipitazioni, con tanta pioggia prevista specialmente al Nord-Ovest, su buona parte del Centro-Sud e sulle Isole Maggiori. Anche la giornata di Santo Stefano, 26 dicembre, potrebbe risultare compromessa dal maltempo, a causa della persistenza della vasta area di bassa pressione sul bacino del Mediterraneo, in grado di mantenere condizioni di instabilità diffusa su molte regioni italiane.

Dove ci sarà la Neve a Natale

Sul fronte delle nevicate, le previsioni dell’Aeronautica Militare delineano uno scenario particolarmente favorevole per l’intero arco alpino, specialmente sui settori occidentali. Le Alpi vedranno il ritorno della neve già a partire da domenica 21 dicembre, con la quota neve che subirà un progressivo abbassamento nei giorni successivi. Durante la fase più intensa del maltempo, tra il 22 e il 23 dicembre, si prevedono copiose nevicate alle medio-alte quote, indicativamente a partire dai 900-1000 metri di altitudine.

Gli accumuli nevosi più rilevanti sono attesi tra le Alpi Marittime e le Alpi Cozie, dove le proiezioni indicano accumuli totali che potrebbero superare i 120 centimetri al di sopra dei 1200 metri di altitudine, rappresentando quantitativi davvero abbondanti come non si osservavano da anni in questo periodo. Nevicate molto forti sono previste anche sulle Alpi torinesi, in Valle d’Aosta e sull’alto Piemonte, con accumuli variabili tra 20 e 70 centimetri totali nell’arco dell’intero peggioramento.

In presenza di precipitazioni molto intense, la quota neve potrebbe precipitare al di sotto dei 700 metri di altitudine su Piemonte, Valle d’Aosta e alta Lombardia, in particolare nei fondovalle più riparati e poco esposti alle correnti di scirocco. Qualche veloce fioccata potrebbe mostrarsi addirittura a quote ancora più basse nei fondovalle valdostani e nelle valli alpine più protette. Anche l’Appennino centro-settentrionale riceverà discrete nevicate, con accumuli previsti sulle località sopra i 1400-1500 metri e le stazioni sciistiche, soprattutto su Toscana e Abruzzo.

Per quanto riguarda gli accumuli pluviometrici complessivi, nei tre giorni compresi tra Vigilia, Natale e Santo Stefano le regioni più esposte vedranno valori superiori ai 50-80 millimetri, con punte che potrebbero raggiungere i 100 millimetri sulle aree tirreniche più esposte, in particolare in Liguria, Toscana costiera, Lazio meridionale, Campania e Calabria tirrenica. Le precipitazioni risulteranno in generale al di sopra della media del periodo su gran parte del territorio nazionale.

Dal punto di vista termico, il periodo natalizio sarà caratterizzato da valori che, nonostante l’arrivo della perturbazione, rimarranno generalmente al di sopra della media climatologica, specialmente lungo la fascia peninsulare dove i valori massimi continueranno a risentire dell’effetto mitigante delle correnti sud-occidentali. Al Nord e lungo il versante adriatico le temperature massime si attesteranno su valori compresi tra i 5 e i 10 gradi, con minime che potranno scendere sotto lo zero nelle valli alpine e prealpine durante le schiarite notturne.

Al Centro-Sud, nonostante la copertura nuvolosa e i venti di Scirocco che inizialmente manterranno temperature relativamente miti, si assisterà a un progressivo raffreddamento, con valori massimi compresi tra i 10 e i 15 gradi sulle coste e tra i 5 e i 10 gradi nelle aree interne e appenniniche. Il segnale termico positivo rappresenta l’elemento più significativo delle previsioni per dicembre 2025, confermando la tendenza stagionale a inverni sempre più miti, specialmente nelle fasi iniziali.

I venti soffieranno con intensità variabile durante tutto il periodo natalizio. Nelle fasi più intense della perturbazione si registreranno venti moderati o localmente forti di Scirocco sui settori meridionali e venti settentrionali sul Nord Italia, soprattutto in corrispondenza del calo termico previsto. Le raffiche più intense potrebbero interessare le aree costiere tirreniche e le zone esposte dei rilievi alpini.

La dinamica atmosferica in arrivo presenta possibili analogie con lo storico evento di metà dicembre 2008, quando sulla regione piemontese si registrarono accumuli di pioggia fino a 150 millimetri in pianura e oltre due metri di neve fresca sopra i 1800-2000 metri di quota. Se le previsioni verranno confermate, non si escludono allagamenti e frane, oltre a un aumento del pericolo valanghe in quota in prossimità del Natale, con possibili disagi alla viabilità attesi soprattutto tra lunedì 22 e martedì 23 dicembre lungo le strade delle medie e alte valli occidentali.

Per la settimana successiva, compresa tra il 29 dicembre 2025 e il 4 gennaio 2026, le previsioni dell’Aeronautica Militare indicano una parziale riorganizzazione dell’assetto barico, con la struttura anticiclonica sull’Atlantico settentrionale che si ritirerà verso ovest, permettendo l’ingresso di aria fredda di matrice polare che alimenterà ulteriormente l’anomalia ciclonica già presente nel Mediterraneo centrale. In questa fase i regimi pluviometrici risulteranno in generale ancora al di sopra della media del periodo, fatte salve le regioni alpine dove le precipitazioni saranno in linea con la media climatologica.

Dal punto di vista termico, la seconda settimana dopo Natale vedrà regimi al di sotto della media al Centro-Nord e in linea al Sud, con una possibile tendenza alla normalizzazione delle temperature su alcune aree del Paese, in particolare sui rilievi settentrionali, sulla Toscana e sulla Sardegna. Tuttavia, persisterà un’anomalia positiva sulle pianure del Nord, sul Centro e sul Sud peninsulare, compresa la Sicilia, dove i valori termici potrebbero continuare a mantenersi superiori rispetto alle medie stagionali.

Alcune proiezioni a lungo termine ipotizzano una possibile irruzione di aria artica dalla Russia verso l’Europa centro-occidentale nel finale di dicembre, con potenziali effetti anche sul bacino del Mediterraneo e sull’Italia. Lo scenario vedrebbe un cambiamento nella circolazione atmosferica, con un indebolimento delle correnti atlantiche miti e umide e una maggiore propensione a scambi meridiani, favorendo la discesa di masse d’aria molto più fredde dalle alte latitudini. In caso di conferma, il passaggio all’aria artica potrebbe determinare un sensibile calo delle temperature, inizialmente al Nord e lungo l’Adriatico, con il rischio di un ritorno a condizioni pienamente invernali.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!