Il collare antiparassitario Seresto, prodotto dalla multinazionale farmaceutica Elanco che nel 2020 ha acquisito Bayer Animal Health, è tornato al centro di un’accesa controversia dopo che la trasmissione di inchiesta giornalistica Indovina chi viene a cena?, condotta da Sabrina Giannini e andata in onda sabato 13 dicembre su Rai 3, ha riacceso i riflettori sui rischi potenzialmente letali associati al dispositivo. Il servizio ha documentato una lunga scia di segnalazioni provenienti dagli Stati Uniti, dove l’agenzia federale per la protezione ambientale EPA ha registrato oltre 100.000 incidenti e più di 2.500 decessi di animali domestici potenzialmente collegati all’uso del collare.
Seresto, uno dei collari antiparassitari più venduti al mondo con oltre 34 milioni di unità commercializzate negli Stati Uniti nell’arco di un decennio, è progettato per proteggere cani e gatti da pulci, zecche e altri parassiti per un periodo che può estendersi fino a otto mesi. Il dispositivo rilascia gradualmente sulla cute dell’animale due principi attivi: imidacloprid e flumetrina. L’imidacloprid è un insetticida appartenente alla classe dei neonicotinoidi, composti che nell’Unione Europea sono vietati in agricoltura dal 2018 a causa dei gravi rischi ambientali che comportano, in particolare per le api e altri impollinatori. La flumetrina è invece un piretroide sintetico con azione acaricida, utilizzato per combattere le infestazioni da zecche.
Le prime segnalazioni relative a effetti avversi del collare Seresto negli Stati Uniti risalgono al 2015, appena tre anni dopo la sua introduzione sul mercato americano. Secondo documenti ufficiali dell’EPA pubblicati nel corso degli anni, i proprietari di animali domestici hanno iniziato a riportare una serie di reazioni negative nei loro compagni a quattro zampe dopo l’applicazione del collare, tra cui dermatiti localizzate nell’area del collo, disturbi neurologici quali convulsioni e crisi epilettiche, sintomi gastrointestinali e, nei casi più gravi, il decesso improvviso dell’animale. Le segnalazioni hanno riguardato non soltanto gli animali ma anche i proprietari stessi, con quasi 1.000 casi di effetti collaterali riscontrati sull’uomo, prevalentemente di natura dermatologica.
Nel 2021 l’EPA ha reso pubblico un primo report dettagliato che documentava il decesso di circa 1.700 cani negli Stati Uniti in circostanze temporalmente associate all’uso del collare Seresto. L’indagine si basava su 75.000 segnalazioni inviate dai consumatori all’agenzia nel corso di diversi anni. Le autorità canadesi, che stavano valutando l’approvazione del prodotto per la vendita nel paese, hanno condotto un’analisi indipendente su un campione di 1.000 casi tra i più gravi, includendo decessi e incidenti classificati come maggiori. L’agenzia canadese PMRA, Pest Management Regulatory Agency, ha concluso nel 2016 che il collare Seresto aveva probabilmente o possibilmente causato il 77 per cento di tali incidenti. Sulla base di questa valutazione e di studi tossicologici, il Canada ha deciso di vietare la vendita del prodotto sul proprio territorio, stabilendo che i rischi per gli animali domestici e i loro proprietari erano troppo elevati.
Un’ulteriore revisione interna condotta dall’EPA su 251 decessi di animali domestici legati al collare ha stabilito che il 45 per cento di essi era stato probabilmente o possibilmente causato dal dispositivo, una percentuale ancora più alta rispetto alla valutazione canadese. Nonostante queste evidenze allarmanti, l’agenzia americana non ha adottato misure immediate per limitare la commercializzazione del prodotto né ha imposto l’obbligo di apporre avvertenze più chiare sulle confezioni, come invece era stato fatto in altri paesi. In Colombia, ad esempio, l’etichetta del collare riporta la dicitura "altamente tossico", mentre in Australia compare la scritta "veleno". In Germania le confezioni avvertono dei rischi neurologici associati al prodotto.
Il momento di svolta nella vicenda statunitense è arrivato nel 2022, quando la Subcommittee on Economic and Consumer Policy della House Oversight and Accountability Committee, l’organo di controllo e supervisione del Congresso degli Stati Uniti, ha convocato un’audizione pubblica dedicata specificamente al caso Seresto. Durante l’udienza del 15 giugno 2022, sono state ascoltate le testimonianze dirette di proprietari di animali deceduti dopo aver indossato il collare. Faye Hemsley e suo figlio Omarion hanno raccontato la morte improvvisa di Tigger, un terrier di piccola taglia che aveva indossato il collare solo per pochi giorni prima di manifestare sintomi neurologici acuti e morire. Thomas Maiorino, residente nel New Jersey, ha descritto la perdita del cane di famiglia Rooney, un meticcio adottato che aveva sviluppato gravi problemi di salute dopo l’applicazione del dispositivo.
All’audizione hanno partecipato anche esperti scientifici, tra cui Nathan Donley, direttore delle scienze ambientali e della salute presso il Center for Biological Diversity, e Karen McCormack, ex scienziata e analista politica dell’EPA in pensione. McCormack ha dichiarato davanti alla commissione che i collari Seresto presentavano il maggior numero di incidenti segnalati rispetto a qualsiasi altro prodotto antiparassitario a base di pesticidi per animali domestici che avesse mai esaminato durante la sua carriera presso l’agenzia. Ha inoltre accusato l’EPA di aver chiuso un occhio sul problema per anni, nonostante le crescenti evidenze di rischio, e di non aver informato adeguatamente il pubblico sui pericoli potenziali associati al prodotto.
Jeffrey Simmons, presidente e amministratore delegato di Elanco Animal Health, è stato convocato per difendere la sicurezza del collare. Simmons ha sostenuto davanti ai membri del Congresso che le segnalazioni di eventi avversi non costituivano prova di causalità e che l’azienda non aveva trovato alcun decesso direttamente attribuibile ai principi attivi contenuti nel dispositivo. Ha inoltre sottolineato che il collare era stato approvato dall’EPA dopo aver superato oltre ottanta studi di sicurezza, tossicità ed efficacia, e che era commercializzato in più di ottanta paesi con l’approvazione delle rispettive autorità regolatorie.
In un rapporto di 22 pagine pubblicato in occasione dell’audizione, la sottocommissione ha documentato in dettaglio come sia Elanco che l’EPA avessero fallito nel gestire adeguatamente i rischi noti del collare Seresto. Il rapporto ha rivelato che l’agenzia aveva proposto già nel 2019 a Bayer, allora proprietaria del marchio, di separare le registrazioni del collare per cani e gatti al fine di analizzare meglio i dati sugli incidenti. Bayer aveva rifiutato la proposta citando l’onere amministrativo che ne sarebbe derivato, e l’EPA aveva accettato il rifiuto senza insistere. Analogamente, l’agenzia aveva chiesto a Bayer di aggiornare le etichette di avvertimento come fatto in altri paesi, ma la richiesta era stata respinta e il testo sulle confezioni americane era rimasto invariato.
Il rapporto congressuale ha inoltre messo in discussione le giustificazioni avanzate da Bayer prima e da Elanco poi per spiegare l’elevato numero di incidenti segnalati. Le aziende avevano ripetutamente fatto riferimento al cosiddetto "effetto Weber", una teoria secondo cui il numero di segnalazioni di eventi avversi relative a un nuovo prodotto raggiunge il picco alla fine del secondo anno dopo l’approvazione regolatoria, seguito da un declino costante man mano che il mercato si familiarizza con il prodotto. Tuttavia, i dati presentati all’EPA dimostravano che i decessi animali collegati a Seresto erano continuati ad aumentare ogni anno per sette anni consecutivi, contraddicendo le previsioni dell’effetto Weber.
Una comparazione con altri prodotti antiparassitari disponibili sul mercato ha evidenziato che Seresto presentava un tasso di incidenti significativamente superiore. Il collare aveva registrato circa 4.000 segnalazioni in più, pari al 58 per cento in più, rispetto al secondo prodotto più pericoloso, e oltre 7.000 incidenti in più, pari al 235 per cento, rispetto al terzo. L’agenzia canadese PMRA aveva calcolato che i collari Seresto mostravano un tasso di incidenti compreso tra 36 e 65 segnalazioni ogni 10.000 collari venduti, mentre l’agenzia considera un tasso di un incidente ogni 10.000 collari venduti come indicativo di un potenziale problema. A titolo di confronto, altri 15 collari antiparassitari venduti in Canada nello stesso periodo presentavano una media di 0,07 incidenti ogni 10.000 collari venduti.
Nel luglio 2023, al termine di una revisione scientifica pluriennale condotta con il supporto della Food and Drug Administration, l’EPA ha annunciato di aver completato l’analisi dei dati sugli incidenti legati al collare Seresto e ha confermato la registrazione continuata del prodotto. L’agenzia ha stabilito che il collare continuava a soddisfare gli standard previsti dal Federal Insecticide, Fungicide, and Rodenticide Act, la legge federale che garantisce che i prodotti contenenti pesticidi non rappresentino un rischio irragionevole per la salute umana e l’ambiente. Tuttavia, l’EPA ha imposto a Elanco l’adozione di una serie di misure correttive, tra cui l’aggiunta di etichette di avvertimento sugli effetti avversi più comuni, l’obbligo di segnalare annualmente i dati sugli incidenti e sulle vendite, la separazione delle registrazioni per cani e gatti, e la revisione del meccanismo di rilascio del collare. L’approvazione è stata inoltre limitata a cinque anni anziché ai consueti quindici, al fine di consentire all’agenzia di continuare a monitorare la situazione fino al 2028, quando deciderà se mantenere o ritirare definitivamente il prodotto dal commercio.
Nonostante le evidenze raccolte e le pressioni politiche, il collare Seresto non è mai stato ritirato dal mercato statunitense. Le oltre venti class action intentate negli Stati Uniti da proprietari di animali contro Elanco e Bayer si sono concluse con accordi stragiudiziali che hanno evitato una valutazione formale da parte dei tribunali. Nel 2024 un giudice federale dell’Illinois ha approvato un accordo transattivo da 15 milioni di dollari, senza che le aziende ammettessero alcuna responsabilità. L’accordo prevedeva il pagamento di 13 dollari per ogni collare acquistato, con un massimo di due collari per animale senza ricevuta, mentre i proprietari che presentavano prova d’acquisto potevano richiedere un rimborso illimitato. I proprietari di animali feriti potevano ricevere 25 dollari per danni economici o il rimborso completo delle spese mediche documentate, mentre coloro i cui animali erano deceduti potevano ottenere 300 dollari più il rimborso integrale delle spese mediche e di sepoltura o cremazione. Gli accordi includevano clausole di riservatezza che impedivano ai ricorrenti di perseguire ulteriori azioni legali.
Il febbraio 2024 ha segnato un altro momento critico nella vicenda quando l’Office of Inspector General dell’EPA, l’organo di controllo interno dell’agenzia, ha pubblicato un rapporto fortemente critico sull’operato dell’EPA nella gestione del caso Seresto. Il rapporto, identificato con il codice 24-E-0023, ha stabilito che l’agenzia non aveva fornito garanzie sufficienti che i collari potessero essere utilizzati senza rappresentare effetti negativi irragionevoli per l’ambiente, inclusi gli animali domestici. L’ispettorato ha evidenziato che in molti dei casi di decesso segnalati mancavano dettagli critici che avrebbero permesso di determinare con certezza la causa della morte, e ha raccomandato che l’EPA riaprisse il processo di revisione per i due principi attivi contenuti nel collare, consentendo anche la partecipazione e i commenti del pubblico.
In Italia la situazione appare significativamente diversa. Il collare Seresto è stato autorizzato dal Ministero della Salute e risulta regolarmente in commercio, disponibile senza prescrizione veterinaria come prodotto da banco. Durante la trasmissione di Rai 3, la giornalista Sabrina Giannini ha sottolineato con chiarezza che nel nostro paese non vi è stata alcuna informazione pubblica riguardo alla controversia americana. Le controindicazioni riportate nel foglietto illustrativo del prodotto commercializzato in Italia non sono state aggiornate per riflettere le preoccupazioni emerse negli Stati Uniti, e non risultano denunce o azioni legali a carico dell’azienda produttrice sul territorio nazionale.
Il servizio televisivo ha presentato due casi italiani di proprietari che hanno associato gravi problemi di salute dei propri animali all’uso del collare Seresto. Il primo caso riguarda un Labrador che ha sviluppato una serie di crisi epilettiche ricorrenti dopo aver indossato il dispositivo, sintomi che persistono ancora oggi. Il secondo caso coinvolge un cane che ha sviluppato un tumore maligno dopo l’applicazione del collare. È importante precisare che entrambe le testimonianze rappresentano denunce pubbliche e non sono supportate da analisi scientifiche che abbiano stabilito un nesso causale definitivo tra l’uso del collare e le patologie sviluppate. I proprietari coinvolti hanno richiesto alla giornalista di approfondire la questione in ambito mediatico proprio per rendere nota la loro situazione e sollecitare una maggiore attenzione sul tema anche in Italia.
All’indomani della messa in onda del servizio su Rai 3, Elanco ha diffuso un comunicato stampa in cui respinge le accuse mosse durante la trasmissione. L’azienda ha affermato che oltre dieci anni di dati scientifici, analisi e monitoraggio condotti sia in laboratorio che attraverso l’esperienza quotidiana hanno confermato il profilo di sicurezza e l’efficacia del collare Seresto. Il comunicato sottolinea che si tratta di un prodotto regolamentato e commercializzato a livello globale, le cui autorità regolatorie di oltre ottanta paesi hanno esaminato i dati generati prima dell’autorizzazione, approvandone l’utilizzo. Elanco ha inoltre precisato che, come ogni prodotto farmaceutico, anche il collare Seresto può avere effetti collaterali che sono noti e opportunamente indicati come prescritto dalle normative vigenti, e che la sicurezza e l’efficacia del dispositivo sono costantemente monitorate attraverso rigorosi controlli sia da parte delle autorità regolatorie internazionali che mediante processi interni di valutazione.
Relativamente alla distribuzione sul mercato italiano, l’azienda ha dichiarato che sin dall’approvazione del prodotto nel 2012 il tasso di segnalazione di tutti gli eventi correlati a Seresto è rimasto basso e in costante diminuzione, risultando inferiore allo 0,2 per cento a livello globale. In Italia, secondo quanto affermato da Elanco, l’incidenza sarebbe ancora minore. L’azienda ha inoltre accusato il servizio di Rai 3 di aver presentato informazioni parziali e in parte scorrette, senza tuttavia specificare nel dettaglio quali affermazioni ritiene inesatte.
Elanco Animal Health ha acquisito l’intera divisione Bayer Animal Health nell’agosto 2020 per un valore complessivo di 6,88 miliardi di dollari, di cui 5,17 miliardi pagati in contanti e 72,9 milioni di azioni cedute a Bayer. L’operazione ha trasformato il collare Seresto nel prodotto di punta del portafoglio globale di Elanco, rappresentando l’otto per cento del fatturato annuale dell’azienda. Prima dell’acquisizione, Bayer Animal Health aveva registrato vendite di collari Seresto per oltre 300 milioni di dollari nel solo 2019. Secondo le stime riportate durante l’audizione congressuale del 2022, il fatturato annuale del collare ammontava a circa 13 milioni di dollari, una cifra che rende l’accordo transattivo da 15 milioni di dollari relativamente modesto in rapporto ai ricavi generati dal prodotto.
Gli esperti veterinari consultati durante il servizio televisivo hanno sottolineato l’importanza di considerare tutti i prodotti antiparassitari, indipendentemente dalla marca e dalla molecola utilizzata, come veri e propri farmaci. Questi dispositivi e formulazioni hanno un’azione farmacologica e un metabolismo che può variare significativamente da animale ad animale. La raccomandazione generale è di consultare sempre un veterinario prima di applicare qualsiasi trattamento antiparassitario, di monitorare attentamente l’animale nelle prime ore e nei primi giorni successivi all’applicazione, e di rimuovere immediatamente il dispositivo in caso di comparsa di sintomi anomali quali prurito intenso, arrossamento cutaneo, letargia, vomito, convulsioni o comportamenti inusuali.
La vicenda del collare Seresto solleva interrogativi più ampi sulla vigilanza regolatoria, sulla trasparenza delle informazioni fornite ai consumatori e sulla responsabilità delle aziende farmaceutiche nella commercializzazione di prodotti destinati agli animali domestici. Mentre negli Stati Uniti il dibattito pubblico e politico ha portato a un maggiore scrutinio del prodotto e all’imposizione di misure correttive, in Europa e in Italia la questione rimane sostanzialmente sconosciuta al grande pubblico. La mancanza di un sistema di segnalazione accessibile e di campagne informative istituzionali rende difficile per i proprietari di animali domestici valutare i rischi associati ai prodotti antiparassitari e prendere decisioni informate sulla salute dei loro compagni.
La trasmissione Indovina chi viene a cena, ideata e condotta dalla giornalista Sabrina Giannini, è un programma di inchiesta giornalistica in onda su Rai 3 dal 2016 che si occupa di tematiche legate all’ambiente, alla salute, all’alimentazione e al benessere animale. Giannini, laureata in psicologia e iscritta all’albo dei giornalisti dal 1993, ha lavorato per anni nel programma Report e ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui il Premio Mondello per la comunicazione nel 2008 e il Premio Ilaria Alpi nel 2004. La puntata dedicata al collare Seresto, intitolata Bastardi senza gloria, è andata in onda il 13 dicembre 2025 alle 21:25 e ha suscitato ampio dibattito sui social media e tra le associazioni animaliste, riportando all’attenzione del pubblico italiano una questione che negli Stati Uniti è oggetto di controversia da oltre un decennio. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
