Meteo, la Grandine tra poche ore colpirà queste 4 regioni: ecco i dettagli

Una potente perturbazione atlantica porterà temporali estremi e grandine fino a 3 cm di diametro su Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Friuli nella giornata del 15 giugno.

L’estate italiana si appresta a vivere una drammatica svolta meteorologica nella giornata di oggi, domenica 15 giugno, quando una potente perturbazione atlantica attraverserà le regioni settentrionali portando con sé fenomeni di eccezionale violenza. Dopo giorni caratterizzati da temperature torride e condizioni di stabilità anticiclonica, l’arrivo di una massa d’aria fredda in quota innescherà lo sviluppo di supercelle temporalesche capaci di generare grandinate, nubifragi e raffiche di vento di intensità straordinaria.

La configurazione meteorologica che si sta delineando presenta tutti i presupposti per eventi estremi: l’incontro tra l’aria calda e umida accumulata nei bassi strati durante i giorni di dominio anticiclonico e l’improvviso ingresso di correnti fresche provenienti da un ciclone posizionato tra le Isole Britanniche e la Scandinavia creerà le condizioni ideali per la formazione di violente supercelle temporalesche. Questi imponenti sistemi convettivi, caratterizzati da correnti ascensionali rotanti denominate mesocicloni, possono svilupparsi fino a 10-12 chilometri di altezza e scaricare al suolo quantitativi di precipitazione compresi tra 70 e 80 millimetri in tempi brevissimi.

Il momento di massima criticità è previsto durante le ore pomeridiane e serali della giornata odierne, quando l’instabilità atmosferica raggiungerà il suo apice nelle regioni del Nord Italia. Le previsioni meteorologiche indicano che i fenomeni temporaleschi interesseranno inizialmente l’arco alpino occidentale per poi estendersi progressivamente verso le pianure, coinvolgendo in particolare quattro regioni considerate ad alto rischio.

Il Piemonte rappresenta una delle aree maggiormente esposte al rischio di fenomeni meteorologici estremi, con particolare attenzione rivolta alle province di Torino e Biella. La Protezione Civile regionale ha già attivato i sistemi di monitoraggio per le zone alpine e pedemontane, dove si prevedono temporali con caratteristiche di eccezionale intensità accompagnati da grandinate che potrebbero causare danni significativi alle colture e alle infrastrutture. Le condizioni orografiche del territorio piemontese, caratterizzate dalla presenza di rilievi alpini e prealpini, favoriranno l’intensificazione dei fenomeni convettivi attraverso il sollevamento orografico delle masse d’aria instabili.

La Lombardia costituisce la seconda regione ad alto rischio, con le province di Varese, Milano, Monza e Brianza, Bergamo, Brescia e Lodi identificate come le aree più vulnerabili ai fenomeni temporaleschi in arrivo. Le pianure lombarde, caratterizzate da elevate temperature superficiali accumulate durante i giorni precedenti, forniranno l’energia termica necessaria per alimentare le correnti ascensionali dei cumulonembi, mentre la convergenza dei flussi d’aria favorirà l’organizzazione di sistemi temporaleschi particolarmente aggressivi. La densità abitativa e industriale di queste province rende particolarmente preoccupante l’eventuale manifestarsi di fenomeni grandinigeni intensi.

L’Emilia Romagna rappresenta la terza regione coinvolta dall’ondata di maltempo, con fenomeni che si manifesteranno principalmente durante le ore pomeridiane attraverso lo sviluppo di temporali sparsi ma localmente molto intensi. La particolare conformazione territoriale della regione, caratterizzata dalla presenza dell’Appennino settentrionale e dalle ampie pianure della valle padana, creerà condizioni favorevoli per l’innesco di celle temporalesche che potranno evolvere rapidamente verso sistemi di particolare violenza.

Durante le ore notturne, l’instabilità meteorologica si propagherà verso le regioni del Nord-Est, interessando Veneto e Friuli Venezia Giulia con temporali intensi caratterizzati da piogge torrenziali concentrate in breve tempo. Queste aree sperimenteranno condizioni meteorologiche particolarmente severe, con la possibilità concreta di sviluppo di supercelle temporalesche capaci di generare fenomeni grandinigeni di notevole intensità e raffiche di vento che potranno superare i 60 chilometri orari.

Le caratteristiche dei fenomeni grandinigeni previsti destano particolare preoccupazione per le loro potenziali conseguenze. I chicchi di grandine che si formeranno all’interno delle supercelle temporalesche potranno raggiungere dimensioni comprese tra 2 e 3 centimetri di diametro, con una massa che può variare da pochi grammi fino a diverse decine di grammi per singolo chicco. La formazione di grandine di tali dimensioni è resa possibile dalle intense correnti ascensionali presenti all’interno dei cumulonembi, che mantengono sospesi i chicchi in formazione per periodi prolungati, consentendo l’accumulo di successivi strati di ghiaccio attraverso ripetuti cicli di congelamento.