Un episodio che ha destato sconcerto e indignazione si è verificato nella mattinata del 12 maggio a Uggiano Montefusco, frazione di Manduria, dove un volpino di piccola taglia è stato sottratto dal cortile di una villetta privata. Le immagini di videosorveglianza dell’abitazione hanno documentato l’intera sequenza del furto, fornendo elementi determinanti per lo sviluppo delle indagini e la successiva identificazione del responsabile.
Secondo quanto emerso dalle ricostruzioni, l’autore del gesto, un uomo di 59 anni, ha raggiunto la villetta a bordo di una Toyota Yaris, fermandosi poco oltre il cancello dell’abitazione. Il soggetto, di corporatura robusta, è stato ripreso mentre si avvicinava al cancello, attirando il cane con un boccone per carpirne la fiducia. Nonostante la naturale diffidenza dell’animale, il malintenzionato è riuscito a entrare nel recinto, avvicinarsi e sollevare il volpino tra le braccia, per poi allontanarsi rapidamente a bordo della sua auto.
La scena, interamente ripresa dalle telecamere di sorveglianza, è stata diffusa dai proprietari dell’animale, che hanno immediatamente lanciato un appello pubblico e invitato il responsabile a restituire il cane prima di procedere con una denuncia formale alle forze dell’ordine. Il dettaglio decisivo, emerso dalle immagini video, è stato il numero di targa dell’utilitaria, che ha consentito agli investigatori di risalire in breve tempo all’identità del presunto autore del furto.
L’intervento tempestivo della Polizia di Stato ha permesso di rintracciare l’uomo in una villetta situata lungo la strada provinciale tra Sava e San Marzano di San Giuseppe. Qui, gli agenti hanno trovato il volpino ancora in possesso della sua medaglietta identificativa, mettendo così fine all’angoscia vissuta dalla famiglia proprietaria. Il cane, in buone condizioni di salute, è stato subito riconsegnato ai legittimi proprietari, che hanno potuto riabbracciarlo dopo ore di forte apprensione.

Il presunto responsabile, interrogato dagli inquirenti, non avrebbe fornito una giustificazione plausibile per il gesto compiuto. Nei suoi confronti è scattata una denuncia in stato di libertà per furto aggravato di animale domestico, mentre proseguono gli accertamenti per chiarire la dinamica e le eventuali motivazioni alla base dell’accaduto. Il caso ha suscitato numerose reazioni tra i residenti della zona e sui social network, dove in molti hanno espresso solidarietà ai proprietari e indignazione per un episodio ritenuto ingiustificabile, soprattutto alla luce del gran numero di cani ospitati nei rifugi in attesa di adozione.
Le immagini diffuse hanno avuto un ruolo centrale non solo nell’accelerare l’attività investigativa, ma anche nel sensibilizzare l’opinione pubblica sulla vulnerabilità degli animali domestici e sull’importanza dei sistemi di videosorveglianza a tutela delle proprietà private. La vicenda, infatti, si è risolta positivamente proprio grazie alla presenza delle telecamere, che hanno permesso di documentare con precisione ogni fase dell’azione criminosa e di individuare rapidamente il veicolo utilizzato per la fuga.
Il caso di Uggiano Montefusco rappresenta un monito per tutti i proprietari di animali domestici, richiamando l’attenzione sulla necessità di adottare misure preventive per proteggere i propri compagni a quattro zampe da episodi simili. Allo stesso tempo, la prontezza delle forze dell’ordine e la collaborazione tra cittadini e istituzioni hanno dimostrato l’efficacia di una risposta coordinata e tempestiva di fronte a reati che colpiscono non solo il patrimonio, ma anche il legame affettivo tra le persone e i loro animali.
L’episodio solleva inoltre una riflessione più ampia sul fenomeno dei furti di animali domestici, un reato che, sebbene non frequente quanto altri, lascia sempre una profonda ferita nelle famiglie coinvolte. In molti casi, infatti, gli animali sottratti non vengono più ritrovati o finiscono vittime di traffici illegali. Nel caso specifico, la rapidità delle indagini e la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine hanno permesso un esito positivo, ma resta la necessità di mantenere alta l’attenzione e di promuovere una cultura del rispetto e della tutela degli animali.
In conclusione, la storia del volpino rubato e poi restituito ai suoi proprietari si è chiusa con un lieto fine, ma rappresenta un campanello d’allarme per tutta la comunità. L’auspicio è che episodi simili non abbiano più a ripetersi e che la sensibilizzazione su questi temi contribuisca a rafforzare il senso di responsabilità collettiva verso gli animali domestici, considerati ormai membri effettivi delle famiglie italiane.