L’Italia meridionale si trova nuovamente sotto scacco di una violenta ondata di maltempo, causata dal ciclone Ines, che nelle ultime ore ha già provocato gravi disagi in Sicilia e si prepara ora a colpire con intensità la Calabria e altre regioni del Sud. La Protezione Civile ha diramato un’allerta arancione per rischio idraulico, temporali e dissesti idrogeologici su gran parte della Calabria per la giornata di venerdì 16 maggio, mentre in Sicilia, Puglia, Basilicata, Campania, Molise e Abruzzo permane l’allerta gialla. In risposta alle condizioni meteorologiche avverse e alle previsioni di precipitazioni abbondanti, numerosi sindaci hanno disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, nonché di servizi educativi per l’infanzia, al fine di tutelare la sicurezza di studenti e personale scolastico.
Il ciclone Ines, di natura simil-tropicale, ha già lasciato il segno in Sicilia, in particolare nelle province di Palermo e Trapani, dove in poche ore sono caduti fino a 60 millimetri di pioggia, provocando allagamenti diffusi, interruzioni della viabilità e danni a infrastrutture e abitazioni. Particolarmente colpite le località di Termini Imerese, Bagheria, Altavilla Milicia, San Nicola L’Arena e Trabia, dove diverse strade si sono trasformate in veri e propri fiumi e si sono resi necessari numerosi interventi di soccorso da parte dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine. Anche nel centro storico di Palermo e in alcune aree periferiche sono stati segnalati automobilisti bloccati e locali allagati, mentre sull’isola di Stromboli la frazione di Ginostra è rimasta isolata a causa della mancanza di energia elettrica.
L’instabilità atmosferica, alimentata dall’arrivo di una perturbazione dall’Algeria e dal vortice depressionario del Mediterraneo centrale, ha determinato la necessità di adottare misure straordinarie anche in Calabria, dove per venerdì 16 maggio è stata decretata la chiusura delle scuole in numerosi comuni. In particolare, la provincia di Catanzaro vede la sospensione delle attività didattiche nei centri di Catanzaro, Albi, Borgia, Botricello, Cropani, Gasperina, Gimigliano, Girifalco, Gizzeria, Lamezia Terme, Montepaone, Palermiti, Platania, San Vito dello Ionio, Satriano, Sellia Marina, Sersale, Simeri Crichi e Squillace. Nella provincia di Crotone, la misura riguarda Cotronei e Petilia Policastro, mentre in quella di Vibo Valentia sono coinvolti Vibo Valentia, Acquaro, Arena, Mongiana, Nardodipace e Serra San Bruno. L’elenco, in costante aggiornamento, riflette l’estensione del fenomeno e la necessità di tutelare la popolazione scolastica dalle possibili conseguenze di fenomeni meteorologici intensi.
In Sicilia, la chiusura delle scuole è stata già disposta nei giorni precedenti in molti comuni delle province orientali e meridionali, tra cui Catania, Acireale, Paternò, Riposto, Aci Catena, Siracusa, Augusta, Avola, Ragusa, Modica, Vittoria, Agrigento, Favara e Sciacca. In queste aree, oltre agli istituti scolastici, sono stati chiusi anche parchi, cimiteri e in alcuni casi uffici pubblici, in linea con le raccomandazioni della Protezione Civile regionale, che ha invitato la popolazione a limitare gli spostamenti e a evitare le zone maggiormente esposte al rischio idrogeologico e idraulico.
L’allerta meteo di venerdì 16 maggio coinvolge complessivamente undici regioni italiane, con particolare attenzione rivolta alla Calabria, dove il rischio di nubifragi, allagamenti e frane è considerato elevato. Secondo le previsioni, le precipitazioni più intense sono attese lungo il versante ionico, ma anche il resto della regione sarà interessato da temporali e raffiche di vento. Le autorità locali hanno attivato tutte le procedure previste per la sicurezza, pubblicando ordinanze di chiusura sui rispettivi albi pretori e mantenendo un costante monitoraggio dell’evoluzione meteorologica.
La decisione di sospendere le attività scolastiche spetta ai sindaci e ai prefetti, che agiscono in base alle indicazioni della Protezione Civile e alle valutazioni sulle condizioni di sicurezza delle infrastrutture e della viabilità. È importante sottolineare che la sospensione delle lezioni non equivale sempre alla chiusura totale degli edifici scolastici: nel caso di semplice sospensione, il personale ATA è tenuto a presentarsi in servizio, salvo impedimenti dovuti alle condizioni meteo, mentre la chiusura totale comporta l’esonero per tutto il personale senza conseguenze economiche. I giorni di lezione persi a causa di eventi eccezionali non compromettono la validità dell’anno scolastico, anche se le scuole possono valutare eventuali recuperi in base al proprio Piano dell’Offerta Formativa.
Il quadro meteorologico per la giornata di venerdì 16 maggio resta dunque critico su buona parte del Sud Italia. Le previsioni indicano piogge diffuse e persistenti tra Calabria e Sicilia, con fenomeni temporaleschi anche sulle regioni adriatiche e in alcune zone del Centro. Il miglioramento delle condizioni è atteso solo a partire da sabato, quando il ciclone Ines si allontanerà dal territorio nazionale lasciando spazio a una graduale attenuazione dei fenomeni instabili.
In sintesi, l’elenco dei principali comuni in cui le scuole resteranno chiuse domani, venerdì 16 maggio, comprende:
Calabria: Catanzaro, Albi, Borgia, Botricello, Cropani, Gasperina, Gimigliano, Girifalco, Gizzeria, Lamezia Terme, Montepaone, Palermiti, Platania, San Vito dello Ionio, Satriano, Sellia Marina, Sersale, Simeri Crichi, Squillace (provincia di Catanzaro); Cotronei, Petilia Policastro (provincia di Crotone); Vibo Valentia, Acquaro, Arena, Mongiana, Nardodipace, Serra San Bruno (provincia di Vibo Valentia).
Sicilia: Catania, Acireale, Paternò, Riposto, Aci Catena, Siracusa, Augusta, Avola, Ragusa, Modica, Vittoria, Agrigento, Favara, Sciacca, Francofonte e numerosi altri centri delle province orientali e meridionali.
Le autorità raccomandano di consultare costantemente i canali ufficiali dei Comuni e della Protezione Civile per eventuali aggiornamenti e variazioni dell’elenco, che potrebbe ampliarsi o subire modifiche in base all’evoluzione delle condizioni meteorologiche. La priorità resta la salvaguardia della sicurezza pubblica, in un contesto di allerta che coinvolge ampie aree del territorio nazionale e impone la massima prudenza nei comportamenti individuali e collettivi.