Il quadro meteorologico italiano si prepara a un cambiamento radicale in coincidenza con il Ponte del Primo Maggio, segnando una netta inversione di tendenza dopo settimane caratterizzate da instabilità, piogge e fenomeni anche estremi. L’arrivo dell’anticiclone africano, previsto a partire dal 30 aprile e destinato a consolidarsi nei primi giorni di maggio, porterà con sé condizioni di stabilità atmosferica, cieli sereni e un significativo aumento delle temperature, offrendo così un autentico assaggio di estate su gran parte della Penisola.
L’analisi delle principali fonti meteorologiche conferma che l’anticiclone subtropicale di matrice sahariana si espanderà progressivamente dal Nord Africa verso il bacino del Mediterraneo, coinvolgendo dapprima le regioni centro-settentrionali e successivamente il resto del territorio nazionale. Questo promontorio di alta pressione, tipico delle dinamiche stagionali tardo-primaverili, garantirà la cessazione delle perturbazioni atlantiche che hanno recentemente colpito soprattutto il Nord e parte del Centro Italia, come testimoniato dai gravi episodi di maltempo in Piemonte nella settimana precedente.

La configurazione sinottica attesa vede la formazione di una lacuna barica tra la Penisola Iberica e il Marocco, favorendo la risalita di masse d’aria calda e secca di origine subtropicale direttamente dal deserto del Sahara. Questo afflusso comporterà non solo una decisa stabilizzazione atmosferica, ma anche un rapido incremento delle temperature, che secondo le proiezioni dei principali centri di calcolo potranno raggiungere valori tipici dell’inizio di giugno, con punte di 28-30°C in Val Padana, sulle pianure e nelle valli interne della Sardegna e delle regioni centrali tirreniche. Anche il Sud e la Puglia saranno interessati da questo rialzo termico, seppur con una lieve differita temporale rispetto al resto del Paese.
Il passaggio verso questa nuova fase climatica si presenta come una svolta attesa dopo un aprile segnato da frequenti episodi di instabilità, gocce fredde e temperature spesso inferiori alle medie del periodo. Le ultime perturbazioni atlantiche, ancora attive tra il 25 e il 27 aprile, lasceranno spazio a un progressivo miglioramento già nel corso del fine settimana, con residui fenomeni localizzati tra Piemonte, Liguria e alcune aree del Centro-Sud. Da lunedì 28 aprile, la pressione atmosferica inizierà ad aumentare sensibilmente, segnando l’avvio di una parentesi più stabile e soleggiata che dovrebbe protrarsi almeno fino al 4 maggio.

Dal punto di vista termico, le anomalie positive saranno particolarmente marcate: le temperature si porteranno fino a 6-7°C sopra la media stagionale, con valori massimi che potranno localmente superare i 30°C nelle aree interne del Centro-Sud, in particolare su Sicilia, Basso Lazio e Foggiano. La natura precoce di questa ondata di caldo, favorita dalla presenza di un flusso subtropicale stabile e asciutto in quota, rappresenta un evento di rilievo per la prima decade di maggio, sebbene gli esperti invitino alla cautela nel considerare questa fase come l’inizio della vera estate stabile.
Sul piano meteorologico, l’anticiclone africano si distingue per la sua struttura chiusa di alta pressione e per i moti discendenti che inibiscono la formazione di nubi e precipitazioni. L’aria, compressa e riscaldata durante la discesa verso il suolo, determina condizioni di cielo sereno e un generale affievolimento dei venti, con conseguente aumento delle temperature sia diurne che notturne. Tuttavia, la persistenza di umidità nei bassi strati, soprattutto nelle regioni settentrionali, potrebbe favorire la formazione di locali temporali di calore nelle ore centrali della giornata, in particolare su Veneto, Trentino-Alto Adige e Lombardia orientale.
Le prospettive per la prima parte di maggio restano improntate all’ottimismo per chi desidera trascorrere il Ponte del Primo Maggio all’aperto: le condizioni di bel tempo e caldo anomalo dovrebbero infatti resistere almeno fino al termine del ponte, prima di un possibile ritorno a una maggiore dinamicità atmosferica con l’avanzare della stagione. Gli esperti sottolineano che, sebbene questa fase rappresenti una netta cesura rispetto al recente passato perturbato, non si può ancora parlare di un’estate meteorologica definitiva, poiché la primavera è storicamente caratterizzata da una notevole variabilità e da possibili ritorni di instabilità.