La scomparsa di Papa Francesco, avvenuta nella mattina del 21 aprile 2025, ha riacceso il dibattito sul possibile legame tra la sua morte e il controverso terzo segreto di Fatima, uno dei messaggi rivelati dalla Vergine Maria durante le apparizioni ai tre pastorelli portoghesi nel 1917. Secondo quanto comunicato ufficialmente dalla Santa Sede, il Pontefice è deceduto a causa di un ictus cerebrale seguito da coma e collasso cardiocircolatorio irreversibile, dopo un periodo di convalescenza per una polmonite bilaterale che lo aveva costretto a un ricovero di 38 giorni presso il Policlinico Gemelli
Stando al bollettino medico diffuso dal Vaticano, il Papa è spirato alle 7:35 nel suo appartamento presso la Domus Santa Marta, appena ventiquattro ore dopo essersi affacciato dalla Loggia delle benedizioni per l’Urbi et Orbi, circostanza che rendeva del tutto imprevedibile l’improvviso aggravamento. Il certificato di morte, firmato dal professor Andrea Arcangeli, direttore della direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, ha attestato che Bergoglio presentava un quadro clinico già complesso, con pregresso episodio di insufficienza respiratoria, bronchiectasie multiple, ipertensione arteriosa e diabete di tipo II
Il contenuto del terzo segreto di Fatima
Il terzo segreto di Fatima è stato per decenni oggetto di interpretazioni, speculazioni e dibattiti all’interno e all’esterno della Chiesa cattolica. Questo messaggio, parte di una rivelazione più ampia ricevuta dai tre pastorelli Lucia dos Santos, Francisco e Jacinta Marto il 13 luglio 1917, rimase avvolto nel mistero fino al Giubileo del 2000, quando Giovanni Paolo II decise di renderlo pubblico. La terza parte del segreto era stata scritta da suor Lucia, l’unica sopravvissuta dei tre veggenti, il 3 gennaio 1944, e consegnata in una busta sigillata che recava l’indicazione di non aprirla prima del 1960
Secondo il testo ufficiale divulgato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, il segreto descrive una visione apocalittica in cui figura un “vescovo vestito di bianco” che sale faticosamente verso una croce attraverso una città in rovina, per poi essere ucciso da “un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce”. Giovanni Paolo II interpretò questa profezia come riferita all’attentato che subì in Piazza San Pietro il 13 maggio 1981, proprio nell’anniversario della prima apparizione della Madonna a Fatima
Le interpretazioni successive alla pubblicazione
Dopo la divulgazione del 2000, emersero diverse teorie riguardo a presunti contenuti del segreto non rivelati completamente. Tali speculazioni furono definitivamente respinte nel 2016, quando l’allora Papa emerito Benedetto XVI dichiarò categoricamente che “la pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima è completa”, smentendo le voci secondo cui esistessero parti ancora nascoste del messaggio. Questa smentita, diffusa attraverso la Sala Stampa vaticana, mirava a porre fine alle illazioni che ciclicamente venivano rilanciate sull’argomento
Tuttavia, lo stesso Benedetto XVI, durante un viaggio a Fatima nel 2010, aveva affermato che “si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”, suggerendo che il messaggio potesse estendersi oltre l’attentato a Giovanni Paolo II e riguardare eventi futuri della Chiesa. In un’occasione successiva, il pontefice tedesco spiegò ai giornalisti che “oltre questa grande visione della sofferenza del Papa, sono indicate realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano”
La morte naturale di Francesco e la visione del martirio
L’evidente discrepanza tra le circostanze della morte di Papa Francesco, avvenuta per cause naturali, e la profezia di un Pontefice ucciso da colpi di arma da fuoco sembrerebbe escludere un collegamento diretto tra i due eventi. Il decesso di Bergoglio, provocato da un ictus e da successive complicazioni, non presenta elementi compatibili con lo scenario di martirio descritto nel terzo segreto, che evoca piuttosto una morte violenta per mano di persecutori della fede
Va ricordato che, nel marzo 2022, proprio Papa Francesco aveva compiuto un gesto significativo legato alle rivelazioni di Fatima, consacrando solennemente Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, come espressamente richiesto dalla Madonna durante le apparizioni. Questo atto, pronunciato durante una Celebrazione Penitenziale nella Basilica di San Pietro e condiviso in contemporanea nella Basilica di Fatima e da vescovi e clero di tutto il mondo, intendeva rispondere alla richiesta della Vergine di consacrare la Russia per scongiurare catastrofi e promuovere la pace
Le altre profezie su Papa Francesco
Al di fuori del contesto ufficiale delle rivelazioni di Fatima, nei mesi precedenti alla morte di Bergoglio circolavano speculazioni su presunte profezie riguardanti il suo pontificato. In particolare, alcuni contenuti diffusi sui social media a febbraio 2025 suggerivano che Francesco potesse essere “l’ultimo papa” secondo interpretazioni alternative dei messaggi di Fatima e di altre presunte rivelazioni private
È importante sottolineare che tali interpretazioni non hanno mai ricevuto alcun riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa cattolica, che ha sempre mantenuto una posizione cauta riguardo alle profezie e alle rivelazioni private, sottolineando che queste non appartengono al deposito della fede e non sono vincolanti per i credenti. La stessa Congregazione per la Dottrina della Fede, nel documento che accompagnava la pubblicazione del terzo segreto, aveva messo in guardia contro letture apocalittiche o sensazionalistiche dei messaggi di Fatima
Il futuro della Chiesa dopo Francesco
Con la morte di Papa Francesco, la Chiesa cattolica si prepara ad affrontare un periodo di sede vacante che porterà all’elezione di un nuovo pontefice. Secondo le informazioni diffuse dal Vaticano, i funerali saranno celebrati tra venerdì e domenica, con la data esatta che verrà stabilita dai cardinali durante la prima Congregazione. La salma sarà traslata in Basilica il 23 aprile, mentre il conclave per l’elezione del successore dovrebbe tenersi tra il 5 e il 10 maggio
Nonostante la coincidenza temporale con l’Anno Santo straordinario, la Sala Stampa vaticana ha confermato che il Giubileo “resta aperto”, garantendo così continuità alle celebrazioni che Bergoglio aveva fortemente voluto. È stato inoltre diffuso il testamento del Pontefice, pronto già dal 2022, in cui esprime la volontà di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, luogo a lui particolarmente caro e dove si recava spesso a pregare davanti all’icona della Salus Populi Romani
Al di là delle speculazioni e delle interpretazioni di presunte profezie, la Chiesa cattolica si trova ora ad affrontare una transizione delicata in un momento storico complesso, caratterizzato da tensioni internazionali e da sfide interne che richiederanno al futuro pontefice capacità di discernimento e guida spirituale per continuare il cammino intrapreso dai suoi predecessori