Il Centro Europeo per la Previsione Sperimentale delle Tempeste Estofex ha diramato un’allerta meteorologica di livello 2 per le regioni nord-occidentali dell’Italia, configurando uno scenario di elevata pericolosità caratterizzato dalla possibilità concreta di sviluppo di fenomeni temporaleschi estremi con grandine di grandi o molto grandi dimensioni, forti raffiche discendenti e precipitazioni di intensità eccezionale. L’organizzazione scientifica, fondata nel 2002 da un team di meteorologi europei specializzati nella previsione di eventi meteorologici severi, utilizza una scala di valutazione del rischio che va da 0 a 3, dove il livello 2 corrisponde a una probabilità superiore al 15% di sviluppo di fenomeni particolarmente intensi entro un raggio di quaranta chilometri dalla posizione indicata.
La configurazione atmosferica attuale presenta caratteristiche di particolare complessità dovute alla persistenza di un modello ondulatorio su larga scala che mantiene condizioni di relativa stagnazione meteorologica sull’Europa centrale e occidentale. Un robusto promontorio anticiclonico di blocco posizionato sull’Europa centrale ha iniziato una lenta tendenza all’indebolimento spostandosi gradualmente verso est, creando le condizioni favorevoli per l’infiltrazione di masse d’aria più fresche e instabili di origine atlantica che interagiscono con l’aria calda preesistente di derivazione africana. Questa configurazione barica risulta incorniciata da due ampi vortici in quota: il primo centrato sull’estrema Russia occidentale con un’onda progressiva che si dirige verso il Mar Nero, il secondo situato sopra l’Irlanda che si muove verso nord-est in direzione della Scozia subendo un graduale indebolimento.
L’analisi meteorologica tecnica evidenzia parametri fisici specifici che favoriscono lo sviluppo di fenomeni convettivi di eccezionale intensità nelle aree interessate dall’allerta. La presenza di umidità ricca nello strato limite atmosferico con temperature di rugiada a due metri superiori ai 20 gradi Celsius e rapporti di mescolanza fino a 15 grammi per chilogrammo sotto lo strato di aria secca africana genera valori di MUCAPE (Mixed Layer Convective Available Potential Energy) debolmente inibiti compresi tra 2500 e 4000 joule per chilogrammo. Il parametro MUCAPE rappresenta l’energia potenziale convettiva disponibile nello strato atmosferico mescolato, costituendo un indicatore fondamentale per valutare l’intensità potenziale dei fenomeni temporaleschi e la capacità delle correnti ascensionali di sostenere lo sviluppo di celle convettive intense.
Le regioni maggiormente esposte al rischio meteorologico includono Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia occidentale e Liguria interna, dove le condizioni orografiche complesse delle Alpi e delle Prealpi tendono a favorire l’innesco e l’intensificazione dei fenomeni convettivi attraverso il meccanismo del sollevamento orografico. L’effetto orografico rappresenta un elemento catalizzatore per lo sviluppo di temporali, poiché le catene montuose costringono le masse d’aria umida a salire di quota, favorendo i processi di condensazione e la liberazione di energia latente che alimenta le correnti ascensionali con velocità che possono superare i 20-30 metri al secondo nelle supercelle più intense.

Il bollettino Estofex specifica che, nonostante il wind shear profondo rimanga relativamente debole con valori inferiori a 10 metri al secondo, i temporali iniziali presenteranno comunque un rischio significativo di grandine di grandi dimensioni, con la possibilità concreta di formazione di chicchi superiori ai 5 centimetri di diametro. Il wind shear, definito come la variazione di intensità e direzione del vento tra diverse quote atmosferiche, costituisce un parametro fondamentale nella previsione degli eventi temporaleschi poiché valori elevati tendono a favorire la formazione di temporali più intensi separando le correnti ascendenti e discendenti e prevenendo l’auto-distruzione delle celle convettive. Anche con valori di shear moderati, la presenza di elevati livelli di MUCAPE e l’effetto di innesco orografico possono comunque determinare lo sviluppo di fenomeni grandinigeni di notevole portata.
La Protezione Civile regionale del Piemonte ha diramato un’allerta gialla per temporali valida per diverse zone della regione, prevedendo dal pomeriggio lo sviluppo di rovesci e temporali anche di forte intensità a ridosso dei rilievi alpini sud-occidentali e nord-occidentali, con possibile successivo sconfinamento alle pianure. I fenomeni previsti potranno essere associati a nubifragi e grandinate anche di medie dimensioni, con esaurimento atteso durante le ore notturne e successiva ripresa dell’instabilità pomeridiana sulle Alpi per la giornata successiva. Le aree specificamente interessate dall’allerta includono la Pianura Torinese e Colline, Val Sesia, Cervo e Chiusella, Valli Orco, Lanzo e Sangone, Valli Susa, Chisone, Pellice e Po, e la Pianura settentrionale.
L’estensione dell’allerta di livello 2 verso sud fino al Piemonte meridionale rappresenta una decisione precauzionale basata sui dati meteorologici che indicano valori di MUCAPE fino a 5000 joule per chilogrammo lungo le aree orografiche della regione. Sebbene esistano segnali deboli per l’innesco convettivo secondo i modelli ensemble, qualsiasi corrente ascensionale che riesca a svilupparsi potrebbe raggiungere rapidamente caratteristiche di severità, giustificando l’inclusione di quest’area nell’allerta di livello 2 nonostante la bassa fiducia nella previsione. La particolare vulnerabilità del territorio piemontese ai fenomeni grandinigeni è documentata da episodi precedenti che hanno interessato zone come l’Eporediese, il Saluzzese e il Vercellese, dove grandinate intense hanno causato accumuli significativi e disagi alla circolazione.
Dal punto di vista della dinamica atmosferica, l’evoluzione temporale dei fenomeni seguirà presumibilmente la tipica sequenza dei sistemi convettivi estivi, con intensificazione massima durante le ore pomeridiane quando il riscaldamento solare raggiunge i valori più elevati e contribuisce ad aumentare l’instabilità atmosferica. Man mano che la convezione si sposterà fuori dall’area orografica, un aumento rapido dell’inversione termica in quota dovrebbe indurre una graduale tendenza all’indebolimento dei fenomeni, ma la persistenza di condizioni favorevoli nelle aree montane e pedemontane mantiene elevato il livello di allerta per l’intera giornata.
Le temperature previste per la giornata odierna si manterranno su valori elevati nelle zone non interessate dai fenomeni temporaleschi, con l’anticiclone africano che continua a esercitare la propria influenza sul bacino mediterraneo determinando valori termici superiori alla media stagionale di 8-10 gradi Celsius. Il contrasto termico tra l’aria calda africana preesistente e l’infiltrazione di correnti più fresche atlantiche rappresenta il combustibile ideale per lo sviluppo di celle temporalesche a forte sviluppo convettivo, con la concreta possibilità di formazione di supercelle capaci di generare fenomeni meteorologici estremi.
Il monitoraggio costante dell’evoluzione meteorologica rimane fondamentale per valutare l’effettiva intensità e localizzazione dei fenomeni previsti, considerando che la natura intrinsecamente caotica dei sistemi convettivi può determinare variazioni significative rispetto alle previsioni iniziali. L’allerta Estofex di livello 2 per il Nord-Ovest Italia costituisce un importante strumento di allerta precoce che consente alle autorità competenti e alla popolazione di adottare le necessarie misure precauzionali per minimizzare i rischi associati agli eventi meteorologici estremi, particolarmente rilevanti per un territorio caratterizzato da elevata vulnerabilità ai fenomeni grandinigeni e alle precipitazioni intense.