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Meteo, MALTEMPO e NEVE la Viglia di Natale: ecco le aree interessate

La Vigilia di Natale 2025 sarà segnata da maltempo diffuso su gran parte d’Italia, con piogge persistenti e neve copiosa soprattutto sulle Alpi occidentali.

Mercoledì 24 dicembre 2025, vigilia di Natale, l’Italia sarà interessata da una estesa e organizzata perturbazione di origine atlantica, alimentata da aria più fredda in quota e da un minimo depressionario sul Mediterraneo centrale, con conseguente fase di maltempo diffuso che investirà in misura diversa le regioni settentrionali, centrali e parte del Mezzogiorno. Il quadro che emerge dai principali centri previsionali e dai bollettini ufficiali regionali è quello di una giornata grigia e bagnata in gran parte del Paese, con piogge spesso continue e localmente intense in pianura e lungo le coste, mentre sui rilievi alpini e appenninici tornerà la neve, in alcuni casi abbondante, fino a quote relativamente basse per il periodo.

Al Nord-Ovest la situazione risulta particolarmente delicata, con Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria esposti al ramo più attivo della perturbazione. In Piemonte sono attese piogge diffuse fin dal mattino su gran parte delle pianure e delle colline delle province di Torino, Cuneo, Asti, Alessandria e, in misura minore, Vercelli e Biella, con precipitazioni che, tra il pomeriggio e la sera, potranno assumere carattere moderato o localmente forte sulle aree pedemontane occidentali e sud-occidentali, interessando in modo diretto il Cuneese, l’Alto Torinese e le valli alpine che si affacciano sulle Alpi Cozie e Marittime.

Secondo le indicazioni dei bollettini nivometeorologici, sui settori alpini occidentali piemontesi, in particolare tra Alpi Marittime e Alpi Cozie meridionali, la neve cadrà oltre i 600-1000 metri, con quota in ulteriore calo in serata fino ai 500-700 metri nelle vallate del Cuneese, coinvolgendo località come Limone Piemonte, Entracque, Argentera, Prato Nevoso, Artesina e l’area montana del Mondolè, dove gli accumuli di neve fresca potranno risultare consistenti, con cumulate anche superiori al metro alle quote più elevate.

Nelle valli del Torinese occidentale, come la Val di Susa, la Val Chisone e la Val Germanasca, sono attese nevicate dai 700-900 metri in su, con apporti più significativi oltre i 1200 metri e possibili imbiancate anche nei centri di media quota. Sulle colline del Monferrato astigiano e alessandrino le precipitazioni saranno prevalentemente piovose, mentre sulla pianura centrale piemontese, da Torino verso Chivasso, Carmagnola e Pinerolo, la giornata trascorrerà con piogge deboli o moderate intervallate da brevi pause.

In Valle d’Aosta il passaggio perturbato determinerà cieli molto nuvolosi e precipitazioni diffuse soprattutto sui versanti esposti a sud e sud-est. Nella parte centrale e orientale della regione, con riferimento alle vallate di Cogne, Valsavarenche, Val di Rhêmes, Valgrisenche e alla zona del Monte Rosa, sono previste nevicate oltre i 1000-1200 metri nella prima parte della giornata, con possibile calo temporaneo della quota neve, specie nelle vallate più chiuse, e accumuli di diversi centimetri sopra i 1500-1800 metri.

Aosta città e i fondovalle principali verso Courmayeur, Sarre, Nus e Saint-Vincent vedranno essenzialmente pioggia o precipitazioni miste nelle fasi più fredde, senza un coinvolgimento significativo della pianura in termini nevosi, ma con condizioni di spiccato maltempo per buona parte della Vigilia.

In Liguria, secondo i bollettini meteo regionali, la giornata del 24 dicembre sarà caratterizzata da cielo molto nuvoloso o coperto su tutto l’arco regionale, con piogge che, inizialmente più deboli sul settore di Levante e nel Golfo della Spezia, tenderanno ad intensificarsi dal pomeriggio coinvolgendo in modo diffuso il settore di Ponente e il Centro-Levante. Le precipitazioni interesseranno, con diversa intensità, le province di Imperia, Savona, Genova e La Spezia, con fenomeni più insistenti tra il Savonese interno, la Val Bormida e l’Entroterra di Genova verso la Val Trebbia e la Val d’Aveto.

Sui rilievi dell’entroterra ligure, in particolare sull’Appennino ligure compreso tra le province di Savona, Genova e La Spezia, la neve scenderà oltre i 700-900 metri, con fiocchi attesi sul Beigua, sull’alta Val Bormida, sull’alta Val Trebbia e sul crinale verso l’Appennino emiliano. Le località montane di Santo Stefano d’Aveto, Rezzoaglio, Urbe e le zone prossime al confine con il Parmense e il Piacentino potranno registrare un manto nevoso in progressivo aumento nel corso della giornata, mentre lungo la costa, da Ventimiglia a Chiavari fino a La Spezia, prevarranno piogge spesso moderate, con mare mosso o molto mosso e venti tesi dai quadranti orientali.

Nel resto del Nord, con particolare riferimento alla Lombardia, al Veneto, al Friuli Venezia Giulia e all’Emilia-Romagna, la Vigilia sarà contraddistinta da un peggioramento più marcato tra il pomeriggio e la serata. In Lombardia le previsioni indicano piogge più probabili e diffuse nel tardo pomeriggio e in serata, soprattutto sui settori di pianura centro-occidentali e sulle aree prealpine. Milano trascorrerà gran parte della giornata sotto cieli coperti, con piogge deboli o intermittenti in forma più organizzata nelle ore serali, mentre Brescia, Bergamo, Como, Lecco e Varese vedranno un aumento delle precipitazioni nel corso del pomeriggio con fenomeni più continui in serata.

Sui rilievi di Alpi e Prealpi lombarde, in Valtellina, Valchiavenna, Val Camonica e sui monti lecchesi e bergamaschi, la neve è prevista a partire dagli 800-1000 metri, con fiocchi che raggiungeranno località come Livigno, Bormio, Santa Caterina Valfurva, Aprica, Ponte di Legno e il comprensorio dell’Adamello, con accumuli più abbondanti sopra i 1300-1500 metri.

Nel Triveneto, secondo i bollettini locali, il 24 dicembre sarà una giornata in prevalenza molto nuvolosa, con deboli precipitazioni più probabili sulle Prealpi venete e sulle Dolomiti a partire dalle ore centrali. In Veneto le piogge saranno più frequenti tra le province di Belluno, Vicenza e Treviso, con interessamento anche delle aree pedemontane tra Bassano del Grappa, Feltre e l’area prealpina bellunese, mentre sulla pianura centrale e meridionale – da Verona a Padova, Rovigo e Venezia – si avranno piogge più deboli e intermittenti, alternate a pause asciutte.

La quota neve sulle Dolomiti venete e trentine si collocherà inizialmente intorno ai 1400 metri, in graduale calo verso gli 800-1000 metri in serata, con deboli nevicate attese sui gruppi dolomitici principali, dal Civetta alle Tofane fino alla Marmolada, con possibili imbiancate per località come Cortina d’Ampezzo, Arabba, Canazei e San Martino di Castrozza. In Alto Adige le precipitazioni saranno più irregolari e complessivamente deboli, con qualche centimetro di neve fresca sulle quote medie di Val Gardena, Val Badia, Valle Aurina e alta Val d’Isarco, mentre sulle città di fondovalle come Bolzano, Merano e Bressanone prevarranno nubi estese e qualche pioggia o pioviggine.

L’Emilia-Romagna sarà investita da una fase di maltempo significativa, tanto che l’Agenzia regionale per l’ambiente ha emesso un’allerta arancione per piogge intense e persistenti sui settori centro-orientali e un’allerta gialla per neve sui rilievi. Le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini saranno interessate da piogge diffuse, con particolare insistenza tra la bassa pianura ravennate, il Ferrarese, il Bolognese orientale e i litorali adriatici, dove non si escludono locali criticità idrogeologiche per ruscellamenti e innalzamenti dei livelli idrometrici. Sui settori appenninici emiliani la quota neve è prevista intorno ai 700 metri, con nevicate che riguarderanno l’Appennino parmense, reggiano, modenese e bolognese, coinvolgendo località come Sestola, Abetone lato emiliano, Cerreto Laghi, Passo del Lagastrello e le zone di crinale a cavallo con Toscana e Liguria.

Gli accumuli di neve sui crinali dell’Appennino emiliano potranno raggiungere i 20-30 centimetri oltre i 1000 metri, con conseguenti possibili disagi alla viabilità di montagna. Sulla Romagna interna, tra Cesena, Forlì, Faenza e Imola, prevarranno piogge anche persistenti, mentre lungo la costa tra Ravenna, Cervia, Cesenatico, Rimini e Cattolica il maltempo si tradurrà in precipitazioni diffuse accompagnate da venti moderati o forti da nord-est e mare molto mosso.

Sulle regioni centrali, la Vigilia di Natale 2025 sarà segnata da tempo instabile o perturbato, con il versante tirrenico maggiormente esposto a piogge e rovesci. In Toscana nubi compatte e precipitazioni interesseranno gran parte del territorio regionale, con piogge che bagneranno le principali città come Firenze, Prato, Pistoia, Lucca, Pisa, Livorno, Siena, Arezzo e Grosseto. Sull’Appennino tosco-emiliano e tosco-romagnolo sono attese nevicate oltre i 1000-1400 metri, con fiocchi che potranno imbiancare i rilievi attorno al Monte Cimone, all’Abetone, al Passo della Futa e alle zone montane del Casentino e della Valtiberina.

Nel Lazio la giornata trascorrerà tra cieli molto nuvolosi e piogge, più presenti tra la tarda mattinata e la sera sulla provincia di Roma, sul litorale romano da Civitavecchia ad Anzio, sulla provincia di Latina e sulle aree interne della Ciociaria, da Frosinone verso Sora e Cassino. Anche Viterbo e Rieti saranno interessate da precipitazioni, con la neve che farà la sua comparsa soltanto sulle cime appenniniche oltre i 1500-1600 metri, in particolare sui Monti Reatini e sul Terminillo, dove gli accumuli resteranno tuttavia contenuti.

Le Marche vedranno un netto peggioramento, con piogge significative in particolare sulle province di Ancona, Macerata e Ascoli Piceno. Ancona, stando alle stime pluviometriche, potrebbe registrare accumuli di pioggia importanti per l’intera giornata, con precipitazioni spesso moderate o localmente intense, specie nelle ore centrali e pomeridiane, e venti sostenuti lungo la costa tra Senigallia, Falconara, il capoluogo dorico e il Conero.

Anche Pesaro-Urbino a nord e Fermo a sud saranno interessate da piogge diffuse, mentre la neve cadrà sui rilievi appenninici marchigiani oltre i 1200-1400 metri, con possibili accumuli più apprezzabili tra i Sibillini e le aree di confine con l’Umbria e l’Abruzzo.

In Umbria cieli coperti e piogge deboli o moderate interesseranno Perugia, Terni, Foligno, Spoleto, Città di Castello e Orvieto; la neve sarà confinata alle cime appenniniche oltre i 1400-1600 metri, con qualche episodio nevoso sui rilievi tra Norcia, Castelluccio e il confine marchigiano.

Al Sud, il sistema perturbato sarà percepito soprattutto tra Campania, versante adriatico e isole maggiori. In Campania le previsioni indicano piogge frequenti su gran parte della regione, con Napoli che vivrà una Vigilia di Natale marcatamente piovosa, caratterizzata da rovesci moderati o localmente intensi nel corso della giornata e da venti sostenuti che interesseranno il Golfo partenopeo e le aree costiere da Pozzuoli a Sorrento fino al litorale domizio.

Le province di Salerno, Caserta, Avellino e Benevento saranno anch’esse coinvolte dal maltempo, con piogge che colpiranno la Piana del Sele, il Cilento, il Sannio e l’Irpinia; sui rilievi appenninici interni, tra l’Avellinese e il confine lucano, la neve resterà confinata alle quote più elevate, oltre i 1600-1800 metri, con apporti non particolarmente significativi. Sul versante adriatico la giornata risulterà a tratti instabile con nubi irregolari e piogge intermittenti soprattutto tra Abruzzo e Puglia centrale. Lungo la costa abruzzese, da Pescara a Chieti fino a Vasto, non si escludono rovesci sparsi alternati a fasi di tempo asciutto, mentre nell’entroterra appenninico abruzzese, tra L’Aquila, Avezzano e le aree del Gran Sasso e della Maiella, la neve farà la sua comparsa solo oltre i 1500-1700 metri.

In Puglia la parte centrale e meridionale della regione, con particolare riferimento alle province di Bari, Brindisi, Taranto e Lecce, potrà sperimentare episodi di pioggia o rovesci, spesso accompagnati da ventilazione sostenuta dai quadranti meridionali e mare molto mosso lungo il litorale adriatico e ionico, mentre sul Tavoliere e sul Gargano i fenomeni potrebbero risultare più irregolari e meno persistenti.

In Basilicata e Calabria, nella prima parte della giornata, il maltempo sarà più attenuato, con nubi diffuse e piogge sparse soprattutto sul versante tirrenico, dalla provincia di Potenza verso il Vallo di Diano e l’area del Pollino, e lungo la costa tirrenica calabrese tra Cosenza, Amantea, Paola, Lamezia Terme, Vibo Valentia e Tropea. Sui rilievi dell’Appennino lucano e calabrese i fiocchi di neve si vedranno solo oltre i 1700-1900 metri, dunque con impatto limitato sugli abitati principali.

Sulle isole maggiori, infine, la Vigilia di Natale sarà influenzata dal transito della perturbazione con modalità diverse. In Sicilia i settori maggiormente coinvolti dalle piogge saranno quelli tirrenici e ionici, con precipitazioni che potranno interessare le province di Messina, Palermo, Catania e Siracusa, in particolare nelle aree costiere e collinari che si affacciano sul Tirreno e sullo Ionio. Le città di Palermo e Messina potranno vivere una giornata instabile, con alternanza di rovesci e pause asciutte, mentre lungo la costa meridionale da Agrigento a Gela le piogge saranno più irregolari. Sull’Etna le precipitazioni assumeranno carattere nevoso alle quote più alte, oltre i 2000 metri, con nuovo apporto di neve sulle aree sommitali.

In Sardegna, infine, le indicazioni disponibili suggeriscono cieli molto nuvolosi e piogge a tratti su diversi settori dell’isola, con particolare coinvolgimento delle zone occidentali e meridionali, comprese le province di Oristano, Cagliari e Sud Sardegna, mentre sui rilievi del Gennargentu eventuali fiocchi di neve saranno confinati oltre i 1600-1800 metri, senza coinvolgimento delle aree abitate.

In sintesi, il quadro meteorologico di mercoledì 24 dicembre 2025 in Italia sarà dominato dal maltempo, con piogge diffuse che bagneranno le principali città della Penisola – da Milano a Torino, da Genova a Bologna, da Firenze a Roma, da Napoli ad Ancona – e con nevicate che interesseranno soprattutto le Alpi occidentali di Piemonte e Valle d’Aosta, parte dell’arco alpino lombardo e trentino e i rilievi appenninici emiliani e tosco-romagnoli, in prevalenza oltre i 700-1000 metri al Nord e oltre i 1000-1600 metri al Centro. Le pianure e le coste sperimenteranno condizioni tipicamente autunnali, fatte di cieli chiusi, piogge e vento, mentre chi si troverà nelle principali località sciistiche alpine e appenniniche potrà assistere a un’autentica Vigilia di Natale invernale, con paesaggi innevati e accumuli anche rilevanti alle quote di alta montagna.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!