Luca De Meo lascia Renault per guidare il colosso del lusso Kering

Il CEO di Renault Luca De Meo lascia dopo 5 anni per guidare il gruppo del lusso Kering, in difficoltà finanziarie nonostante marchi iconici come Gucci e Saint Laurent.

Un terremoto scuote il panorama industriale europeo con l’annuncio delle dimissioni di Luca De Meo dalla carica di amministratore delegato del Gruppo Renault, dopo cinque anni di leadership che hanno segnato una profonda trasformazione della casa automobilistica francese. Il manager italiano, cinquantottenne milanese, lascerà definitivamente il suo incarico il 15 luglio 2025 per assumere la guida del gruppo del lusso Kering, multinazionale francese che controlla alcuni dei marchi più prestigiosi del settore come Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta e Balenciaga.

La decisione arriva come un fulmine a ciel sereno, comunicata attraverso un laconico comunicato stampa della Losanga nella serata di domenica 15 giugno, subito dopo la conclusione della 24 Ore di Le Mans dove De Meo era apparso accanto a John Elkann. Il consiglio di amministrazione del Gruppo Renault, presieduto da Jean-Dominique Senard, ha accettato le dimissioni esprimendo “piena gratitudine per il rilancio e la trasformazione del Gruppo”, sottolineando come De Meo continuerà a svolgere le sue funzioni fino alla data di scadenza stabilita.

Secondo quanto riportato dal quotidiano francese Le Figaro, che ha anticipato la notizia, De Meo dovrebbe assumere la carica di Chief Executive Officer del gruppo Kering, guidato dal miliardario François-Henri Pinault. Questo passaggio rappresenterebbe una svolta strategica per entrambe le realtà industriali: da un lato Renault dovrà identificare un successore capace di mantenere lo slancio impresso dal piano “Renaulution”, dall’altro Kering potrà contare sull’esperienza manageriale di uno dei dirigenti più rispettati del panorama automobilistico europeo.

La carriera di De Meo nel settore automobilistico si estende per oltre tre decenni, con esperienze significative in dodici paesi e più di dieci marchi differenti. Laureato in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi di Milano, ha iniziato il suo percorso professionale proprio in Renault nel 1992, per poi transitare in Toyota Europe dove ha seguito il successo della Yaris, e successivamente nel Gruppo Fiat dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità. La sua esperienza include posizioni di vertice in Lancia, Fiat, Alfa Romeo e Abarth, prima del passaggio al Gruppo Volkswagen nel 2009 come Direttore Marketing del Gruppo e successivamente membro del Consiglio di Amministrazione per le Vendite e il Marketing di Audi.

Prima di approdare nuovamente in Renault nel 2020, De Meo ha guidato con successo il rilancio di SEAT dal 2015 al 2020, trasformando il marchio spagnolo da realtà in difficoltà a brand dinamico e redditizio attraverso una strategia innovativa basata sui SUV e il lancio del marchio sportivo Cupra. Durante la sua permanenza a Barcellona ha inoltre assunto la presidenza del Consiglio di Amministrazione di Volkswagen Group España Distribución, consolidando la sua reputazione di manager capace di operare trasformazioni radicali.

Il mandato di De Meo alla guida di Renault ha coinciso con uno dei periodi più complessi della storia recente del costruttore francese, eredità della crisi seguita all’arresto di Carlos Ghosn e delle difficoltà dell’Alleanza con Nissan. Il manager italiano ha risposto con il piano strategico “Renaulution”, strutturato in tre fasi denominate Resurrection, Renovation e Revolution, con l’obiettivo di trasferire l’intera azienda “dai volumi al valore” attraverso una profonda trasformazione del modello di business.

La prima fase del piano, denominata “Resurrection” e protrattasi fino al 2023, si è concentrata sul recupero dei margini e sulla generazione di flussi di cassa attraverso la semplificazione delle operazioni e il riallineamento delle dimensioni aziendali. La seconda fase, “Renovation”, ha puntato sull’arricchimento e il rinnovamento della gamma prodotti, alimentando la redditività dei diversi marchi fino al 2025, mentre la terza fase, “Revolution”, ha delineato l’evoluzione verso un modello di business incentrato su tecnologia, energia e mobilità per spingere l’azienda oltre il 2025.

I risultati di questa strategia hanno trovato espressione concreta nel successo di modelli iconici come la Renault 5 E-Tech Electric, che ha saputo coniugare design innovativo e propulsione elettrica rivitalizzando un’icona del passato in chiave contemporanea. Il veicolo elettrico ha conquistato il mercato francese diventando il modello più venduto nel segmento a novembre 2024 con 3.316 unità immatricolate, superando persino la Tesla Model Y. Parallelamente, De Meo ha trasformato Dacia da brand low cost a marchio che punta su un ottimo rapporto qualità-prezzo, mentre ha riposizionato Alpine come brand di veicoli sportivi elettrici di prestigio.

La gestione De Meo ha inoltre abbracciato l’elettrificazione come pilastro strategico, posizionando Renault tra i leader europei nella transizione verso la mobilità sostenibile e consolidando la presenza del gruppo nel motorsport attraverso il team Alpine di Formula 1. Durante il suo mandato, De Meo ha anche ricoperto ruoli istituzionali di rilievo, inclusa la presidenza dell’ACEA (European Automobile Manufacturers’ Association) dal dicembre 2022 al dicembre 2024.

Il passaggio di De Meo al gruppo Kering avviene in un momento particolarmente delicato per il colosso del lusso francese, che sta attraversando una fase di difficoltà economiche significative. Il gruppo guidato da François-Henri Pinault ha registrato nel 2024 un fatturato di 17,2 miliardi di euro, in calo del 12% rispetto all’anno precedente, con un utile netto parte del gruppo di 1,13 miliardi di euro ma in contrazione del 62% anno su anno. Le performance negative sono state principalmente trainate dal rallentamento di Gucci, marchio di punta del portafoglio Kering, che ha pesato sui risultati complessivi del gruppo.

La situazione finanziaria di Kering presenta ulteriori criticità legate all’elevato indebitamento, con un debito netto cresciuto fino a 10,5 miliardi di euro a fine 2024, un aumento enorme rispetto ai livelli quasi nulli del 2021. Questo indebitamento è stato alimentato da una strategia aggressiva di acquisizioni, inclusi gli investimenti per Valentino e la maison di profumi Creed, oltre a investimenti immobiliari di lusso a New York, Milano e Parigi per circa 4 miliardi di euro. Il rapporto debito netto/EBITDA rischia di superare la soglia critica di 4x nel 2025, aprendo al rischio di declassamento da parte delle agenzie di rating.

Le azioni di Kering hanno subito una contrazione di circa il 60% negli ultimi due anni, riflettendo le crescenti preoccupazioni degli investitori per la strategia del gruppo e le sue performance operative. Per arginare la situazione, Kering ha avviato disinvestimenti strategici, tra cui la vendita di asset immobiliari per un valore complessivo superiore a 2 miliardi di euro. Il gruppo, che impiega 47.000 collaboratori a livello mondiale, possiede marchi iconici come Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Boucheron, Pomellato, DoDo, Qeelin e Ginori 1735, oltre a gestire le divisioni Kering Eyewear e Kering Beauté.

Secondo indiscrezioni della stampa specializzata, l’arrivo di De Meo coinciderebbe con una riorganizzazione della governance di Kering, con François-Henri Pinault che manterrebbe la presidenza separando però i ruoli di presidente e amministratore delegato. Questa struttura permetterebbe a Pinault di concentrarsi sulla strategia a lungo termine mentre De Meo assumerebbe la responsabilità operativa del gruppo, portando la sua esperienza manageriale maturata in contesti industriali complessi.

La transizione rappresenta una sfida significativa per entrambe le organizzazioni coinvolte. Renault dovrà identificare un successore capace di mantenere lo slancio strategico impresso dal piano Renaulution, mentre il consiglio di amministrazione ha già avviato il processo di selezione sulla base del piano di successione precedentemente definito. Il board ha espresso fiducia nella qualità e nell’esperienza del team dirigenziale attuale per proseguire e accelerare la strategia di trasformazione del gruppo in questa nuova fase.

Per Kering, l’ingresso di De Meo segna una svolta strategica che potrebbe rappresentare la chiave per superare le difficoltà attuali e rafforzare il posizionamento globale dei suoi marchi in un mercato del lusso in continua evoluzione. La sua esperienza nella gestione di trasformazioni aziendali complesse, dalla ristrutturazione operativa al rilancio di brand storici, potrebbe fornire gli strumenti necessari per affrontare le sfide competitive e finanziarie che il gruppo sta attraversando. L’operazione testimonia inoltre la crescente interconnessione tra settori industriali apparentemente distanti, dove competenze manageriali trasversali assumono valore strategico nella gestione di realtà multinazionali complesse.