Meteo, Weekend Rovente poi Goccia Fredda in arrivo: Temperature in Discesa e Rischio Eventi Estremi

Dopo il dominio dell’anticiclone africano fino al 15 giugno, una goccia fredda potrebbe portare maltempo estremo al Centro-Nord con temporali violenti e grandinate.

L’Italia si prepara a vivere un weekend caratterizzato dal culmine dell’ondata di calore che sta dominando la Penisola da diversi giorni. L’anticiclone nordafricano continua a mantenere salda la sua presa sul bacino del Mediterraneo, trasportando masse d’aria rovente di diretta estrazione sahariana verso il territorio nazionale. La giornata di domenica 15 giugno rappresenterà l’apice di questa fase di stabilità atmosferica estrema, con temperature che raggiungeranno valori eccezionali su gran parte del territorio nazionale.

Le previsioni meteorologiche confermano che durante il weekend del 14 e 15 giugno si registreranno temperature massime particolarmente elevate, con punte che potrebbero toccare i 38°C in Toscana e nella Pianura Padana, mentre le regioni meridionali vedranno valori compresi tra 35°C e 37°C. La Sardegna emerge come la regione più colpita, con termometri che potrebbero raggiungere addirittura la soglia dei 41-42°C, numeri davvero eccezionali per la prima metà di giugno. Questo scenario termico risulta particolarmente significativo se confrontato con le medie climatiche del periodo, evidenziando anomalie positive che potrebbero attestarsi tra gli 8 e i 10 gradi sopra la norma stagionale.

Tuttavia, proprio nel momento di massima intensità dell’afa, inizieranno a manifestarsi i primi segnali di un cambio di scenario meteorologico. L’alta pressione mostrerà i primi segni di cedimento sulla regione alpina, rappresentando il preludio a un temporaneo break estivo atteso tra lunedì 16 e mercoledì 18 giugno. La causa di questa transizione sarà individuabile nell’arrivo di una goccia fredda atlantica in discesa dall’Europa centrale, fenomeno meteorologico caratterizzato dall’isolamento di una saccatura depressionaria dalla principale area di bassa pressione.

Secondo le ultime proiezioni del modello ECMWF, sistema di previsione meteorologica globale riconosciuto per la sua accuratezza nelle previsioni a medio termine, questo cut-off depressionario riuscirà a insinuarsi temporaneamente all’interno del campo anticiclonico dominante, innescando condizioni di instabilità atmosferica in diverse regioni italiane. Le prime avvisaglie del cambiamento si manifesteranno già nel pomeriggio di domenica 15 giugno, con lo sviluppo di temporali locali su Alpi, Prealpi e Appennino centro-settentrionale. Durante le ore serali, i fenomeni temporaleschi potranno estendersi verso le pianure del Nord, interessando particolarmente la fascia pedemontana e le regioni centrali adriatiche.

Il cuore dell’instabilità atmosferica è previsto concentrarsi tra lunedì 16 e martedì 17 giugno, periodo durante il quale si svilupperanno temporali localmente intensi che potranno colpire il Nord-Est, l’Emilia-Romagna, le regioni adriatiche centrali e i rilievi compresi tra Campania e Lucania. Le condizioni meteorologiche resteranno relativamente più stabili nelle altre aree della Penisola, benché non si possa escludere una marginale influenza dell’instabilità anche su parte del Sud peninsulare, con particolare riferimento alla giornata di martedì. Secondo le simulazioni più recenti, l’aria più fresca in quota potrebbe spingersi ulteriormente verso meridione entro mercoledì 18 giugno, generando episodi temporaleschi isolati anche nelle aree meridionali e lungo l’Appennino calabrese.

La previsione meteorologica presenta tuttavia un elevato grado di incertezza, caratteristica intrinseca dell’atmosfera come sistema non-lineare caotico la cui evoluzione temporale dipende fortemente dalle condizioni iniziali. La modellizzazione di una goccia fredda all’interno di un blocco anticiclonico rappresenta sempre una sfida complessa per i meteorologi, a causa della difficoltà nel determinare con precisione la traiettoria del sistema depressionario e la profondità del suo affondo. Qualora la depressione dovesse approfondirsi maggiormente rispetto alle previsioni attuali, il rischio di temporali intensi, grandinate e forti raffiche di vento diventerebbe concreto, in particolare sulle aree alpine, il Nord-Est e le regioni adriatiche centrali. Nel caso opposto, gli effetti dell’instabilità si limiterebbero a un modesto calo termico accompagnato da qualche rovescio localizzato.

Nonostante le incertezze legate all’evoluzione del sistema depressionario, gli esperti concordano sul fatto che tra il 16 e il 18 giugno si assisterà a un alleggerimento delle temperature, con valori in diminuzione che interesseranno inizialmente il Nord-Est per poi estendersi progressivamente al resto del Paese. Tuttavia, è importante sottolineare che questo break estivo non rappresenterà un vero e proprio rientro alla normalità climatica: le temperature rimarranno comunque lievemente superiori alle medie stagionali e la durata della tregua dal caldo risulterà probabilmente limitata nel tempo. La diminuzione termica prevista si attesterà infatti intorno ai 2-3 gradi Celsius, permettendo un passaggio da temperature massime di 39°C a valori di 36°C, mantenendo comunque condizioni di caldo significativo.

Le prospettive meteorologiche per la seconda parte della settimana suggeriscono che l’anticiclone nordafricano potrebbe riprendere vigore già a partire da giovedì 19 giugno, aprendo la strada a una nuova fase caratterizzata da temperature elevate. Questa successiva ondata di calore potrebbe risultare meno intensa rispetto a quella attuale ma presumibilmente più duratura, in linea con le tendenze climatiche osservate negli ultimi anni sull’area mediterranea. L’evoluzione meteorologica conferma dunque il carattere di transitorietà del break estivo previsto, inserendosi in un contesto più ampio di anomalie termiche positive che caratterizzano l’estate 2025.

Il quadro meteorologico delineato riflette le dinamiche tipiche dell’estate mediterranea contemporanea, caratterizzata dall’alternanza tra fasi di stabilità anticiclonica estrema e brevi episodi di instabilità atmosferica. L’anticiclone nordafricano continua a rappresentare il principale protagonista delle condizioni meteorologiche estive italiane, confermando la tendenza verso temperature progressivamente più elevate rispetto alle medie storiche. La capacità di questi sistemi di alta pressione di espandersi verso l’Europa centrale e la Scandinavia meridionale testimonia l’evoluzione dei pattern atmosferici su scala continentale, con implicazioni significative per la gestione delle risorse idriche e la pianificazione delle attività agricole.