Meteo, tra poche ore Forti Temporali con Grandine e Raffiche di Vento: Ecco le Aree a Rischio

Una fase di maltempo colpirà l’Italia tra domenica 4 e martedì 6 maggio, con supercelle temporalesche, grandine di grosse dimensioni e crollo termico fino a 10°C. Alto Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna le zone più a rischio.

L’Italia si prepara ad affrontare un significativo peggioramento delle condizioni meteorologiche nei prossimi giorni, con l’arrivo di fenomeni temporaleschi di forte intensità che interromperanno bruscamente la fase di caldo anomalo che ha caratterizzato l’inizio di maggio. Le previsioni meteorologiche indicano un imminente cambiamento a partire da domenica 4 maggio 2025, quando l’ingresso di correnti instabili in quota destabilizzerà l’atmosfera, favorendo lo sviluppo di temporali particolarmente violenti, con possibile formazione di supercelle sulla Pianura Padana e rischio di grandinate di grosse dimensioni, nubifragi e raffiche di vento intense.

La situazione attuale vede l’Italia sotto l’influenza di un robusto campo di alta pressione di origine africana che ha determinato un sensibile aumento delle temperature, con valori tipici dell’estate che si sono attestati tra i 28°C e i 33°C in molte zone del Paese, specialmente nella Pianura Padana, nelle aree interne del Centro Italia e nelle isole maggiori. Questo anticipo d’estate, tuttavia, sta per concludersi: già da oggi, sabato 3 maggio, si manifesteranno i primi segnali di cambiamento con un aumento della nuvolosità sulle regioni centro-settentrionali, sebbene le temperature rimarranno ancora elevate, ben oltre la norma stagionale.

Secondo i modelli meteorologici, il quadro climatico è destinato a cambiare drasticamente a partire dal pomeriggio di domenica 4 maggio, quando l’ingresso di correnti instabili provenienti dalla Scandinavia inizierà a provocare i primi temporali sui rilievi alpini, che tenderanno poi ad estendersi verso le pianure adiacenti. Le aree più a rischio in questa prima fase saranno l’alto Piemonte, la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna, dove tra il pomeriggio e la serata non si esclude la possibilità di violenti temporali anche a carattere di supercella, con fenomeni particolarmente intensi nelle zone di convergenza dove interagiranno masse d’aria diverse: da una parte il caldo umido dell’anticiclone africano e dall’altra le correnti instabili provenienti da nord.

La criticità della situazione è determinata dal notevole contrasto termico che verrà a crearsi tra il caldo anomalo preesistente e l’aria più fredda in arrivo con il sistema perturbato. Questo forte gradiente termico verticale rappresenta il meccanismo scatenante per lo sviluppo delle supercelle, strutture temporalesche particolarmente pericolose caratterizzate dalla presenza di una corrente ascensionale rotante, chiamata mesociclone, che conferisce una struttura più organizzata e duratura rispetto a un normale temporale. Si tratta di immensi sistemi temporaleschi che possono raggiungere altezze fino a 10-12 km, in grado di provocare eventi meteo estremi come grandine di dimensioni considerevoli, piogge torrenziali e, nei casi più rari, persino fenomeni vorticosi.

La fase più critica dell’ondata di maltempo è prevista per lunedì 5 maggio e martedì 6 maggio, quando si assisterà al culmine dei fenomeni con un rischio elevato di eventi estremi accompagnati da forti grandinate. La Pianura Padana si conferma come uno degli scenari principali per questi eventi, ma anche le aree interne tirreniche e le zone collinari e montuose del Centro potrebbero essere coinvolte. In concomitanza con l’intensificarsi dei fenomeni temporaleschi, si prevede un crollo termico diffuso, con temperature che potrebbero calare di oltre 10°C rispetto ai valori registrati nei giorni precedenti, segnando così il definitivo arretramento della fase calda che ha caratterizzato l’inizio del mese.

L’accumulo di calore e umidità nei bassi strati dell’atmosfera durante i giorni scorsi ha creato un bacino immenso di energia potenziale, tecnicamente definito CAPE (Convective Available Potential Energy), che funge da vero e proprio carburante per l’innesco e lo sviluppo di formazioni temporalesche intense. Quando questa energia si combina con l’arrivo di correnti più fresche in quota, si creano le condizioni ideali per fenomeni anche estremi, con particolare rischio nelle ore pomeridiane e serali quando l’instabilità raggiunge il suo massimo. Il meccanismo di formazione di questi temporali violenti è particolarmente favorito nella Valle Padana, dove i contrasti tra masse d’aria di diversa provenienza creano un ambiente perfetto per la formazione di sistemi convettivi di grande intensità.

La zona che si estende dal Piemonte al Friuli, includendo l’Emilia Romagna, costituisce una vasta area pianeggiante soggetta a scontri tra correnti marittime e flussi montani, con l’orografia circostante che agisce come un imbuto, canalizzando l’aria umida verso l’interno dell’Italia e favorendo così lo sviluppo di supercelle temporalesche. Secondo gli esperti, la configurazione meteorologica che si sta delineando presenta tutte le caratteristiche favorevoli alla formazione di supercelle temporalesche con elevato rischio di grandine di grandi dimensioni, in grado di provocare danni significativi all’agricoltura e non solo.

Oltre alla grandine, un altro elemento di preoccupazione è rappresentato dalle possibili raffiche di vento intense associate ai temporali, che potrebbero superare i 100 km/h nelle aree più esposte, configurandosi come veri e propri downburst, ovvero violente correnti discendenti che, impattando al suolo, si propagano orizzontalmente in tutte le direzioni, causando danni paragonabili a quelli di una tromba d’aria. Non va sottovalutato, inoltre, il rischio di nubifragi localizzati, con precipitazioni abbondanti che potrebbero determinare accumuli fino a 40-60 mm in breve tempo, creando criticità idrauliche e idrogeologiche, specialmente nelle aree urbane e in quelle già colpite da precipitazioni nelle settimane precedenti.

Questa situazione meteorologica evidenzia ancora una volta come il clima stia cambiando, con un’intensificazione degli eventi estremi dovuta al riscaldamento dell’atmosfera che provoca un aumento dell’evaporazione e, di conseguenza, un incremento dell’energia potenziale disponibile per l’innesco di imponenti celle temporalesche. La prima decade di maggio si conferma così come un periodo di transizione dinamico e complesso, caratterizzato da un’alternanza tra fasi stabili e periodi di instabilità anche intensa, con una progressiva tendenza verso condizioni più tipicamente estive che si affermeranno con maggiore continuità solo nella seconda metà del mese.

Nel frattempo, le autorità competenti monitorano l’evoluzione della situazione meteorologica e le agenzie di protezione civile delle regioni potenzialmente interessate dai fenomeni sono pronte ad emettere eventuali bollettini di allerta specifici per le giornate di domenica, lunedì e martedì. Si raccomanda alla popolazione di seguire con attenzione gli aggiornamenti meteo attraverso i canali ufficiali e di adottare comportamenti prudenti, evitando di sostare all’aperto durante l’eventuale manifestazione dei fenomeni temporaleschi più intensi.